Passa ai contenuti principali

A Natale puoi...




Certo se davvero si potesse fare tutto ciò che si vuole, oppure che si potrebbe fare ma non è poi così semplice da render concreto, sarebbe il miracolo per antonomasia. Il Natale.

Nell'antica Roma si festeggiava Saturno, noi siamo abituati a celebrare la nascita di quel bambino universalmente noto come Gesù ("noi" si fa per dire, pensiamo a Gesù mentre come pazzi posseduti corriamo nei centri commerciali alla ricerca del "pensierino" giusto per i plurimiliardi di parenti?). No.
Poi l'imperatore Aureliano decise che proprio il 25 dicembre si dovesse festeggiare il Sole e da lì, il ceppo che brucia in casa e lasciarlo per dodici giorni di fila. Quante cose dietro il Natale...Noi abbiamo le lucine psichedeliche sull'albero e non ci facciamo mancare nemmeno quelle sopra la porta, o lungo la ringhiera delle scale. Ci spremiamo le meningi per la spesa e durante la fila chilometrica al supermercato, davanti alle casse, iniziamo a domandarci sul serio: ma chi cavolo me lo ha fatto fare? Ma che senso ha?


Eh, bella domanda. Che senso ha? Boh.
Io non festeggio il Natale per la nascita di Gesù, anche se sono cristiana (penso, forse, credo). Sì ecco non ho un credo e non pratico nessuna religione a ben vedere, anche se non penso di meritare un posto all'inferno, tutto sommato, "sono una brava cristiana" anch'io. Per quanto mi riguarda il Natale e tutte le feste presenti nel nostro calendario, hanno sempre rappresentato un'occasione per stare tutti insieme (appassionatamente); un modo piuttosto masochista di mettere sotto lo stesso tetto parenti, magari che non si parlano da secoli, e rischiare di dare i numeri non solo durante la tombola. Ricordo sorrisi e partite a Bestia come non ne verranno mai, ma ricordo anche situazioni meno piacevoli o problemi vari legati a Tizio che non parla con Caio e allora: "se viene lui io non vengo" etc etc.

Da quando sono mamma devo dire, vivo tutto con molta più serenità e un pizzico di menefreghismo. Non è male, perché è quell'ingrediente fondamentale che ti aiuta a vivere con maggiore serenità e ti evita molti problemi e rotture di balle insostenibili. Io personalmente non ho più, né la voglia, né la pazienza di stare dietro a storie che mi urterebbero solo il sistema nervoso, quindi per non sbagliare, evito tutto. (Carini e coccolosi, carini e coccolosi!). Se davvero a Natale potessi fare ciò che vorrei, stopperei la mia vita per un secondo e resterei così a guardarla e ad ascoltarla. Senza muovermi e senza che nessuno e niente possa interagire con me. Col sorriso stampato a tremila denti, presente con il corpo e lontana anni luce con la mente. Mi accontento di poco eh? 


A Natale puoi, ma alla fine si è schiavi di idee e usi che ci portiamo dietro da secoli, senza nemmeno capirne il senso. Non cambia la cosa per quelli che la notte del 24 vanno in Chiesa e pensano di essere gli eroi moderni. Anzi. Ho sempre avuto un debole per quelle famiglie che alla fine si perdono tra tombole e pandori farciti di tutto, tra l'odore di fritto e lo zucchero a velo che aleggia ovunque. Senza troppe pretese, con pacchetti umili da scartare insieme e senza preghiere o raccomandazioni a chissà quale Dio. Anche peccando di un po' di ipocrisia, e sforzandoci di andare tutti d'accordo per una sera o due soltanto, a modo nostro compiamo il miracolo. Ci sforziamo di stare in armonia, ci riusciamo. E' che ci sfugge durante tutti gli altri 362 giorni. Forse è vero o semplicemente ci piace pensare che lo sia. 
A Natale puoi...

P.S. Un modo per salutarvi e per augurarvi Buone Feste, buon anno nuovo e buon tutto. Domani parto e non riuscirò a scrivere almeno fino al 27. Vi abbraccio tutti tutti, ma proprio tutti. 
Ci si vede nell'anno nuovo!!!

