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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Big Hero 6

    Con Big Hero 6 , la Disney si ispira per la prima volta a un fumetto Marvel. Una sfida che richiede coraggio e originalità, se solo si considera il precedente Frozen . Eppure, parliamo di questo 54° lungometraggio firmato Disney, come del "capolavoro dopo il capolavoro". Qualcosa che nessuno o forse pochi, si sarebbero aspettati.   E la risposta è semplice, come lo è perdersi nei colori accoglienti di una città surreale, che fonde i tratti d'Oriente e Occidente, San Fransokyo . Ci si perde poi nel dolore e nel tentativo di superarlo. Come accadde per Bambi o Il Re Leone (il più grande trauma cinematografico della mia vita!). L'amore fraterno e la forza di una famiglia semplice, e poi un operatore sanitario personale...   Disegnato con il solo e unico intento di commuovere chiunque, e vi sfido, uno ad uno, se doveste affermare il contrario. Baymax è la voglia di un abbraccio, la dolcezza che si sposta e si sente talvolta ingombrante, ep...

Il cavaliere inesistente

    Dinanzi a te mi sento sempre inadeguata, piccola. Ma se io non ti guardassi, come potrei provarci? E poi quante cose mi insegni? Quante che tu sai dire, per le quali io non trovo le parole... L'inquietudine, la rabbia indeterminata, l'incertezza, l'inadeguatezza. E la più bella in assoluto, la manchevolezza.   Nessun libro mi lascia col fiato corto, tipico delle prime volte, anche quando di tutte quelle prime volte perdo il conto. Calvino parlava al futuro, del futuro stesso. Metteva in guardia noi e lui, da ciò che ci attendeva. E il futuro era lì, appena dopo l'ultima pagina. Dopo l'ultimo punto che fai fatica ad accettare, perché di romanzi cavallereschi moderni, non ve n'è esistenza al di fuori di questo. Il cavaliere inesistente.  Di quale meraviglia è capace la letteratura? M e lo immagino Algilulfo e la sua armatura bianca, mentre tenta disperatamente di dare ordine al caos, in questi tempi frenetici, in questa civiltà allo s...

Erri De Luca - cittadino della lingua italiana

    Non voglio parlare del processo, nemmeno dell'utilità o meno di una linea ferroviaria che va da Torino a Lione ad alta velocità. Ecco detta la TAV. Non sono un' ambientalista, non so dire quale impatto abbia sull'ambiente un impianto di questo genere. Non sono una cittadina della Val di Susa, certo se scavando e scavando  mi viene fuori l'amianto, un po' di paura l'avrei. Ma credo sia normale. Non sono un politico, non sono un magistrato, non sono giudice. Potrei non essere nulla, potrei non essere in grado di esprimere un giudizio imparziale e onesto, e potrei non avere i mezzi per farlo, se pure io lo volessi.   Potrei condividere le idee di uno scrittore accusato, il primo al mondo, di incitazione a commettere reati. Potrei non condividerle affatto. Potrei fermarmi un attimo, capire meglio questa storia, anche solo per capire le ragioni e i rischi, che portino poi sul banco degli imputati. Anche solo per spiegare ai miei figli, co...

#CriticissimaMenteParlando - il programma sul cinema come piace a te

   Lo so, lo so. Un titolo pieno di ego, se vogliamo essere proprio critici. Ma alla fine cosa volete che vi dica? Se non quello che vi ho appena detto...   Ok, proviamo a mettere in riga due parole sensate. Il 28 settembre torna il mio programma web radiofonico, CriticissimaMente Parlando . Per chi non lo sapesse, il programma va in onda tutti i lunedì dalle 19:00 alle 20:00 su www.ryar.net . Ok, ma di cosa farfugli in questo programma? Ecco. CriticissimaMente Parlando è un programma sul cinema di ieri e di oggi, che vuole fare della critica un punto di incontro, anche scontro, perché no. Durante queste stagioni passate, abbiamo cercato di rivivere insieme quei film che ci hanno segnato e, seguendo le preferenze più o meno di tutti gli ascoltatori, reso di conseguenza, gli spettatori che siamo oggi. Il programma prende il nome dal blog (non lo avreste mai detto, lo so), e accanto a me, da ormai più di tre anni, l'amica e collega Alessia Grasso -...

Tu le sai le generazioni?

