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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

La grande bellezza

Sarà che prima di addormentarmi guardo il soffitto, e cerco il mare... E' stato il primo pensiero esploso in me, ancor prima di abbandonare la sala. L'immagine di quel mare visto con gli occhi, l'immaginazione, di Jep Gambardella e quel rumore inconfondibile, netto. La sola certezza nei momenti più vaghi del protagonista così come dello spettatore. Quasi a voler dire che nel caos più devastante e disorientante, quel rumore lì, sia l'unico appiglio. L'unico modo possibile per tornare in superficie. Ed è così anche per Jep, uno scrittore, giornalista, critico e acuto osservatore disilluso, uno dei padroni della mondanità romana, delle feste in terrazza e dei salotti esclusivi della Roma più grottesca. Jep / Toni Servillo , autore di un unico romanzo, L'apparato umano , si dichiara uomo deludente e ambizioso. Ormai sessantacinquenne capisce che non può più perdere tempo con cose che non vuole fare. La sequenza che lo vede abbandonare la camera da letto ...

Non ho l'età...

No, non è Gigliola Cinquetti. ..sono io. Lo so che non dovrei approfittare del mio blog per raccontare le mie faccende personali, potrebbe sembrare egoistico e in ogni caso rischierei di annoiarvi perché in fondo voi potreste dire: macchissenefrega! Però è più forte di me...ma vi rendete conto di cosa significhi vivere qualcosa, anche una serata normalissima e sentirne il bisogno di scrivere, di condividere tutto ciò che si è provato in una volta sola? Io sinceramente ancora non lo capisco, chissà quale assurdo meccanismo si metta in moto dentro di noi in questi casi, bah... Sapete, erano quasi dieci anni che non andavo a ballare, in una discoteca intendo. Cioè quel luogo misteriosamente puzzolente e psichedelico che riesce a richiamare, come il miele fa con le api, milioni di ragazzi e ragazze di ogni età e di ogni "genere". Per quanti non lo sapessero, non è che io sia un rudere di donna eh, ho ventotto anni solo la mia vita ha iniziato ad assumere un aspetto di...

La poesia di Vasco Rossi secondo Antonio Malerba

Quando  Antonio Malerba  mi parlò del suo libro, ricordo rimasi subito sorpresa e incuriosita, soprattutto per due ragioni. La prima è  Vasco Rossi , un nome, un'infinità di ricordi, i più belli della mia adolescenza e ancora oggi il mio amore musicale in assoluto. La seconda ragione è stata l'idea dello scrittore, che ha voluto dare alla musica, ma ancor prima alla "poesia" di Vasco una originale e significativa interpretazione.  "Ascoltando le canzoni di Vasco Rossi, ma anche leggendone le interviste e gli scritti, si ha la sensazione di una grande coerenza e profondità di significati. Tra i temi più sentiti:  il sentimento del finito, la crisi delle verità, la vita come caos, il male di vivere, il valore consolatorio della musica . Il testo si sofferma su questi e altri temi, in un dialogo serrato e stringato con le parole di Vasco. Il testo suggerisce anche un parallelo con le riflessioni di Nietzsche, uno degli scrittori più letti e apprezzati da V...

Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento

E' sempre una piacevole sorpresa a riempirci il cuore, quando sullo schermo è da poco terminato un altro film giunto da Casa Ghibli . Ne ho molti in lista da recuperare, è vero, ma sono ormai certa di una cosa: più scopro questo cinema più lo amo!!! Come si potrebbe dire altrimenti? Il Maestro dell'Anime stavolta si è fatto da parte, adempiendo il "solo" (si fa per dire) compito di sceneggiatore. Hayao   Miyazaki scrive e il novellino regista Hiromasa Yonebayashi , ma già animatore di fiducia di Hayao, dirige questo Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento . Il risultato è un esordio che rientra con estrema cura nella preziosa gamma di film visti fino ad ora. Prodotto nel 2010 e presentato in Italia durante il Festival Internazionale del film di Roma il 4 novembre 2010, Arrietty è tratto da una serie di racconti fantasy per ragazzi Gli Sgraffignoli , della scrittrice inglese Mary Norton . Questi racconti avevano già in passato ispirato un altro regi...

