Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2014

Cinema/Edicola - Arriva la "007 James Bond Collection"

Dalla penna di Ian Fleming al grande schermo. Dal grande schermo all'edicola. Eh già, l'agente doppio zero, la spia più nota al mondo cinefilo e non, torna ad essere protagonista.  Dove? Come? Quando? Perché? Ok, andiamo per gradi. Dove - In edicola (In tutte le edicole del mondo!!!) Come - Ma come "come"? Vestito da splendida ed elegante dvd collection , da gustare comodamente sul divano di casa in 24 "puntate".  Quando - A partire da subito! Anche ora. Perché la collana è stata lanciata mercoledì 27 agosto, in allegato alla Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera . Perché - Be' questo è l'aspetto più interessante. Prendete me ad esempio. Ammetto con profonda vergogna di non aver mai visto per intero un film della longeva saga cinematografica, eccezion fatta per gli ultimi tre film con protagonista il biondissimo Daniel Craig (chiedo perdono!).  Dunque, quale miglior modo di recuperare tutti i Bond possibili e immagina...

Fred Uhlman - L'amico ritrovato

"Ora il problema fondamentale non era più la natura della vita, ma ciò che di questa vita, priva di valore e al tempo stesso preziosa, dovevamo fare. Come impiegarla? A che fine? E per il bene di chi, il nostro o quello dell'umanità? Com'era possibile, insomma, mettere a buon frutto quella brutta realtà che era l'esistere?". A chiunque si chieda di questo libro, L'amico ritrovato di Fred Uhlman , la risposta resta identica e intatta, al di là di qualsiasi circostanza: " Un piccolo capolavoro ". Ed è davvero questo che si prova, che si pensa, che si immagina nella testa e che provano i nostri sensi. Perché diciamo "piccolo" pensando allo spessore, al suo essere così poco ingombrante, e non certo per quanto abbia lasciato alla letteratura, e a noi lettori.  L'amico ritrovato ci riporta nella Germania dei primi anni '30, tra i banchi di un liceo di Stoccarda.  "L'aula scolastica, con le panche e i banchi ...

L'arte e i suoi capolavori, con Il Corriere della Sera

Se dico "Italia" non dico solamente pizza e tarantella, no. Se dico Italia la mia testa inizia a girare come la pellicola di un vecchio proiettore che avvolge sguardi e sogni, districandoli in un susseguirsi di storie e capolavori destinati alla bellezza eterna.  E se la bellezza è davvero negli occhi di chi la contempla, si potrebbe credere che questa si trovi ovunque, purché si sappia dove e come cercarla.  In questo momento se dico Italia dico il mondo intero, perché oggi parliamo di Arte non con il fare del critico o dello storico, bensì come farebbe ognuno di noi, che la mattina magari è solito andare in edicola, per comprare il quotidiano di sempre e iniziare a sfogliarlo camminando, per poi finirlo seduto comodamente sulla prima panchina invitante, nel parco, o alla fermata dell'autobus. Se dico Italia, se dico mondo, dico tutti I Capolavori dell'Arte che mi vengono in mente. E lascio fuori i luoghi comuni, dimentico il presente che mi scarave...

Mystic Pizza

I film degli anni '80 sembrano essere stati concepiti tutti sotto il segno della delicatezza e degli sguardi innocenti. Be' non proprio tutti, parlo delle commedie e dei film d'avventura, siano essi fantastici o più drammatici. Quando penso ai film di quel pezzo di secolo, mi viene in mente Ritorno al futuro , I predatori dell'arca perduta , Stand by me - ricordo di un'estate , Harry ti presento Sally , L'attimo fuggente e tanti, tantissimi altri. Lo sguardo del bambino che pare essersi messo a girare lui stesso al posto del regista, dietro una macchina più grande di lui, e basterebbe ricordare un capolavoro a caso di Spielberg, E.T. L'extraterrestre . Insomma i film degli anni '80, più li guardi e più li ami. E giusto ieri mi è capitato di recuperare un film del 1988, diretto da Daniel Petrie , con una giovanissima, e non ancora Pretty Woman , Julia Roberts (c'è anche un giovanissimo issimo Matt Damon , qui al suo esordio cinematografic...

Anton Ego - Il mestiere del critico

Proiettare la mia immagine mentre scrivo, è una delle fatiche preferite dalla mia fantasia.  Spiegare i come e i perché del critico, sia esso cinematografico, letterario, musicale, gastronomico e così via, non è mai facile. Non lo è perché quella del critico, è una professione mai identica. Si evolve, cambia insieme ai tempi e agli spazi e agli stati d'animo di chi la professa. Poi c'è chi crede che un critico debba essere imparziale, estraneo ai sentimenti propri. Che grossa  menzogna è questa, la critica altro non è che un sintomo dell'arte e del mondo, per quello che è o che vorremmo che fosse. La critica è quell'attitudine di una mente mai stanca di lavorare, di occhi sempre puntati verso la scoperta, verso il rinnovamento.  Ma io vi chiedo scusa, poiché in questo momento non avrei parole migliori di quelle di un critico ormai noto, "incallito" come direbbe qualcuno. La prima volta che vidi Ratatouille e conobbi Anton Ego, capii che in fo...

Liberami, di Anna Piazza

In una Trieste calda e soffocante si muovono i personaggi del romanzo Liberami , scritto dalla giovane autrice friulana Anna Piazza .  I toni grigi di un'estate che costringe a chiudersi in casa, all'oscuro, sono gli stessi che svelano i drammi interiori dei personaggi descritti dall'autrice. A parlare in prima persona è Eva, una giovane giornalista alle prese con un'inchiesta non facile, poiché guarda ai margini delle strade e racconta di vite spezzate, di corpi venduti per niente, di calze sgargianti e tacchi altissimi.  Le vite di queste donne si dissolvono nel fumo delle loro sigarette, e lentamente si congedano, dietro i fari delle auto che vanno e vengono, dietro i piaceri effimeri e spesso violenti di uomini sempre diversi. Eva crede ancora nel valore del giornalismo, e lo fa con tutta l'ingenuità e tutti i tormenti di una donna convinta di cambiare il mondo, se solo questo si fermasse davvero a riflettere su ciò che lo circonda. Così, attra...

