Sarà che prima di addormentarmi guardo il soffitto, e cerco il mare... E' stato il primo pensiero esploso in me, ancor prima di abbandonare la sala. L'immagine di quel mare visto con gli occhi, l'immaginazione, di Jep Gambardella e quel rumore inconfondibile, netto. La sola certezza nei momenti più vaghi del protagonista così come dello spettatore. Quasi a voler dire che nel caos più devastante e disorientante, quel rumore lì, sia l'unico appiglio. L'unico modo possibile per tornare in superficie. Ed è così anche per Jep, uno scrittore, giornalista, critico e acuto osservatore disilluso, uno dei padroni della mondanità romana, delle feste in terrazza e dei salotti esclusivi della Roma più grottesca. Jep / Toni Servillo , autore di un unico romanzo, L'apparato umano , si dichiara uomo deludente e ambizioso. Ormai sessantacinquenne capisce che non può più perdere tempo con cose che non vuole fare. La sequenza che lo vede abbandonare la camera da letto ...
Storia di un avverbio ostinato