Pulp Fiction. Quando il genio indossa la vestaglia...

Nel 1994 Quentin Tarantino dirige Pulp Fiction , il film che avrebbe concluso la cosiddetta "trilogia pulp" iniziata con Le Iene e proseguita con  Una vita al massimo (questo diretto però da Tony Scott e scritto da Quentin). Palma d'oro a Cannes e Oscar per la Migliore sceneggiatura originale scritta, ricordiamolo, con Roger Avary . Era complicato replicare un successo enorme come quello dell'esordio, eppure a Tarantino sembra esser venuto così "naturale"... L'idea di Pulp Fiction non a caso nasce quando il regista si trova in Olanda, ad Amsterdam. E dico non a caso perché sarà proprio l'Olanda, con le sue tradizioni, ad animare uno dei primi interessantissimi dialoghi tra Vincent Vega/ John Travolta e Jules Winnfield/ Samuel L. Jackson . Si capisce che Tarantino abbia già un marchio di fabbrica ben riconoscibile, infatti la storia si dispiega secondo un ordine cronologico scombinato, con quella trama a intreccio che dà avvio alla s...

No - I giorni dell'arcobaleno

No - I giorni dell'arcobaleno non è un giallo politico, no. Faremmo un enorme torto a Pablo Larraìn se così lo definissimo. Con questo terzo e ultimo capitolo dedicato al Cile nell'era Pinochet , il regista conclude una sorta di osservatorio storico e filmico iniziato nel 2008 con Tony Manero e proseguito poi nel 2010 con Post Mortem . Si potrebbe dire che lo spirito di questo trittico documentaristico segue in maniera regolare l'ordine dei fatti accaduti in Cile, per cui nel primo film si parla dell'inizio della dittatura, nel secondo del momento più atroce e difficile per l'intero paese e in questo No ,   della fine del regime Pinochet. Mi piace parlare di No - I giorni dell'arcobaleno come di un coinvolgente racconto per immagini di quella che fu l'impresa di un giovane pubblicitario. René Saavedra / Gael Garcia Bernal è il meno avvezzo alle dinamiche politiche, e si capisce che il regista voglia sottolineare questo aspetto. Sarà che ...

Encomium Moriae, quando a parlare è la Follia...

La normalità vuole che la notte sia fatta per dormire, la normalità. Ma mettiamo il caso che né il sonno né altro ci aiutino a legittimare la verità più vera professata dalla normalità... Ecco, filosofeggiare di primo mattino non è certo da me, e nemmeno è sintomo positivo. Parliamo di cinema solitamente, oggi no. Oggi ho pensato che con la scusa della Letteratura si potesse fare di più, e di questo ne sono certa.  In realtà dovrete solamente subire le conseguenze di una delle mie notti passate a non saper né dormire, né scrivere. E cosa si fa in questi casi? Io non ho molte alternative, due al massimo. Guardo un film, oppure leggo. Sul film sono molto abitudinaria, nel senso che è questo uno di quei casi d'emergenza, allora la scelta del film è terapeutica e ricorro sempre agli stessi titoli. Tre o quattro non di più. Se decido di affidarmi alla lettura invece la situazione si complica, perché mi abbandono completamente all'imprevedibilità del mio stato d'animo. ...

"Sotto un manto di stelle Roma bella m'appare". (E pure gratis!!!)