Commenti

  1. in fin dei conti a natale sto a casa dal lavoro,mangio, riposo. Mi basta questo.
    Buon natale a te e ai tuoi cari!

    RispondiElimina
  2. Vero...forse a Natala puoi farti bastare davvero poco ed essere felice. Sarà questa la magia? ;-) Tanti Auguri a te caro Babordo, un abbraccio!!!

    RispondiElimina
  3. Grazie Beatrix bacio e Buon Natale a te. E family ovviamente. =)

    RispondiElimina
  4. Tanti auguroni anche a teeeeeeeeeeee

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Quel mostro di me

Certi giorni mi vanno stretti, ci sto dentro a metà. Altri mi sembrano grandi come l'oceano. Sguazzo, mi perdo, sto serena. Scrivere Madrepàtria - Racconti dell'umana sorte ha significato molto per me.  Fin dal principio ho capito che quello, era il mio modo di esorcizzare i mostri più radicati nell'anima. Forse scrivere è davvero un atto terapeutico ancor prima che creativo. Ma certi mostri non li puoi cacciare via definitivamente, devi imparare a conviverci.  Questi racconti hanno avuto la forza di tenerli lontano da me, quei mostri, almeno per un po'. Di guardarli con scherno, prima da dentro e poi a distanza di sicurezza. Ma quali sono davvero questi mostri? Cos'è che sto allontanando? Ho paura che si tratti di me.  Di un ruolo sbagliato (così dicono), che ho rincorso a fatica, che poi ho cambiato, che poi ho abbandonato. Mi adatto continuamente, e continuamente non mi ritrovo. Scrivo, metto da parte, allontano i mostri, allont...

Dylan Dog, il film. Ogni cinefilo ha il suo incubo.

Licantropi e vampiri , direi che ne abbiamo fin sopra ai capelli di queste trovate alla Meyer , almeno nel mio caso, il primo pensiero finisce inesorabilmente lì. Non so quanto e come poi, questo abbia influenzato il mio giudizio. Solamente posso dire che, quando decisi di vedere Dylan Dog, il film , non immaginavo (al di là delle comuni perplessità) che avrei avuto a che fare con quello che, a tutt'oggi, io considero: il peggior film della mia vita!!! Abbandoniamo il rimando al film di Giovannesi , che qui a confronto è una boccata d'ossigeno per ogni cinefilo, e torniamo al film di Kevin Munroe . Il regista canadese aveva esordito nel 2007 con TMNT  (Teenage Mutant Ninja Turtles), dopo aver scritto e coprodotto nel 2001, un altro film d'animazione del regista Tony Shutterheim , Donner . Non è chiaro, tuttavia, quale malsano meccanismo sia scattato nella mente di Munroe quando, nel 2010, decise di portare sullo schermo la storia di un personaggio tanto popola...

Joker, La verità è che ci finiamo tutti.

Credo che il cinema a volte diventi davvero uno stato d'animo che non puoi descrivere.  Come la musica un rumore che non sai cos'è, né da dove provenga, eppure lo ascolti, ti piace, perché ti seduce e ti uccide, e ti salva. Il Joker di Joaquin Phoenix è esattamente questo, una lacrima che scende insieme al trucco, davanti allo specchio. Una risata disperata, che copre il dolore, il male di vivere. La paura di essere derisi, umiliati, e da lì l'esigenza di costruire una grande  menzogna, dove rifugiarsi, accettarsi oppure non farlo mai. Chi lo sa se poi è una scelta, oppure è solo una malattia. "Come ci si finisce qui?" Ci finiscono gli svitati, chi non sa cosa vuole, chi non sa se essere felici o tristi. La verità è che ci finiamo tutti. Perché nessuno sa cosa vuole realmente, e chi lo sa, è destinato ad assaporare il fallimento. Joker è solo l'ennesima vittima del gioco dei ruoli che è la vita. La follia il prezzo da p...