lunedì 27 maggio 2013

La poesia di Vasco Rossi secondo Antonio Malerba



Quando Antonio Malerba mi parlò del suo libro, ricordo rimasi subito sorpresa e incuriosita, soprattutto per due ragioni. La prima è Vasco Rossi, un nome, un'infinità di ricordi, i più belli della mia adolescenza e ancora oggi il mio amore musicale in assoluto. La seconda ragione è stata l'idea dello scrittore, che ha voluto dare alla musica, ma ancor prima alla "poesia" di Vasco una originale e significativa interpretazione. 

"Ascoltando le canzoni di Vasco Rossi, ma anche leggendone le interviste e gli scritti, si ha la sensazione di una grande coerenza e profondità di significati. Tra i temi più sentiti: il sentimento del finito, la crisi delle verità, la vita come caos, il male di vivere, il valore consolatorio della musica. Il testo si sofferma su questi e altri temi, in un dialogo serrato e stringato con le parole di Vasco. Il testo suggerisce anche un parallelo con le riflessioni di Nietzsche, uno degli scrittori più letti e apprezzati da Vasco". E' questa la prefazione del libro di Malerba, un giovane nato a Terlizzi (Bari) nel 1982, intitolato La poesia di Vasco Rossi. Una interpretazione

Quanto è vero che ascoltando le canzoni di Vasco Rossi, si ha la sensazione di proseguire lungo un preciso filo conduttore che lega e assembla poeticamente e stilisticamente tutta la sua discografia. Per quanto mi riguarda, secondo una personalissima interpretazione, ho sempre creduto che Vasco Rossi riuscisse a dare  forma e musica a tutto ciò che di sfuggevole appartiene all'esistenza in generale. Capivo questo quando ritrovavo in una canzone o in un preciso passaggio tutto quello che non comprendevo fino in fondo, che intuivo appena. Quel tanto che basta però ad illuminarti la mente, ad aprirti infinite strade. La capacità di Antonio Malerba è tutta qui, nell'aver trovato il parallelo più incisivo e stimolante che permetta al lettore e all'ascoltatore di scorgere delle verità molteplici riguardanti la poesia di Vasco. E' bene infatti ricordare che Vasco è un instancabile divoratore di libri, non solo la chitarra e la musica hanno dato al cantante di Zocca, una possibilità di fuga dalla realtà, no. Anche nei libri di Bukowski, di Ginsberg e Kerouac. Pirandello, Proust, Dostoevskij, Tolstoj e il sudafricano Coetzee. E' soprattutto qui che va ricercata l'essenza della sua musica.

"La lettura è sempre stata una delle mie fughe dalla realtà preferite...dopo la musica naturalmente. All'orizzonte c'è sempre quella".
(Vasco Rossi, intervista al settimanale Emme, 2007)

Antonio Malerba, seguendo lo stesso stile stringato e incisivo del cantautore, struttura questa chiave interpretativa che procede su binari comparativi, gli stessi che giungono poi nella visione più illuminata e illuminante che vede l'uno accanto all'altro, il musicista-filosofo e il filosofo-poeta tedesco (innamorato della musica) Nietzsche. Non stupisce che a stimolare la creatività più intima di Vasco, sia stato fra molti, proprio l'informale e provocatorio per eccellenza, il riformatore del pensiero che annunciò "La morte di Dio". Ecco dunque all'orizzonte una più vasta gamma di sfumature e interpretazioni che ogni lettore, nella poesia di Vasco, può apprezzare grazie all'opera di Malerba. Ci si interroga sul concetto dell'imprevedibilità dell'accadere, in un mondo in cui tutto è governato al contrario. Lo dice Vasco e lo disse Nietzsche:

"Tutto va, tutto torna indietro; eternamente ruota la ruota dell'essere.Tutto muore, tutto torna a fiorire, eternamente corre l'anno dell'essere".
(Così parlò Zarathustra, parte terza, Il convalescente)

Ci si interroga sull'illusione di conoscere noi stessi, sull'importanza del corpo secondo la quale, come ribadisce l'autore del libro, Siamo nel mondo come corpo. Si parla della crisi della ragione ed è bellissima l'espressione di Malerba: " la logicizzazione che anteponiamo al mondo è un parto poetico della nostra immaginazione, un'attività metaforica, un atto interpretativo". La stessa che rimanda inevitabilmente alle parole di Nietsche nei Frammenti postumi:

"Il mondo ci appare logico perché noi per primi lo abbiamo logicizzato".

Dopo aver letto il libro di Malerba, si ascolteranno le canzoni e le "parole", soprattutto, di Vasco immaginando al tempo stesso di sovrapporre la sua figura a quella del filosofo tedesco. Sarà così per quanti abbiano colto fino in fondo lo spirito provocatorio e stimolante del libro, per quanti probabilmente si sentiranno da quel momento in poi "scaraventati" in un mondo in balìa di se stesso. Un mondo che va "Al di là del bene e del male", che inventa morali per poi distruggerle. Che si crea da sé il mito per poi rinnegarlo. Che inventa l'aldilà pur di evitare tutto ciò che si trova aldiquà, per fare delle proprie debolezze e delle proprie paure poi, la verità assoluta. Il dolce veleno dell'indottrinamento...

"che tra demonio e santità è lo stesso
basta che ci sia posto".
(Siamo solo noi)

Perché come ricorda giustamente Malerba: 
"6.000 piedi al di là dell'uomo e del tempo...
e su un altro livello rispetto agli altri cantautori"




www.lapoesiadivascorossi.it



4 commenti:

  1. Ma solo a me Vasco fa ca**re? Testi banalissimi conditi da "eh..." "vabe'...". I giri di chitarra tutti puntualmente copiati da band più famose e capaci. Avrà pure letto Proust e Dostoevskij ma non lo dimostra assolutamente. Non ho letto il libro di Malerba ma a chiamarla poesia ci vuole coraggio, tanto coraggio.

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  2. No Vincenzo non sei l'unico (purtroppo)...ma, che dirti? Io nelle canzoni di Vasco trovo, e ho sempre trovato molto della poesia cui accenna Malerba. Sarà che mi ritrovo nelle sue parole, quelle dell'autore del libro e non mi suonano folli i suoi accostamenti di cui ho parlato nell'articolo. Per me Vasco Rossi sta alla musica italiana come Bukowski alla letteratura. Rischio il linciaggio lo so, ma è quello che penso. ;)

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  3. Ah, per fortuna che non sono solo. :D Sarà... ma io ci vedo una certa differenza tra:

    "Va bé
    se proprio te lo devo dire
    le calze nere non mi fanno morire
    eh, sarò strano" - Vasco Rossi

    tinyurl.com/pqdd2hw

    e:

    "L'illusione è che tu semplicemente
    stia leggendo questa poesia.
    la realtà è che questa è
    più di una poesia.
    questo è il coltello di un accattone.
    è un tulipano.
    è un soldato che marcia
    attraverso Madrid.
    questo sei tu sul tuo
    letto di morte." - Charles Bukowski

    tinyurl.com/ohsxo3w

    E "purtroppo" non sono l'unico a vederla, la differenza.

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  4. Ma che canzoni sei andato a paragonare?! Prova ad ascoltare sally, anima fragile, canzone e probabilmente cambierai idea

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