domenica 21 luglio 2013

Cena tra amici



Piove, è domenica e i bambini stanno dormendo. Ergo, ho il tempo per scrivere qualcosa...

Un paio di giorni fa ho visto questa commedia "fvancese", Cena tra amici, e mi son detta subito: ma noi italiani quando partoriremo un'idea, anche solo accostabile a questa nata dalle menti di  Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte? Mai.
La risposta pervade i nostri corpi di un profondo senso di rassegnazione e amarezza, inutile negarlo. E poi a pensarci bene, i nostri autori orchestrerebbero il tutto partendo già da qualcosa che non avrebbe lo stesso sapore ironico e pungente che domina il salotto di Pierre e Babou. Il nostro Vincent magari diventerebbe Vincenzo, e annuncerebbe ai presenti l'arrivo di un figlio maschio che vuole a tutti i costi chiamare...che so, Benito???

No, non sarebbe lo stesso. Chi ha visto il film sa ovviamente di cosa sto parlando. Perché a mettere in moto questa commedia deliziosa e intelligente, dai tempi accelerati e pungenti, è proprio un nome. Adolphe (non Adolf), ma non fa differenza in effetti, la nostra prima immagine è quella dell'uomo che ha sterminato mezza Europa. Sarà così anche per gli amici di Vincent, il futuro papà del piccolo Adolphe. Vincent ha un senso dell'umorismo elevato, anzi sfacciato e senza un briciolo di pudore. E' solito annunciare sempre le notizie a coppia, quella brutta e quella cattiva. Non a caso esordisce così: "la notizia buona è che è maschio. Quella cattiva che...è morto!".


La sua tipica faccia da schiaffi francese però sa come conquistare lo spettatore, altro che. Così come i colleghi, tutti in perfetta simbiosi con l'appartamento e i ritmi comici richiesti dal testo. Ricordiamo che il film è ispirato all'omonimo lavoro teatrale diretto dagli stessi registi, Le prénom. Ecco perché la casa si fa palcoscenico e gli attori hanno l'opportunità di esibire tutte le loro abilità teatrali. 

Io che adoro la commedia inglese, un titolo su tutti L'importanza di chiamarsi Ernest (il mio film antidepressivo per eccellenza) non posso fare a meno di togliermi il cappello di fronte ai francesi, perché quando ho la fortuna di beccare in tv film come questo, mi sembra sempre di aver assaporato una comicità nuova, una boccata d'ossigeno. Una sorta di rinnovamento culturale e spirituale. 


Quel che amo di più di questo film, oltre alla sceneggiatura geniale ed originale, è il gioco delle figure che si scontrano e si stuzzicano all'interno di questo appartamento parigino. Tutti amici da una vita, eppure così diversi tra loro. Gli scambi tra Vincent e Pierre sono irresistibili. Ma la mia beniamina è in assoluto Babou. La moglie, la sorella, la mamma, l'insegnante di seconda classe rispetto al marito. Quella che adora il suo migliore amico e crede ancora che i segreti esistono solo se si confidano alla nostra "persona" (si, fa molto Grey's Anatomy lo so...). Quella che si infuria se gli ospiti/amici proseguono una conversazione interessante mentre lei va di la in cucina a controllare la cena. Il suo sfogo nel finale mi ha fatto pensare a tante situazioni provate sulla mia stessa pelle e mi ha fatto pensare soprattutto a quanto sia fondamentale salvaguardare le amicizie di una vita. Nonostante i problemi, le rivelazioni più sconvolgenti e difficili da accettare. E' che uno alla fine tende a dimenticare quanto sia vitale discutere, scontrarsi e sbellicarsi dalle risate con qualcuno che sappia riempirti la casa e, perché no, prenderti un po' in giro. Trovando spunto dal titolo di un romanzo sulla libreria, passando una serata al limite delle nostre possibilità e realizzando una sorta di Carnage al rovescio. Laddove a muoverci non c'è il Dio del massacro (come lo chiamo io) Polanski, no. Ci sono solo le nostre debolezze e le nostre virtù, e il nostro bisogno di sentirsi "parte di"...

Un film assolutamente da vedere!!!



7 commenti:

  1. E' dura ammetterlo, ma i francesi in fatto di cinema ci stanno facendo un discreto mazzo.
    Mi stavo giusto chiedendo "Che guardo domani mattina?" et voilà la risposta: Cena tra amici.
    Grazie ;)

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  2. sarò sacrilego ma secondo me questo film, impagabile e divertentissimo, è molto meglio di Carnage...

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  3. @Denny poi mi dici, ma credo apprezzerai. Tu che sei un intenditore dell'originalità e dell'intelligenza...
    Fammi sapere. ;-)

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  4. @Bradipo, sacrilego o no (per me NO) sta di fatto che qui mi sono sbellicata e al tempo stesso ho assaporato una commedia geniale, intelligente e sfrenata. Anche un po' amara ma al punto giusto. In Carnage ho patito le pene dell'inferno, e ho odiato me stessa e Polanski. La verità fa male lo so...=)

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  5. Bellissimo film, spassoso e ben girato, con una sceneggiatura perfettamente equilibrata ed efficace. Quando la commedia francese non delude! Chissà come sarà il remake italiano....

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  6. Come il Bradipo l'ho preferito a Carnage

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  7. Brava, splendida recensione! Ti leggero' di nuovo! :-)

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