Robin Williams - Il sorriso dei giorni più brevi

Forse il dolore più grande, è quello che ci porta ad assorbire la morte ovunque essa si trovi. Il dolore è la verità che ti grida alle orecchie che nemmeno il tuo mito di celluloide, è invulnerabile come credi. Come credono tutti. Finché poi un giorno non capisci cosa realmente si celi dietro quel sorriso.  Dietro quel fare da piccolo Charlot che inciampa e poi vola a sconfiggere Capitan Uncino, e poi si rialza e con un naso rosso diffonde allegria, e poi diventa bambino che non resiste al suono dei dadi che corrono sul tavolo da gioco, e poi sale sulla cattedra e dona a tutti degli occhi nuovi, e poi...quanti "e poi" potremmo scrivere su di un uomo che ha prestato per anni, il suo volto e la sua contagiosa allegria, combattendo ogni giorno contro quella bestia oscura che se lo divorava dentro? Io credo tanti. E credo che la vita a volte ci costringa a mantenere un ruolo, e lo fa solo per tamponare tutto il resto. Per me, per molti di noi, tu sei stato il s...

La coscienza linguistica

Qualche giorno fa ho ripescato dalla libreria un piccolo "saggio" letto ai tempi dell'università. Non saprei dirvi perché, sapete no quando è il libro a "scegliere" voi e non viceversa? Come poi spesso, erroneamente, si crede. Il libro in questione è Consigli a un giovane scrittore di Vincenzo Cerami , e sarebbe bello considerarlo fin da subito, come il frutto di tanti fogli stropicciati e magari invecchiati dal tempo, sui quali un allievo, prima di diventare maestro, appuntava ciò che piano piano apprendeva. E tra un appunto e l'altro egli imparava, e cresceva. Finché un giorno questi fogli sparsi hanno trovato una degna e pulita sistemazione, tanto pulita e ordinata da diventare un libro.  Un saggio sull'arte del narrare, una raccolta di passaggi e di consapevolezze che ogni aspirante scrittore, sia esso nel campo del cinema, della letteratura, della radio o del teatro, deve possedere.  Ma con questo post non vorrei dire tutto o tropp...

Dans la maison

La verità è che il titolo originale a volte è così bello, che tradurlo diventa atto oltraggioso, e tu non puoi, non ce la fai. Dans la maison è Nella casa per lo spettatore italiano, un film del 2012 diretto dal regista francese  François Ozon . Ispirato alla pièce teatrale spagnola El chico de la ultima fila , di Juan Mayorga , il film mette in scena o meglio "sviscera" tutto ciò che si crea nell'ambito del processo creativo che vede coinvolti, non solo l'autore e i suoi stessi personaggi, ma anche il pubblico, così come un ipotetico produttore o editore. Insomma, la casa di Ozon è l'anima dello scrittore, di colui che vive e vaga per il mondo alla ricerca di una storia che possa catturare l'attenzione di un lettore ideale, nonché la propria. La casa è dove tutto ha inizio, dove l'autore vede per la prima volta i suoi personaggi e tutte le loro storie che inevitabilmente si legano e poi si slegano, incrociandosi e complicandosi l'una ...

Charles Bukowski al cinema. Storie di sbronze e di pop corn.

Il 9 marzo del 1994 a San Pedro, Los Angeles, morì uno dei più grandi scrittori del Novecento, paladino della semplicità e di quel realismo sporco , fatto di sesso e di alcol, di eccessi e di vagabondaggio dell'anima. Con quella sua semplicità Charles Bukowski divenne uno dei pochi scrittori in grado di afferrare la realtà delle cose, senza abbellirle di fronzoli sontuosi o allettanti, solo raccontandola così com'è, bella o brutta che sia poco importa. Oggi ricorre dunque il ventennale della sua scomparsa, e in libreria esce il saggio divulgativo scritto da Michele Nardini , Charles Bukowski al cinema. Storie di sbronze e di pop corn . Edito da Giovane Holden Edizioni , questo libro vuole raccontare il cinema e la poesia di Bukowski al tempo stesso. Anche se lui del cinema aveva un' idea ben precisa: " Il cinema, luogo del pop corn, del tempo sprecato e dell'impossibilità di bere un drink in santa pace ". Nonostante ciò, sono molteplici i punti d...

Cinecittà World? - Parliamone...

Questo sabato sono stata al Cinecittà World , il nuovo parco a tema di Roma dedicato un po' al cinema, un po' al divertimento. No, non siete finiti su tripadvisor . Tuttavia... Che dire? Partiamo dai " pro ", dicendo che il parco gode di una struttura bella ampia, così come di una suggestiva scenografia per quanto riguarda le ambientazioni più (cinematograficamente) allettanti. Curato e pulito, attento e gentile il personale. Grande e promosso a pieni voti dal punto di vista dei servizi e della cordialità. I " contro " sono tutti nell'oneroso biglietto d'ingresso, in rapporto poi ai servizi che "per il momento" il parco offre al pubblico pagante. Trenta euro soprattutto per una famiglia, iniziano ad essere un po' troppi. Ho trovato di pessimo gusto il fatto che una volta entrati, e una volta pagato un biglietto che mi permette di stare fino a chiusura del parco (ovvero alle 23:00), io non ho la possibilità di poterm...