    Significato o etimologia? Io ho sempre pensato le generazioni come un gruppo di sfigati nati all'incirca nello stesso periodo, tipo noi. Ho sempre immaginato lo scorrere del tempo e con esso, le generazioni che si danno il cambio. Un gesto che lascia ai posteri un po' delle vecchie usanze, moda e costumi, manie e debolezze. Il fenomeno che ha segnato la mia vita, vorrei che segnasse anche la tua, "oh mia nuova generazione che ti accingi a succedere la mia". Certo devo volerti proprio male... se voglio a tutti i costi lasciarti le mie sventure. Ma non è questo il punto.   Il punto è, che io ho iniziato a pormi certe domande in età piuttosto avanzata. Ripeto, la generazione era semplicemente tutto ciò che riguardava me, il tempo presente e le cose comuni. Se un bambino faceva le stesse cose che facevo io, ero certa che quello fosse un sintomo, inequivocabile, della mia stessa e identica generazione. Non le davo un nome proprio, era l'idea. Se ...

La tua prima volta, il cinema, e un grande ukulele

    Mi sono sempre chiesta: "Da dove vengono i Minion?". Lo so che può sembrare ridicolo, e non lo è, ma la mia più solida convinzione mi ha portato a credere, almeno fino a ieri,  che i piccoli "pinoli gialli", fossero nati per mano di Gru.   E invece no. La scienza e le teorie dell'evoluzione riguardano anche loro. I Minion ci sono sempre stati, ancor prima dei dinosauri (ditelo al T-Rex...) e il loro unico scopo era "servire un super cattivo". Sulla scia dell'entusiasmo per i film precedenti, procede e si evolve, seppure all'indietro (ricordiamo che questo funge da prequel) quell'inspiegabile formula magica per cui, "Sì, sono cattivo. Ma ho il cuore buono e tu mi crederai". Vero. Stramaledettamente vero.   Succede addirittura che, nella fiera dei super cattivi (l'Expo, a proposito, è il top) lo spettatore riesce tranquillamente a scovare il cattivo vero, da quello fasullo. Scarlett Sterminator è ...

Gocce d'anacronismo - il peccato della passione

  Sembrerebbero idee e costumi discordanti, quelle che nel bianco e nero di questo corto, realizzato da Massimo Testa , riportano agli occhi l'immagine di un'epoca andata. Il vecchio Pigneto con la fontanella, quella che bloccava i passanti non solo per dissetarli, ma perché era lì, ed era così bella che non potevi non restare un po' con lei. I legnetti dei gelati finiti e buttati a terra, e quella Roma non era mai sporca, al massimo disordinata. Destinata a sfumare, e a dannarsi l'anima, come una madre costretta a lasciare ai propri figli, un futuro incerto, che sa di nostalgia.   Padri e madri che dal passato ritrovano la voce per dirti continuamente di fare attenzione, di muoverti cauto, di andare piano. Perché "La passione è un peccato che non ti perdoneranno mai", e nella Roma degli umili, queste parole sono destinate a tornare.   L'immagine di Pasolini è una costante, che torna come gocce e plasma il presente. I giorni di una ragazz...

Il primo giorno di scuola, e le mamme come me

  Stamattina, le mamme con i loro bambini restituivano al mondo l'ordine e il caos. Nello stesso momento. Chi lo sa poi come gli riesce, alle mamme, e ai lori bimbi... Tutta quella bellezza che sa di disordine e profuma l'aria. Tutto molto poetico, eh? Poi però ci sei tu che sbagli orario. Inverti l'ordine degli orari di entrata dei tuoi figli così porti prima il piccolo, che invece doveva entrare dopo e porti dopo il grande, che doveva entrare prima. Le mamme e i loro bambini ...   E le mamme come me. Sempre un po' fuori tempo. Fuori luogo. O semplicemente fuori.

Antonio Fusco - La pietà dell'acqua

      Ormai mi addentro nelle atmosfere tipiche, e un tempo ostili, del noir e di ogni qualsivoglia "trama poliziesca", con una piacevole naturalezza che mi ha del tutto sorpresa.   La pietà dell'acqua di Antonio Fusco , edito da Giunti, ne è l'ennesima conferma. Il commissario Casabona nasce con Ogni giorno ha il suo male (urge recupero, a questo punto!), romanzo d'esordio per Fusco. Non si fa fatica a simpatizzare per lui, nemmeno ad afferrare quegli stati d'animo più sottili, meno celati per chi conosce già il trascorso del protagonista. Casabona rispecchia il commissario dedito alla giustizia, quello che si batte per la Legge, non per lo Stato. Matrimonio quasi agli sgoccioli, problemi più o meno tipici per il più o meno tipico dei commissari. Scusate il gioco di parole.   Dalla storia personale però, tutto si stacca per disperdersi tra le pagine di un romanzo che diventa lentamente "di tutti". Monito per i vivi, rispetto...

