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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Donato Carrisi - La donna dei fiori di carta

    " Quando la nave è salpata solo un matto può continuare ad insistere. Ma la verità è che io sono sempre stato un matto! "   E questo era Edward Bloom, nella meravigliosa versione cinematografica firmata Tim Burton , ispirata all'omonimo romanzo di Daniel Wallace . Perché Big Fish? Per la nave, per il matto che insiste, e perché io ci credo davvero, che a dare sapore alle cose siano le storie. Conosco Donato Carrisi nella sua veste insolita, e scopro un narratore in grado di prendere la storia e farne un dato di fatto, credibile e imprescindibile. Come la guerra e il Monte Fumo, gli italiani e i tedeschi e le trincee. Ma Carrisi è anche quello che, una volta chiuso il libro, ti porta a inseguire mete orientali alla ricerca di una montagna che canta. Così è, se non ci credete allora leggete La donna dei fiori di carta , e poi ne riparliamo. Ah, mi raccomando. Se avete intenzione di smettere di fumare magari meglio di no, fidatevi di me. Datevi gius...

Due righe scolorite e un tulipano

      I libri hanno quella dote innata di smistare storie. Le portano con sé, perché non potrebbero fare altrimenti. Chi le incontra non può certo sottrarsi a questo scambio di anime e sangue, perché anche quello si scalda o si gela.   Al mercatino dell'usato ho preso questo libro, La donna dei fiori di carta. A pagina 82 ho trovato una lettera sigillata. Sarà una trovata editoriale? Me lo chiedo, mica sarebbe surreale. Però non credo... Presa dalla curiosità la apro. Mi sento un po' ladra, in fondo non sono io la destinataria, ma chi sarà? E chi può dirlo, ormai? Apro, e una trama a fiori semplice in fondo alla lettera già tocca il mio cuore morbido. Due righe scolorite e un tulipano. " Cara mamma, sappi che ti voglio bene ".    Ripongo la lettera nella busta e la metto esattamente dov'era. A pagina 82. Quanta tristezza in quella dichiarazione d'amore mai arrivata, penso. Per rimediare mi fingo la mamma di quel bambino, e lo r...

Dietro la scena del crimine - Morti ammazzati per fiction e per davvero

    "Si fa presto ad ammazzare un personaggio", dice Cristina Brondoni , giornalista, criminologa e dipendente seriale. Be', ha anche un debole sfacciato per Kiefer Sutherland , ma questa è un'altra storia... Diciamo che Cristina è soprattutto l'autrice di questo piccolo gioiello dal colore giallo. Una guida pratica, può sembrare folle (e un po' lo è!), su come rendere credibile un povero morto ammazzato - per fiction, sia chiaro - e su come evitare le solite sviste.   Dietro la scena del crimine - Morti ammazzati per fiction e per davvero , edito da Las Vegas Edizioni , analizza la fiction con sguardo esperto, appassionato, e offre al lettore spunti di scienze forensi senza cadere nella noia di un discorso troppo tecnico o esoterico. Voglio dire, il rischio di risultare pesanti, quando si parla di robe come tanatologia, algor mortis, rigor mortis e livor mortis (c'entra Harry Potter? Ehm... NO!) è dietro l'angolo. Ma l'autrice si...