Torna a Roma “ La Notte dei Musei ”, la straordinaria iniziativa ad accesso libero e gratuito che dal 2005 si svolge in contemporanea in tutta Europa e giunge nella Capitale per il quinto anno consecutivo, con musei e spazi culturali aperti al pubblico in orario serale e con tanti eventi tra arte, musica, danza, teatro, cinema, letture, visite guidate. Una imperdibile “ no stop ” di 6 ore, tra cultura e divertimento, che solo nel 2012 ha visto a Roma una partecipazione di 250.000 persone. Questa notte saranno aperti straordinariamente e gratuitamente, dalle ore 20 fino alle 2 di notte, 100 spazi espositivi e culturali, tra musei civici, spazi privati, biblioteche comunali, accademie e istituzioni culturali straniere, istituti e le case di cultura, siti archeologici della città. Sarà possibile visitare gratuitamente oltre 30 mostre ospitate dai musei interessati, ed assistere a concerti e iniziative in programma, per un totale di circa 200 eventi. I musei statali saranno invece ...

Il grande Gatsby

Talvolta non basta il sorriso radioso e lo sguardo celestiale di un uomo bello come il sole, credo a quel che dico. Così come più passano gli anni più mi convinco che, maggiori sono le attese (nel cinema e nella vita in generale) maggiore il rischio di rimanere delusi. Fatta questa premessa probabilmente già si capisce in netto  anticipo quali siano le mie impressioni generali su questo grande Gatsby rivisitato da Baz Luhrmann .  Può un romanzo essere classico e al tempo stesso moderno? Difficile certo, eppure non impossibile, ditelo a Fitzgerald , chissà cosa direbbe lui oggi, del suo Gatsby rivisto in chiave postmoderna dal regista australiano. Dalla trasposizione ad opera di Francis Ford Coppola ne sono passati di anni, era il 1974 e nessuno fino ad oggi, aveva mai pensato di replicare l'impresa. Quando nel 1923-24  Fitzgerald decise di raccontare questa storia, pensò a qualcosa di straordinario, questo è certo. Perché con quella storia semplice e dal fasc...

Sleepy Hollow diventa una serie tv (No, e invece si!)

Di fronte a certe "news", che si potrebbero definire simpaticamente "maledette", un buon critico o giornalista cinematografico dovrebbe saper controllare gli istinti più primordiali e, nel suo modesto ruolo affidatogli, limitarsi a fare della notizia il suo unico scopo. Ma, vista la circostanza e vista pure la sede oserei dire abbastanza confidenziale, quale è appunto questo mio blog, posso mandare all'aria l'etica più professionale e sfogarmi liberamente come solo io so fare? Va bene, già sto tirando troppo la corda, perdonatemi. Provo a riorganizzare le idee, ancor prima le emozioni che mi tartassano ogni parte del corpo. Ecco le news maledette, quelle capaci di guastarti l'umore e gettare la tua povera testolina perplessa in un mare di interrogativi fino a farla annegare, schiacciata da un enorme e possente punto interrogativo. E non basta pensare al film di Tim Burton che nel 1999 rese onore al racconto di Washington Irving , no. Non basta ...

The Lincoln Lawyer

Di questo regista, Brad Furman , so veramente poco, anzi nulla. La sola cosa che oggi posso dire è quella di aver visto una buona trasposizione del romanzo omonimo firmato Micheal Connelly . The Lincoln Lawyer ( Avvocato di difesa ) è infatti un apprezzabile thriller a sfondo giudiziario, proprio perché si muove con occhio vigile e sferzante, sulle pratiche circolanti in aula.  Protagonista è questo affascinante avvocato difensore, Matthew McConaughey , che attraversa Los Angeles su di una Lincoln targata "NTGUILTY" (non colpevole), con tanto di autista personale al volante. Mickey Haller / McConaughey si presenta fin da subito come quel tipo di avvocato un po' sopra le righe, uno che pur di vincere una causa è capace di sporcarsi le mani, o meglio, delegare vecchi amici di strada per farlo, e poi ricambiare il favore con qualche piccola o grande causa da vincere a tutti i costi. Haller, ex marito della bella Marisa Tomei con la quale ha una figlia (questa ...

