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Visualizzazione dei post da 2016

Lovecycle, il riciclo in stop motion

Lovecycle è un cortometraggio che racconta il riciclo dei rifiuti di imballaggio in un modo del tutto nuovo. E lo fa ispirandosi ai grandi classici dell'animazione come Toy Story , Nightmare before Christmas e Coraline e la porta magica . Promosso da CONAI (consorzio nazionale imballaggi) e realizzato dallo studio Dadomani con la tecnica dello stop motion, Lovecycle narra la storia di sei protagonisti molto originali. Una pinzetta, una caffettiera, un libro, una cassettiera, un paio di occhiali e una bottiglia tornano a casa dei genitori-imballaggi per le vacanze di Natale. Lovecycle non solo ribalta l'approccio più classico al discorso riciclo, ma compie un viaggio fantastico che si fa metafora della vita dei rifiuti, portando grandi e piccoli a riflettere sull'importanza del loro riciclo. La storia si svolge in una cittadina magica e incantata chiamata Conai Town ed è fatta di imballaggi e prodotti realizzati con materia riciclata. L'idea di Lovecycle è...

Dexter - Come una scatola di ciambelle vuota

E adesso sarai impacchettato con cura, nei sacchi della spazzatura, e il mio piccolo personale angolo di mondo, sarà un posto più pulito e felice... Un posto migliore... Non male come biglietto da visita. Certo in un mondo reale farebbe un attimo rabbrividire, anche se... A pensarci bene... Be', ci siamo capiti. No? "Dexter dove sei?". "Eeeeh, se ci fosse stato Dexter..." - Quante volte lo abbiamo detto e pensato? Io ho perso il conto. Perché alla fine si sa, davanti allo schermo o davanti a un bel libro, il cattivo diventa buono. Il sociopatico che fa a pezzetti la gente finisce col piacerci di brutto. La morte diventa normale, e la corrente dell'Oceano - nel nostro caso specifico - la signora giustizia per antonomasia. Sacchetti di plastica neri e pellicola trasparente hanno riempito le mie giornate e, da che non guardavo nemmeno una serie tv - a meno che questa non fosse ambientata all'interno del Seattle Grace - mi ritrovo oggi a ...

Gli ultimi saranno gli ultimi

Un modo di dire, una verità comune. Il finale che non puoi proprio cambiare, perché è stato scritto apposta per te, pensato insieme alle tue fattezze di carne e di spirito. Il giorno in cui veniamo al mondo non ci facciamo caso, neanche un po'. Eppure quel pianto porta con se una marea di sorrisi e lacrime, e qualche crepa sul muro. E se c'è una cosa che al cinema italiano riesce davvero bene, è proprio questa. Raccontare le crepe. Massimiliano Bruno è ormai una garanzia. Autore che inizia a muovere i primi passi con Fausto Brizzi alla regia, nel 2006, con quella notte prima degli esami che più di tanto non mi aveva convinto. Nel 2011 però arriva l'esordio dietro la macchina da presa, e qualcosa cambia della mia idea di un autore italiano che sta tentando di farcela. E alla fine ci riesce! Mi piacciono quegli autori che hanno da dire qualcosa, che tengono storie sotto il letto, e le tirano fuori al momento giusto. Dalle vicende di Alice ( Nessuno mi...

Tre per me

Facciamo finta che tu sia il mio lettore ideale. O la mia lettrice più affezionata. Facciamo finta che tu in questi mesi ti sia chiesto dove diavolo sia finita l'autrice di questo blog. Disperandoti, davanti al pc, senza risposte, senza più uno straccio di post, articolo, pagina.  Facciamo finta, anzi no, facciamo poi che a un certo punto io torni, e riprenda la storia esattamente da qui. E facciamo pure che questo fantomatico qui non voglia dire proprio niente di preciso, ma che voglia dire e basta. Si può fare? Apro il mio blog dopo due mesi di assenza. Due mesi di pagine vuote, eppure tanto pieni che potrei stare qui a parlarvi per ore. Ho talmente tanto da raccontare, che poi suona banalissima come premessa, ma è tutto così dannatamente vero! Da dove comincio? Ah, sì... Il 29 agosto è nata Martina, e mi ha reso mamma per la terza volta. Quando nel 2012 decisi di aprire un blog, giurai a me stessa che non lo avrei trasformato nel pi...

