martedì 11 febbraio 2014

Ma io, me li cerco con il lanternino?


Dite la verità, anche voi ve lo domandate spesso.
Ultimamente a lavoro sto provando tutta una serie di esperienze che dal punto di vista umano, ti ingigantiscono e ti danno veramente tanto. Ancor prima che professionale, come già ho ribadito in precedenza, un lavoro è un modo per stare con gli altri, dunque un banco di prova per la propria dimestichezza in materia rapporti umani. I risvolti sono numerosi e quasi sempre carichi di ironia e di una verve comica così naturale, da non poterla sottovalutare. Siamo inconsapevoli protagonisti di una commedia assurda, lo dico sempre...

Mi piace questo lavoro, anche se non era il lavoro della mia vita. Sono in negozio e conosco tante persone. Mi piace osservarle e oramai, dopo quasi due mesi, riconosco a vista il cliente che è davvero lì per comprare, da quello che invece entra, smantella un po' il reparto abbigliamento così, tanto per e se ne va. L'essere umano è straordinario, ogni singola persona che mi passa davanti, è una possibilità che ho di immaginarmi storie diverse, vite vissute e tutto ciò che vi è dietro. Magari io sono matta eh...ancora non è chiaro. Ma ai clienti, anzi, alle persone credo piaccia questo mio modo di approcciarmi a loro. Lo sento e lo vedo quando lasciano il negozio. Una signora qualche giorno fa mi ha detto che sono una persona solare, e lo ha dedotto dal mio suggerimento su una tuta per la figlia. Colori accesi, il giallo io lo metterei ovunque. Così mentre andava via con quel sorriso addosso e quel colore acceso che avevo suggerito, io mi sentivo in pace con me stessa. Sono attimi, dettagli che però fanno la differenza.

Ma veniamo a noi. Oggi volevo parlarvi, come la premessa anticipa, di un modo di dire forse detto e stradetto da molti di noi. Io sono la soggetta tipica che, come si dice, i matti se li va a cercare davvero con il lanternino. Voi no?

*Parentesi storica
Il modo di dire "cercare con il lanternino" si rifà a un tale (filosofo greco) Diogene di Sinope, detto "il Cinico", il quale (pare) era solito andarsene in giro, di giorno, con una lanterna accesa. E quando gli domandavano cosa diavolo stesse cercando, sapete lui cosa rispondeva? Rispondeva che era alla ricerca dell'uomo. Della serie, tutta quella fatica per trovare che? L'uomo? E allora te le vai a cercare con il lanternino!!!

Con le colleghe abbiamo deciso di fare una sfida per vedere chi tra noi si becca sempre, il cliente "migliore". E per migliore si intende, è chiaro, il più scassa maroni. Che ne so, le quattro signore che cercano una tuta per andare a giocare a tennis tutte insieme. Stessa tuta e quattro taglie differenti (n'impresa!!!). Oppure gli arabi che nemmeno conoscono il linguaggio del corpo e dei gesti e tu sei lì, come una cretina, a non capire una mazza di quel che dicono. Stessa cosa per i russi, solo che con loro si capisce quando s'incazzano. E poi il coatto antico che ti fischia, ti fa l'occhiolino, esordisce con un:"a bella!!!" per poi riflettere sotto voce:"che poi bella...". Come per dire, ma quale bella sei un cesso. Alla fine gli ho venduto una tuta e un paio di scarpe e fino alla cassa non faceva che dirmi amore, bella, tesò. Baci, occhiate alla Derek Zoolander...e vabbè. 
Devo dire alle mie colleghe che la sfida per loro, è persa in partenza. 
Ho già vinto.

6 commenti:

  1. Diogene Il Cinico! Mi hai riportato ai tempi del Classico con la tua riflessione! E comunque sei davvero una persona solare e soprattutto speciale! Certo, il cliente che fa le occhiate alla Zoolander, meglio evitare!

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  2. Ahahahah vero Peppe sono pericolosi! XD
    Grazie mille, ma io sono solare quando sto in pace con il mondo e con me stessa. E voi mi aiutate molto in questa impresa...^_^

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  3. stare a contatto col pubblico aiuta a crescere moltissimo, a smussare alcuni lati del proprio essere, ad adattarsi meglio all'ambiente che ci circonda...tutti comportamenti da manuale etologico!!!

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  4. Tutti i lavori a contatto con la gente ci trasformano in antropologi, sociologi e soprattutto psicologi. Si vede che tu hai occhio per i particolari. Le persone sono anche un ottimo spunto per gli scrittori: Boccaccio imparò tantissimo sugli uomini e sulle loro follie osservando il padre che lavorava presso una banca napoletana. Da figlio di bancario e da napoletano, immagino che tipi si sarà visto passare avanti! :)

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  5. @Libri, cinema... Beh grazie per il complimento, io a volte mi sento sbagliata nel cercare a tutti i costi qualcosa nella gente e nelle cose. Ma se qualcuno poi mi cita un Boccaccio e apprezza questa fissazione per i particolari, io sono felice. =)

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