lunedì 9 gennaio 2017

L'Alaska è un posto in cui fa freddo



Sapete che l'Alaska è chiamata anche "L'ultima frontiera" o "Terra del sole di mezzanotte"?
Nel film di Claudio Cupellini, l'Alaska è il posto più bello del mondo. 

Devi crederci se non vuoi sprofondare, perché i tuoi sogni ormai ti hanno spinto a un passo dal vuoto, e buttarti o meno non fa più tanta differenza.
Se penso a questo film, penso al viso di Sandro. Al suo tuffo in piscina, al suo stare sulla scena come buffone di corte, uomo dal volto tragico che indossa la maschera del comico. Valerio Binasco, con la sua prova d'attore, più teatrale che cinematografica, conferisce al film l'aspetto del melodramma. Il che non è da prendere come lamento di una certa goffaggine o poca credibilità, anzi.


Nonostante alcuni critici abbiano messo in risalto, piagnucolando, questo aspetto, io trovo che Alaska sia un film terribilmente autentico. La presenza di Sandro, fondamentale, vuole dirci che qui non è il paradiso (come il film di Gianluca Maria Tavarelli), che il posto in cui viviamo altro non è che un atollo isolato, un posto di merda. Un sentimento che non si può ignorare e che ci rende effimeri. 
Come la tragedia degli amanti per antonomasia, anche Fausto e Nadine dovranno scontrarsi con la vita, con l'inesorabile susseguirsi degli eventi e gli scherzi amari della provvidenza. Dal dramma shakespeariano a quello moderno, infatti, cambia veramente poco.
L'incontro fortuito di due giovani che sono soli al mondo, daranno l'avvio a tutta la struttura narrativa del film. A fare da epilogo c'è la solitudine dei protagonisti, e le loro diversità.
Lui, italiano a Parigi che sogna di diventare maître. Un cameriere dal francese quasi perfetto, quasi, perché si capisce che è italiano, e questo lo rende ancora più affascinante, vero. 
"Sembri un pinguino".
Lei, un'aspirante modella che raggiunge la terrazza dell'Hotel in cui lavora Fausto, mezza nuda e visibilmente scontenta, pensierosa. 
Elio GermanoÀstrid Bergès-Frisbey brillano di luce propria, sono materia plasmabile che qui si presta al dramma, quindi alla vita, così inflessibile. Condannati a sfasciarsi a vicenda, a un amore che forse a distanza fa meno male, Fausto e Nadine sono i volti disgraziati del cinema italiano. Inadeguati eppure pieni di ambizioni, come Silvio ed Elena in Una vita difficile.


Claudio Cupellini si muove tra Parigi e Milano senza trascurare nel dettaglio le differenze. Fausto cambia quando torna in Italia, e Nadine a un certo punto sentirà il bisogno di rientrare in Francia. Perché la terra, il posto in cui sei nato, racconta chi sei meglio di chiunque altro.
E Alaska è un grande film anche per questo. Racconta la solitudine e l'alienazione in carcere, nella terra straniera. Racconta il caos e le scelte più meschine in un locale notturno della bella Milano. Come la Roma di Stefano Sollima (di cui Cupellini è amico e collaboratore in Gomorra - La serie), in Suburra.

Alaska è il posto più bello del mondo. È un uomo con la slitta che a un certo punto decide di salire su una nave. Sembra una storia inventata ma è vera.
Alaska è un posto in cui fa freddo, è neve in Polinesia.


8 commenti:

  1. ho visto il suo passaggio su sky, ma sinceramente l'ho ignorato... e si che Elio Germano mi piace pure... però boh, non ero poi tanto ispirata
    la tua recensione mi dice che forse forse sbaglio, eh?

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  2. Non so dirti se sia sbagliato o meno, ma mi viene da consigliarti di recuperarlo. Perché nonostante molti ne dicano male sul suo essere così tragico o sfigato, io credo che, semplicemente, sia autentico. Ché la vita si sa, spesso è una stronza che ti perseguita e tu non puoi farci niente. Ho amato lo scambio dei ruoli che hanno avuto persino gli ambienti, in questo film. E ovviamente gli attori, su tutti Valerio Binasco. Dai, dagli una possibilità. Oppure aspetta che torni un po' d'ispirazione. ;-)

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  3. Ciao, sono venuta a dare una sbirciatina al tuo blog e ti seguo con piacere :) Mi chiedo come sia potuto sfuggirmi un film del genere, devo assolutamente vederlo..la trama è particolare e poi mi hai incuriosito parecchio con la recensione!

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    1. Ciao Maria e grazie di essere passata. =)
      Felice di averti incuriosita!

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  4. Io non solo non l'ho visto, ma non l'avevo nemmeno mai sentito nominare... Mi sento molto ignorante, lo ammetto!

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    1. Ciao Silvia, dai... il bello del cinema è che c'è sempre un film da vedere. ;-)

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  5. Ho letto e mi hai entusiasmato. E' difficile recensire un film.
    Ciao.

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