Oriana Fallaci, Il sesso inutile

Com'è difficile fare i conti con Oriana Fallaci ... Difficile rapportarsi a lei, come donna e scrittrice, ex aspirante giornalista - nel mio caso specifico. Perché di lei l'immagine resta, al di là del sentimento che poi ne scaturiva, ferma in quel volto di donna ostinato, pronto a tutto e sfrontato. Questa difficoltà non fatica a palesarsi, ed è quel che accade persino nella prefazione di Giovanna Botteri, la quale introduce con sincerità e parole piene di ammirazione e sogno, questo incredibile viaggio attorno alla donna, Il sesso inutile .   1960 - Il direttore dell'Europeo chiede alla Fallaci un'inchiesta sulla condizione della donna, ma a lei, d'impatto, sembra una cosa ridicola.   " Per quanto mi è possibile, evito sempre di scrivere sulle donne o sui problemi che riguardano le donne. Non so perché, la cosa mi mette a disagio, mi appare ridicola. Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, ...

Saxophone Street Blues, di Hector Luis Belial

    A me quelli che si nascondono dietro a innumerevoli biografie fittizie, stanno un po' sulle balle. Ma queste premesse, come dire, contano poco in letteratura. Contano poco pure nella vita, a dire il vero. Ma ora parliamo di libri, di un mezzo noir inzuppato nel pulp.   Se così si può. Saxophone Street Blues viene pubblicato da una allora giovanissima Las Vegas Edizioni , nel 2008, e scritto da un altrettanto giovanissimo autore, tal dei tali Hector Luis Belial . Almeno, così dice. Lui. L'autore. Di norma prima leggo e poi pretendo di sapere qualcosa sull'autore. Ho come l'esigenza di sapere con chi ho avuto a che fare, tutto qui. Altrimenti non mi do pace. Sono fatta così. Quindi con il signor chenonsisachicavolosia ho avuto subito un impatto violento. Ma le sorti della prima impressione girano come la premessa di cui sopra. Alla fine parliamo di letteratura, di storie. E chissenefrega se questo non vuole dirmi chi diavolo sia. Ti è piaciu...

L'uomo che non esiste, di Gianluca Mercadante

Conscio di un certo ascendente pirandelliano, Gianluca Mercadante si fa narratore delle giornate di Valerio Reale, protagonista inconsapevole di una storia che potrebbe dirsi circolare e fin troppo verosimile. A dispetto del titolo, L'uomo che non esiste ( Intermezzi Editore ), quella di Valerio è un po' la giornata tipo di ognuno di noi. Noi che anticipiamo la sveglia di qualche minuto, e ci detestiamo per questo. Noi che ci guardiamo allo specchio e facciamo le smorfie. E poi la gente che all'improvviso ci ignora. Tipo che non contano più le cose che hai fatto, la tua vita sociale, quella sentimentale... le idee buone, l'ispirazione - quella stronza! No. Nada de nada! Se poi per puro caso fai pure il giornalista e sei talmente cretino e pigro (tipo me) da non aver mai pensato di iscriverti all'Albo o come minimo di prenderti quel dannato tesserino da pubblicista, be'. Fatti il segno della croce! L'oblìo è lì dietro l'angolo che ti aspet...

La poesia si fa per strada, con la rassegna letteraria "Per certi versi"

  Alessandra Racca   L'estate pullula di eventi all'aria aperta e di buone iniziative. Che siano dedicate all'arte, al cinema, o alla letteratura poco importa. Purché la gente possa sfruttare queste occasioni al fine di migliorarsi, di arricchirsi.   Anche perché, le cose belle accadono di fuori . Questo è un po' il grido di battaglia della rassegna letteraria Per certi versi , giunta ormai al suo quinto incontro, e che si terrà in quel di Cagliari presso il  Bar Le streghe , venerdì 1 luglio alle 20:30.   La rassegna è curata dalla scrittrice Valentina Neri, a moderare l'incontro sarà invece il giornalista e poeta Giuseppe Mereu. Gli ospiti della serata, Alessandra Racca e Arsenio Bravuomo , sono molto attivi nel portare i versi tra la gente e con l'occasione presenteranno le loro ultime fatiche. Rispettivamente Consigli di volo per bipedi pensanti (Neo Edizioni) e Son sempre solo (Miraggi).   Vi lascio con le parole di...

