Entrare in libreria è un po' come concedersi un viaggio in grado di sospendere il tempo e lo spazio, poiché tutto intorno ad un tratto si sottrae alla realtà tangibile. Un lettore avvezzo al sogno e alla meraviglia, sa bene che in quel piccolo pezzettino di mondo, toccare la carta e annusarne l'odore, è già di per sé un piccolo miracolo, dal momento che tutto ciò che si lascia oltre i vetri e la porta di una libreria, sparisce insieme a quella moltitudine di incontri e sensazioni possibili solo attraverso le pagine. E sono sicura che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha provato a immaginarsi montagne di libri animarsi all'improvviso, prendere vita e respirare, danzare sopra gli scaffali e affrettarsi a ritrovare il proprio posto, un attimo prima che la realtà costringa tutto e tutti a tornare alla normalità. Io non sarei capace a raccontare questo sogno che parla della vita dei libri, perché i libri ce l'hanno una vita, ne sono certa. Per fortun...
Storia di un avverbio ostinato