mercoledì 12 giugno 2013

Robin Hood - Un uomo in calzamaglia



Di fronte alla parodia cinematografica, considerati i precedenti non troppo lontani, tendo a storcere un po' il naso, quasi sempre. Difficile che io vada in sala per vedere uno Scary Movie, piuttosto che un Mordimi (anche se questo, potrebbe essere addirittura meglio del parodiato). Credo che il senso dell'umorismo, quello vero, si sappia distinguere dalla banalità di una risata sollecitata da macchiette o situazioni piuttosto tipiche da film "demenziale". Ecco perché parlare di Robin Hood - Un uomo in calzamaglia non significa solamente parlare della parodia di quel Principe dei ladri diretto da Kevin Reynolds e interpretato dal'altro Kevin (Costner). E basta un nome a togliere ogni dubbio: Mel Brooks.

Eh sì, il papà di Frankenstein Junior, il re della parodia e della farsa, uno che se la scrive, se la dirige, se la recita e, come se non bastasse, se la suona (e se la canta!!!). Dagli anni '70, anni d'oro per la parodia brooksiana (Mezzogiorno e mezzo di fuoco, Alta tensione) si prosegue sulla stessa scia di genere con Balle spaziali, del 1987, per giungere poi a Ruttingham, laddove le gesta eroiche del prode crociato Robin incantano lo spettatore e gli occhi della bella Lady Marian di Batman...


Vorrei vedere la vostra faccia, se vi dicessero che il gatto è morto strozzato , mangiando il pesce rosso.
Il Robin Hood di Brooks è Cary Elwes (quello di Saw I, II e III in 3D? Sì.) Insomma, mica tutti i giovani posseggono la chiave del cuore, e della castità firmata Everlast in acciaio inossidabile, di una bella principessa, o no? Diciamo che Elwes gode di una espressività che sembra così naturalmente "babbea", da rendere ogni battuta perfetta, da far sbellicare anche il più tosto degli spettatori. Vengono in mente, giusto per citarne alcune: Meglio un giorno da cinghiale che cento da porchetta, ovviamente nella versione italiana e con chiaro riferimento a uno degli slogan fascisti che tanto piacevano al "Duce" (meglio un giorno da leone che cento da pecora). Parlare di questo film, potrebbe anche significare ridere come scemi per circa un paio d'ore ricordando, una dietro l'altra, tutte le memorabili battute nate dalle menti geniali degli autori Evan Chandler e J.D. Shapiro. Che poi il film rimette un po' insieme molte delle idee già sperimentate da Brooks nel suo telefilm,  Le rocambolesche avventure di Robin Hood contro l’odioso sceriffo, del 1975. Non mancano al tempo stesso citazioni di altri suoi film, pensiamo al ruolo di Fra 'Tuck vestito proprio da Brooks, e ricordiamo la battuta: "è bello essere il re", presa dal film La pazza storia del mondo. E come dimenticare Etcì (salute!) oppure il mafioso Giovanni (parodia di Brando ne Il Padrino), ma soprattutto cari lettori e amici, come dimenticare lui:




Interpretato da Mark Blankfield, un attore che personalmente non ho mai più rivisto e dunque non può non venirmi naturale associarlo a Bellosguardo, il fedele servo della famiglia di Robin. Quanto potremmo parlare di Bellosguardo? Io direi tanto da farci perdere la cognizione del tempo (e della sanità mentale, aggiungerei). Però credo che di tanto in tanto, rivedere questi film significhi pure respirare una boccata d'aria fresca, leggera che ti regala un po' di quelle risate che quasi mai, oggi, la nostra tv o le nostre commedie contemporanee, sanno concedersi/ci.

E a onor del vero, vorrei sentire la vostra. Magari potreste lasciare qui sotto la battuta che proprio vi ha fatto sbellicare dalle risate...io intanto ne lascio una e poi vado, perché devo dire a mamma che ho perso l'aereo...





Questo è il podcast dell'ultima puntata di CriticissimaMente parlando, se siete curiosi e avete due minuti...

http://podcast.ryar.net/criticissimamente_parlando/CriticissimamentePT14.mp3


19 commenti:

  1. Guarda, basterebbe anche solo la guest appearance del mio adorato Dom De Luise per rendere questo film un capolavoro, ed effettivamente è il mio film Melbrooksiano preferito dopo Frankenstein Jr..
    L'unico difetto (se di difetto si può parlare) è che, una volta visto in lingua originale, zeppo di doppisensi quasi incomprensibili, l'adattamento italiano risulta quasi puerile.

    RispondiElimina
  2. Ahahah grande Don Giovanni!!! =D Sì è sempre il solito discorso riguardo al doppiaggio, però devo dire che alla fine, anche quella vena di sferzante satira tutta italianoide (vedi il discorso che richiama Mussolini) non mi è dispiaciuta troppo.E poi noi italiani siamo un po' bambinoni che devi fà...^_^

    RispondiElimina
  3. Come non ricordare la dislessia del nostro Smerdino? "Il re delle foreste illegali maialino uccisamente sapete selvatici in un a del!"

    Comunque, tolti i grandi classici che hai già citato, un altro film demenziale che ho adorato è stato Palle in Canna. Un cast clamoroso e risate su risate...

    RispondiElimina
  4. Ahahah è vero Dani, anche quello è da sbellicarsi. Per dirne un altro, visto che mi hai tirato in ballo Emilio Estevez, Il giallo del bidone giallo??? XD Non è una vera e propria parodia, ma una commedia farsesca secondo me "idiota" al punto giusto. ;-)

    RispondiElimina
  5. Allora quando lo avrai recuperato me lo saprai ridire...segnatelo eh? ;-)

    RispondiElimina
  6. Adoro questo film...
    Dopo di questo il genere della parodia è ufficialmente morto...

    RispondiElimina
  7. io sono un patito delle parodie cinematografiche, ma l'umorismo di mel brooks proprio non lo capisco, sorry...

    RispondiElimina
  8. @Marco hai proprio ragione, tutto il resto è noia.Grande Mel. ;-)

    RispondiElimina
  9. @Cannibal nuuuuu come è potuto accadere? Ti perdi davvero molto =D Vabbè magari tra qualche anno ti rivedi questi film e ti sbellichi anche tu dalle risate. ;-)

    RispondiElimina
  10. Oh bellissimo sto film, l'avrò rivisto un centinaio di volte, poi Balle spaziali è decisamente un capolavoro della parodia.

    RispondiElimina
  11. Vero Barbara anche Balle spaziali, decisamente. Quello che amo di più però è Franky. ^_^

    RispondiElimina
  12. Sarò l' unica non lo so però a me le parodie non piacciono in generale e questa per quanto mi riguarda non fa eccezione.

    RispondiElimina
  13. @Monica non sei la sola. Bisogna avere una certa "vena" di ironia secondo me, o almeno una predisposizione a coglierla e ad apprezzarla. Se non piace o non si è affatto predisposti, è chiaro che film del genere risultino banali, o inutili.

    RispondiElimina
  14. caspita mi hai messo voglia di rivederlo!

    RispondiElimina
  15. Bene bene...è un piacere "incentivare" l'uomo in calzamaglia!!! ^_^

    RispondiElimina
  16. Il tempo lontano durante il quale le commedie facevamo ancora ridere...

    RispondiElimina
  17. visto al cinema,come anche Balle spaziali, ma l'ho quasi dimenticato. Dopo aver letto la tua recensione vado a recuperarlo

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Protected by Copyscape Web Plagiarism Detector