Prima della polvere

    Finisce così quando metti via qualcosa e i giorni passano. Che viene la polvere. Passano così in fretta poi, che non ti viene più nemmeno il dubbio, che non ti chiedi che ora è. Ti preoccupi del calendario che suggerisce i rimedi naturali e le verdure di stagione, e ti chiedi se qualcuno ha pensato di strappare dal muro aprile. Ché tu non l'hai fatto. Lo hai dimenticato.   Ma dimentichi per modo di dire, in realtà ricordi tutto. Solo che il tempo ti sfugge e ogni giorno ha delle priorità nuove che non avevi previsto. Su quel muro i miei occhi hanno lasciato i primi giorni di aprile. Sono passati due mesi. Eppure di cose da dire ne avrei tante, un mondo. Ci credo io che il troppo non riesci a contenerlo e ti frega sempre. Mi basta guardarmi, mi basta quel mese appiccicato al muro e vecchio.   Stamattina ho preso il pc che stava nascosto sotto la tv, in sala. Non avevo mai visto tanta polvere sulla tastiera, c'erano i resti dell...

Le scarpe del Signor Foley

Nel blog di una scrittrice, o presunta tale, non possono certo mancare racconti o stralci di narrativa. Non è la premessa di una che vuole fare la secchiona delle blogger o ripetere a puntino la lezione del buon SEO. La verità è che nel blog ci metto tutti i racconti che mi hanno "scartato". Ciò che accadde per Aghi di pino e carta straccia , si ripete con Le scarpe del Signor Foley . Un racconto nostalgico che fa da omaggio a quei mestieri scomparsi. Io la chiamerei una storia d'amore autentica e chiassosa, ma per capirla meglio, ho bisogno del vostro sincero parere! Le scarpe del Signor Foley Quel lunedì di Pasqua, era il 1944, stavano tutti riuniti da Giggetto all’Osteria. Famiglie vecchie e nuove, soldati tedeschi e fagotti pieni, di chi si portava il pranzo da casa. Era una tradizione popolare, quella, e a Roma certe cose non le ammazzava nemmeno la guerra. C’era Peppino detto “il Gobbo”, insieme a due amici del Quarticciolo. E c’erano tre soldati tedesch...

Quando il cappotto non serve più

L'indecisione delle mezze stagioni rende incerta l'esistenza. Porta a dubitare di ogni cosa. A partire da ciò che indossiamo fino ad arrivare, inevitabilmente, a tutto ciò che mandiamo giù, anche per vie traverse. Giù che vuol dire stomaco e cuore, anima e pelle. Aprile ricorda che la distanza è solo un vago attendere. Maggio sta nel mezzo e non fa che accrescere il desiderio di mare. Eppure, persino nei colori accesi e caldi dell'estate, rimane un soffio di malinconia e incompletezza. Lo capisci quando tiri fuori le scatole con i capi leggeri, quando tiri via dalle stampelle appese e silenziose, tutti quei mesi di cotone pesante e lana merino. Cambia stagione e ogni stato d'animo. Persino il tuo. Quello che metti via ti somiglia tanto, ti dice che in fondo anche questo inverno, hai fatto tante belle cose. Ti suggerisce di non rimpiangerti niente e nel mentre ti prende alle costole. Quando il cappotto non serve più, capisci che per o...

Economia domestica

La Coldiretti ha stilato una vera e propria guida "salva tasche", grazie alla quale ogni famiglia può arrivare a risparmiare addirittura il 50% sulla spesa. Spesa intesa come spesa al supermercato, i soldi che spendiamo per mangiare, dunque per vivere. La spesa ricopre un'altissima percentuale della nostra vita. Un po' come l'acqua fa con il nostro corpo, credo che la spesa faccia con il nostro tempo preso nel senso più letterale e ampio possibile. Da mamma e lavoratrice occasionale, mi rendo conto che il tempo che passo tra frutta e verdura è pari (se non maggiore) a quello che dedico alla cura del mio corpo. A dirla tutta, prendermi cura di me diventa sempre più complicato e non è che un ritaglio di tempo nell'arco della settimana. Al massimo due, ritagli. Al supermercato ci vado anche tre volte a settimana, e per settimana intendo quella "corta", scolastica. Perché non capita di rado che io mi ritrovi al supermercato anche d...

