C'era una mano leggera e piena di giorni trascorsi a muovere il cielo. Su una panchina piccola stava la vecchia Ines, e non sentiva rumori, nemmeno il vento la spostava. Solo i pensieri, i ricordi degli anni lasciati oltre l'ingresso della sua nuova casa. "Villa Flora". Villa Flora era la paura, la scelta di un figlio stanco e le giornate senza più tempo. Era l'ultima fermata riservata agli uomini, divenuti di nessuno e soli. Oltre quel muro e oltre i pasti senza più sapore, passava ciò che rimaneva della vita com'era davvero. Un suono, un bambino che gioca e mu...
Storia di un avverbio ostinato