A fare da premessa, un incendio doloso al riformatorio di Siegburg. In base alle prime indagini, ad appiccare il fuoco sarebbe stato il diciassettenne Endrick Vermeen, meglio noto come "lo strangolatore di Duisburg". Passano sedici anni, il lettore ha ormai assorbito i primi indizi, i primissimi fatti. Dopo due pagine sa già che: - Vermeen era un pazzo che strangolava ragazzine, nonché piromane. - Vermeen è morto. Si è tolto la vita quel giorno, subito dopo l'incendio. Da queste certezze il lettore ad un tratto inizia a staccarsi, credo che l'agilità dell'autrice tedesca, Karen Sander , stia proprio qui. Fornire informazioni, per poi stravolgerle, manipolarle. Finché la verità non trovi la via di fuga e si manifesti, bella e dannata, come spesso accade. Muori con me segna l'esordio della Sander, primo capitolo di una serie investigativa che ha come protagonista la coppia commissario - psicologa / Georg Stadler - Liz Mon...
Storia di un avverbio ostinato