venerdì 25 settembre 2015

Erri De Luca - cittadino della lingua italiana

 
 
Non voglio parlare del processo, nemmeno dell'utilità o meno di una linea ferroviaria che va da Torino a Lione ad alta velocità.
Ecco detta la TAV.
Non sono un' ambientalista, non so dire quale impatto abbia sull'ambiente un impianto di questo genere.
Non sono una cittadina della Val di Susa, certo se scavando e scavando  mi viene fuori l'amianto, un po' di paura l'avrei. Ma credo sia normale.
Non sono un politico, non sono un magistrato, non sono giudice.
Potrei non essere nulla, potrei non essere in grado di esprimere un giudizio imparziale e onesto, e potrei non avere i mezzi per farlo, se pure io lo volessi.
 
Potrei condividere le idee di uno scrittore accusato, il primo al mondo, di incitazione a commettere reati. Potrei non condividerle affatto.
Potrei fermarmi un attimo, capire meglio questa storia, anche solo per capire le ragioni e i rischi, che portino poi sul banco degli imputati.
Anche solo per spiegare ai miei figli, cosa si rischia in questo paese, e perché.
 
Perché?
 
Perché la libertà di espressione è la sola arma di cui dispone anche l'uomo misero. La sola che non possono, ancora, negarci. Oppure si?
Le idee politiche non devono essere condivise per forza, e non devono essere negate.
La libertà non può essere reclusa.
Al di là della vicenda sì TAV, no TAV, dalla quale me ne vengo fuori completamente, io mi strazio nel pensare alla storia di un uomo, accusato per aver espresso la propria opinione.
Mi strazio nel pensare che una parola scomoda, un verbo (sabotare), possa risultare tanto inaccettabile da lanciare un'inchiesta. Da costruir su un caso che esige giustizia.
Ma la giustizia come agisce?
Dove, agisce?
 
Io non c'ho mai capito niente di giustizia, né tantomeno di economia e politica ambientale. Ma ho aperto tante volte il dizionario della lingua italiana. Quello che ogni tanto libero dalla polvere. Quello che il giorno della maturità mi ricordava davvero chi fossi, chi sono.
E dinanzi a questa storia, e al di là di un treno che corre ad alta o a modesta velocità, io ringrazio questo scrittore, Erri De Luca. Perché mi ha raccontato la storia più vera di me.
 
Quella di una cittadina della lingua italiana.
 
 
 

E anche solo per questo, #iostoconerri .

13 commenti:

  1. Che assurdità!
    #Iostoconerri, ogni individuo ha il diritto di libertà di espressione di parola e di pensiero.

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  2. Mi sembrano tutte osservazioni lucidissime. Come sai anche io ho dedicato un articolo a questo grande scrittore.

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  3. Bel discorso, a patto che valga per tutti. in questi giorni ho letto di varti giornalisti e blogger di sinistra che si sono schierati a favore di De Luca in nome della libetà di espressione, quando fino a due giorni prima invocavano l'ergastolo (minimo) per Salvini, Giovanardi, Binetti, Berlusconi,Sentinelle in piedi e in generale per chiunque non la pensi come loro, sopratutto su determinati argomenti: immigrazione, matrimoni gay, utero in affitto, liberalizzazione delle droghe ecc.
    Ora, per coerenza, se libertà di parola deve essere lo sia per tutti: anche per chi non la pensa come noi su determinati argomenti.Non la penso come le Sentinelle in piedi, ma dato che queste ultime manifestano semplicemente standosene impalate con i loro libro in mano, non mi sognerei mai di invocare la censura per loro, e mi ha fatto schifo vedere come in molti abbiano applaudito alle aggressioni di cui in alcuni casi sono state fatte oggetto.
    Per quanto riguarda il caso in questione, non ritengo che uno, perchè definiuto "intellettuale", si possa porre al di sopra delle legge perchè non appartenente alla schiera dei comuni mortali: il ragionamento che molti (non mi riferisco a te) fanno in questi giorni riguardo a De Luca è lo stesso che in Francia hanno fatto per Cesare Battisti. e difatti il signore in questione ha sempre difeso i terroristi di sinistra...non trovo che sia un caso.

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  4. Sono d'accordo con te Seddy...
    Un abbraccio. ;-)

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  5. Grazie Massimiliano, me ne ricordo eccome del tuo interessante articolo. Ti dissi che la mia stima per questo scrittore è grande, mi frenava la storia che gli ruotava attorno. Politica, economia. Cose di cui mi interesso poco e molto mi irritano. Ma ho provato a costruire un pensiero che partisse da molto lontano, spero si sia capito. Un abbraccio.