Del dopo e del domani

    Del dopo e del domani si ha sempre un po' timore. Perché il tempo racchiude in sé l'ignoto, e non puoi nemmeno prepararti. Nonostante ciò, noi continuiamo a vivere la nostra vita in funzione di tutti i dopo e tutti i domani che ci aspettano.   Domani ricomincia la scuola. Oggi piove, e in casa regna l'odore del bucato del giorno precedente, sullo stendino ciondolano zaini pronti per esser riempiti e portati sulle spalle, insieme alle tovagliette per la merenda. Le divise della scuola che aspettano di essere indossate, e due figli con la testa ancora in vacanza, poco rassegnati all'idea di dover dire basta all'estate.   Sul tavolo le ultime pagine del libro delle vacanze, i colori sparsi e tu che corri alla ricerca dell'ennesima gomma che non si trova, il temperino che non tempera più, la matita consumata e la più frequente delle promesse riservate ai tuoi figli: "Domani mamma ne compra una nuova". Domani mamma compra la matit...

I nostri ragazzi

    Ivano De Matteo mi aveva già convinto con il film del 2012, Gli equilibristi . Una convinzione che arriva dal saper sfruttare il mezzo cinematografico e, con esso, il dramma della vita vera. Con I nostri ragazzi , il regista romano torna a delineare, con mano ferma e spietata, la caduta dell'uomo contemporaneo, sempre più incapace di affrontare le conseguenze dell'inaspettato, eppure reale.   Inaspettato per chiunque. Perché chi se lo aspetta, un figlio "normale" e violento? Un figlio che ti guarda e sorride, e poi la notte diventa rabbioso.  Quel figlio che hai messo al mondo e per il quale vorresti dire ogni giorno, con orgoglio e pace: "che bravo il mio ragazzo!" Ma il mio ragazzo è una bestia. Un ragazzino danneggiato, contagiato dal male del mondo. Un assassino. E io non ho potuto fare niente. Come se lo vedessi ora per la prima volta. Quel figlio che è mio, che ho riconosciuto per caso in un programma che ...

Penombra, di Gian Luca A. Lamborizio

    Una piccola antologia di racconti che esplora la psiche e rispetta le più tipiche dinamiche del Thriller. Penombra , di Gian Luca A. Lamborizio , non ha la pretesa di stravolgere o rinnovare un genere, ma offre al lettore un concentrato di follia e dolore da metabolizzare in fretta. La rapidità con cui si succedono i cinque racconti, è tale da ingannare gli occhi e l'immaginazione. Quella reazione quasi fisiologica, tipica dinanzi a un noir, che induce a chiedersi di tutto a proposito del "chi", del "come" e del "perché", viene qui minimizzata a favore di un più meticoloso studio dei colori, dei sapori del male e della follia.   " Puzza di muffa, abbandono e sporco. I tre odori si mescolavano e rendevano l'aria pesante, a tratti nauseabonda ".   L'autore, alessandrino di nascita e milanese di adozione, si muove in un'alternanza continua di ordine e caos, luce e buio, passato e presente. Vuole che questi raccon...

Ti chiedi mai perché?

    Ti chiedi mai perché? Quando non sai se è paura o coraggio, e le gambe si arrendono. Quando non sai se è meraviglia o solo un'altra illusione. Ti chiedi mai perché? Quando guardi il cielo e sembra pieno, e ti ruba persino l'aria. Quando sai che dovresti abituarti a tutto, e niente ti viene incontro. Quando niente concilia con ciò che porti dentro. Ti chiedi mai perché? Quando mi guardi e non riesci a capire. Quando pensi di avermi con te, e invece sei distante. Quando nel mezzo si forma un buco nero, un risucchio che strappa la voglia e lascia la noia. Quando lo spazio è sempre poco o sempre troppo, e pure il tempo, e pure io e te. Ti chiedi mai perché? Quando mi rimproveri e poi mi supplichi. Quando ti volti e aspetti la mia resa. Quando ormai è tardi ma va bene così. Ti chiedi mai perché? Quando vorresti cambiare, cambiarmi. Quando il dovere ti schiaccia e non si scorda di me, ma tu non lo sai. Quando non basta fare un passo indietro, ma lo...