Consapevolezza

Cosa pensa una donna durante i nove mesi di gravidanza? Cosa pensano le altre donne quando vedono una donna incinta? Cosa penso io mentre aspetto mia figlia? Prendetela come una storia di primavera, come una pagina di vita personale o come una riflessione ad alta voce. Però prendetela... Si chiama consapevolezza . Il quinto mese di gravidanza lo considero il migliore. Perché si trova a metà, non manca troppo al termine e non manca nemmeno poco. E questo stare nel mezzo un po' ti aiuta, ti suggerisce di fare le cose con calma e aumenta in te la consapevolezza. Amica intima e crudele, la consapevolezza, ti ricorda che tanto da lì deve uscire e potrebbe far male, tantissimo o forse molto meno dell'ultima volta. O forse molto di più. Ma tanto a te non importa... (stoca**o!) Il quinto mese è bello perché la pancia si vede e la gente non pensa più che ti sei scofanata abbestia senza alcuna ripresa dall'abbuffata natalizia. E poi la pancia del quinto m...

Lo chiamavano Jeeg Robot

"Cuore e acciaio", sembra la premessa di un bel thriller metropolitano. Ambientato nelle viscere della capitale, fitta di anime nere che vomitano veleno e corrono affannosamente, per la terra, tra le stelle. Certo mica supereroi qualunque, solo uomini che non hanno più paura perché non hanno niente. E allora devi essere per forza così, un cuore pieno d'acciao pronto a vincere contro ogni violento urto e pronto ad ammorbidirti, all'occorrenza. Amico di nessuno, Enzo Ceccotti ( Claudio Santamaria ) diventa all'improvviso il paladino dei reietti. Invisibile e disgraziato, che tiene in frigo solo la tristezza e la solitudine di una vita vissuta di riflesso. Viscida e sporca. Uno che se cade nemmeno s'ammazza, però si sente il botto. Il botto di Gabriele Mainetti , qui al suo esordio registico (e che esordio!), riporta alla paura che poi fa l'uomo, nel film di Claudio Fragrasso , Palermo Milano - solo andata . Quando prima di ammazzare qualcuno c...

Diciotto anni dopo

Qualche passo indietro, e sulla strada una vecchia Morgan. Come a voler dire che il cinema, come la vita, altro non è che un bel viaggio. A volte incredibile che supera l'oceano, altre invece tanto modesto da restare tra le mura domestiche, sempre lo stesso. Cinque anni dopo, una Giulia, e il terzo passo da regista. Tanto basta a dargli un benvenuto cordiale e soddisfatto, nell'olimpo degli autori nostrani.  Tra vecchi dolori e mostri del passato, e a partire dal sapore amaro per eccellenza, la morte, Edoardo Leo costruisce un esordio registico che già preannuncia quella sottile accuratezza per un cinema garbato e poetico. Gentile e semplice, dunque necessario. Perché la nostra cultura cinematografica e la nostra stessa esistenza, hanno bisogno ancora di gesti semplici ed emozionali, come le storie. Da Roma alla Calabria per assecondare le ultime volontà del padre, insieme in una Morgan tenuta da sempre sotto custodia in attesa di chissà quale evento str...

Scrittori e presentazioni - Quello che gli altri non dicono

Che presentare il proprio libro nelle librerie di catena sia un'impresa (intesa proprio come dizionario vuole, ovvero "azione di ampia portata"), è cosa risaputa. Scommetto che ne hanno parlato già tutti. Non è così? Impresa che, lo sappiamo, sale e scende in maniera del tutto proporzionale allo status dello scrittore. Più egli è disgraziato, più l'impresa cresce, cresce, cresce e così via. Avranno già detto, senz'altro, delle rocambolesche quanto umilianti entrate in scena dello scrittore emergente, quando, glorioso e ingenuo, scavalca quella soglia e, con fare da vero condottiero pronto a morire, guarda negli occhi il primo tizio che trova nella grande libreria e... "Salve, sono Topolino Woolf, e questo è il mio primo romanzo!" Il resto della storia lo conoscete tutti. Se così non fosse... "Sì, guardi, signor Woolf. Il suo romanzo sarà senz'altro meritevole. Ma vede, io sono lo stagista in prova e non so davvero co...