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  6. Assolutamente d'accordo con te Tiziana. Su tutto, eccezion fatta per un unico passaggio del tuo discorso. Non ritengo De Luca un intellettuale e di conseguenza (ma non credo sia la conseguenza, in ogni qualsivoglia caso) al di sopra o intoccabile. Ci mancherebbe. Ripeto, io me ne resto fuori dalla storia Tav - No Tav. Perché non mi compete, non potrei sentenziare. Posso farmi tuttavia un'idea, a proposito del ragionamento che fa quest'uomo, scrittore, il quale rischia una condanna di otto mesi per aver liberamente espresso un pensiero. Ora, che lo si condivida o meno, è davvero reato dire ciò che si pensa? Rischio la galera se per sbaglio utilizzo un verbo a molti scomodo o comunque poco chiaro? Ripeto, lungi da me commentare l'inchiesta, non conosco la legge. MA la Libertà di espressione sì. E se oggi mi sento vicina a De Luca è soprattutto per ciò che egli rappresenta, per come racconta alcune storie. Con una lavatrice vecchia ti fa lezione di economia, con la sua storia ti ricorda chi sei e pure un po' di quello che un tempo esisteva davvero, per cui si combatteva quando in palio c'era la libertà e la dignità. E la lotta si vinceva con la solidarietà, la fratellanza. Parole nostre eppure sconosciute a noi italiani.

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  7. Invece, io ho letto per lo più critiche feroci a De Luca anche da sinistra, e non relativamente alla questione in essere, ovvero all'accusa, ma proprio in quanto scrittore.
    Che pochezza! Se interessati, si veda ad esempio l'intervento di Raimo su minima&moralia. ["Le parole si difendono e si combattono a parole, non con i processi.", titolo che suona bene, ma che non rispecchia il contenuto - vergognoso - dell'articolo poi sviluppato]
    E fu già attaccato come scrittore da Fofi, su quali basi, non l'ho capito ancora o.O
    Le Sentinelle non manifestano per una libertà di tutti, ma per negare libertà ad altri: io la differenza la vedo, eccome.
    La libertà d'espressione deve essere tutelata e subito riconosciuta, ché a forza di farci attorno dibattiti fuorvianti, la gente finisce per non distinguere bene.
    Un abbraccio Valentina ^_^

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  8. "Le Sentinelle non manifestano per una libertà di tutti, ma per negare libertà ad altri: io la differenza la vedo, eccome": sono contrari ai matrimoni gay,è una loro opinione e come tale, se espressa nei dovuti modi hanno tutto il diritto di manifestarla. Non si tratta di doverla per forza condividere, ma di accettare che ci siano persone che non la pensano allo stesso modo su determinati argomenti.Altrimenti un giorno potrebbe arrivare qualcuno a dirti che sei invece tu a non aver diritto a dire la tua, perchè è sbagliata.

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  9. Non è avere un'opinione negare diritti altrui, ma imporre le proprie idee. In quanto a esprimersi, mi pare che lo facciano e non siano sotto processo come invece De Luca, che al contrario non ha discriminato nessuno manifestando la propria idea. Intendevo questo ;) Sull'espressione garantita a tutti, sono d'accordo.

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  10. DE Luca ha buttato benzina sul fuoco in una situazione già di per sè pericolosa :in val di susa ci sono stati atti di sabotaggio in cui sono stati aggrediti anche gli operai dei cantieri Tav e le forze dell'ordine. Non mi pare ci fosse bisogno del suo incoraggiamento a questo tipo di azioni: gli anni '70 dovrebbero avere insegnato a questo signore che quando si dicono certe cose, poi si è pure responsabili di ciò che si dice se succede qualcosa.

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  11. Tiziana io rispetto le tue idee, ma non le condivido. Mi sento molto in sintonia con quanto detto da Glò. Sono due casi completamente diversi. Perché un conto è manifestare contro un'altra libertà, affinché questa venga proibita a chi invece spetta di diritto, in quanto essere umano, che può essere legata al sesso, alla razza, e dunque inevitabilmente "discriminatoria". Un altro è manifestare il proprio pensiero e basta. Che poi la gente arrivi a compiere violenza, a gesti punibili e comunque sbagliati, la colpa mica è dello scrittore che ha detto ciò che pensa. O no?

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  12. Sarà.io sono contro l'utero in affitto: spero non arrivi mai il giorno in cui qualcuno mi dirà "tu non puoi dire la tua opinione perchè è un diritto!"....mi troverei sicuramente nei guai, dato che in 36 anni una cosa positiva l'ho fatta, ed è stato pensare sempre con la mia testa e non farmi dire da nessuno che cosa devo pensare o dire e cosa no. Non ho certo intenzione di cambiare registro ora...

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