"Perché magari alla fine quel sogno s'avvera". E io non ho mai smesso di dirlo a me stessa, nonostante tutto. Tutto che vuol dire paura, sfiducia, giorni aridi di parole. Tutto che vuol dire il paese in cui vivo, e le incertezze, la faccia della gente quando ti presenti e dici "piacere io scrivo!" I sorrisi storti, l'entusiasmo che non c'è. Ma le pagine a un certo punto hanno iniziato a riempirsi davvero. A un certo punto, si è fatto oggi. E stento a crederci, ve lo giuro, me ntre mi sforzo di trovare un qualcosa che sia d'impatto, che funzioni... La verità è che quando finisci di scrivere, è come se alle parole volessi concedere una tregua. Ci guardiamo senza più pretese, ora, senza colpe né meriti. È il momento che attendevamo. Tipo pianeti allineati, stelle che non sono più né poche né troppe. Tipo che non so più che dire perché mi sta farneticando il cuore. Il 10 novembre uscirà il mio romanzo, Caramelle al gusto arancia...
Storia di un avverbio ostinato