Effetti collaterali

Quando seppi dell'ultimo film di Soderbergh , e quando capii che la storia trattava un tema piuttosto delicato come quello degli psicofarmaci, pensai subito tra me e me, che avremmo assistito finalmente a un altro grande titolo coraggioso. Un altro, dopo un più recente periodo abbastanza sottotono. La mia mente ingenua  è tornata inevitabilmente a uno dei più coraggiosi film del regista statunitense, quello "forte come la verità" e la sua protagonista, Erin Brockovich . Bene, onde evitare ulteriori delusioni vi dico fin da subito, non aspettatevi qualcosa di lontanamente simile a ciò che Soderbergh fece nel 2000 con quel film.  Effetti Collaterali sembra avere i presupposti necessari a far parlare di film d'inchiesta , "sembra"... A ben vedere poi rimane soltanto un'idea interessante, forte, ma poco elaborata, se non per niente. L'idea ci piace, la protagonista è una giovane moglie depressa, Emily ( Rooney Mara ) alle prese con il complic...

Quando eravamo giovani, poesia semplice e vagabonda.

Questa mattina, mentre mi dedicavo alla pulizia della libreria in sala, mi soffermo poco più del necessario davanti a un libro. Quel pizzico di tempo in più che basta a rapirti e a interrompere tutto ciò che ti stava impegnando un attimo prima. E' andata così infatti, la sezione Charles Bukowski , collocata tutta a sinistra della libreria, mi ha conquistata ancora. Riprendo dopo tanti anni il primo libro letto di questo autore, quello che chiamo " zio   Buk"  (lo zio che avrei voluto davvero). Quando eravamo giovani è il primo volume dei tre, contenenti le poesie di Bukowski, un affresco schietto e ruvido sull'adolescenza, l'età delle scoperte. Ricordo come fosse ieri il giorno in cui decisi di prendere questo, piccolo ma attraente, libro. Ero al terzo anno delle scuole superiori e, mentre il resto della classe si entusiasmava per l'avventura appena iniziata, tra i  codici alfanumerici e le telecomunicazioni, io mi divertivo ad estraniarmi. Si perché dove...

"Genere: femminile". Quando le donne criticano il cinema.

Carissimi, anzi " carissime ", oggi vorrei segnalarvi questo concorso di critica cinematografica tutto per noi... L’associazione Artemedia di Udine bandisce la terza edizione della competizione, rivolta a tutte le donne che abbiano compiuto il 18° anno d’età entro la data di fine concorso. Questo, nato con l’intento di costituirsi come un osservatorio privilegiato delle peculiarità della critica cinematografica al femminile, si rinnova grazie alla collaborazione con il progetto Mediacritica , di Gorizia, il sito web Cinemalia e il sito web Permesola . Le concorrenti saranno chiamate a recensire i film usciti nelle sale cinematografiche italiane dal 30 novembre 2012 al 30 novembre 2013. Si potrà partecipare con un massimo di 3 recensioni che dovranno risultare inedite, scritte in lingua italiana e comprese tra i 2000 e i 4000 caratteri spazi inclusi . La quota di iscrizione è di 15€ per una recensione, 25€ per due e 35€ per tre. La giuria, tutta al femminile, sar...

Big Fish - Le storie di una vita incredibile

Esistono casi in cui una storia arriva all'improvviso, trova dimora nelle mani di un uomo che, quasi l'aspettava. Un'esigenza nascosta, ancora sconosciuta ma estremamente forte, tanto da esplodere in un processo catartico, impensato o forse solamente temuto. E' così che immagino siano andate le cose, quando Tim Burton lesse per la prima volta quella sceneggiatura mandatagli dai produttori Dan Jinks e Bruce Cohen e scritta da  John August . Era una storia complessa, originale ma distante dagli schemi classici narrativi. Ispirata al romanzo di Daniel Wallace ,  Big Fish - A Novel of Mythic Proportions , la storia rivisitata da August, racconta le avventure di un padre immaginoso e romantico, chiamato Edward Bloom .  La più grande difficoltà in fase di adattamento, è quella di riuscire a mantenere l'originalità della storia senza stravolgerne l'essenza, cercando di mantenere persino le scelte stilistiche che fanno di un romanzo un "grande...