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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Le scarpe del Signor Foley

Nel blog di una scrittrice, o presunta tale, non possono certo mancare racconti o stralci di narrativa. Non è la premessa di una che vuole fare la secchiona delle blogger o ripetere a puntino la lezione del buon SEO. La verità è che nel blog ci metto tutti i racconti che mi hanno "scartato". Ciò che accadde per Aghi di pino e carta straccia , si ripete con Le scarpe del Signor Foley . Un racconto nostalgico che fa da omaggio a quei mestieri scomparsi. Io la chiamerei una storia d'amore autentica e chiassosa, ma per capirla meglio, ho bisogno del vostro sincero parere! Le scarpe del Signor Foley Quel lunedì di Pasqua, era il 1944, stavano tutti riuniti da Giggetto all’Osteria. Famiglie vecchie e nuove, soldati tedeschi e fagotti pieni, di chi si portava il pranzo da casa. Era una tradizione popolare, quella, e a Roma certe cose non le ammazzava nemmeno la guerra. C’era Peppino detto “il Gobbo”, insieme a due amici del Quarticciolo. E c’erano tre soldati tedesch...

Quando il cappotto non serve più

L'indecisione delle mezze stagioni rende incerta l'esistenza. Porta a dubitare di ogni cosa. A partire da ciò che indossiamo fino ad arrivare, inevitabilmente, a tutto ciò che mandiamo giù, anche per vie traverse. Giù che vuol dire stomaco e cuore, anima e pelle. Aprile ricorda che la distanza è solo un vago attendere. Maggio sta nel mezzo e non fa che accrescere il desiderio di mare. Eppure, persino nei colori accesi e caldi dell'estate, rimane un soffio di malinconia e incompletezza. Lo capisci quando tiri fuori le scatole con i capi leggeri, quando tiri via dalle stampelle appese e silenziose, tutti quei mesi di cotone pesante e lana merino. Cambia stagione e ogni stato d'animo. Persino il tuo. Quello che metti via ti somiglia tanto, ti dice che in fondo anche questo inverno, hai fatto tante belle cose. Ti suggerisce di non rimpiangerti niente e nel mentre ti prende alle costole. Quando il cappotto non serve più, capisci che per o...