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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Due libri e un altro viaggio, da mettere in valigia.

Sta leggendo Jojo Moyes... La vigilia di una partenza è sempre un po' caotica. Nel bene o nel male, tra valigie da riempire e armadi da svuotare, si crea quell'ansia incontrollata e inevitabile. "Ho preso tutto?". "Questo lo porto?". "Che bello per un po' stacco la spina!", e subito dopo: "Odio le partenze e odio fare le valigie". "Odio dovermi ricordare di ricordare tutto!". Siamo esseri umani, siamo complicati.  Me ne vado in Romagna, una terra che amo fin da bambina e nella quale mi rifugio ogni tanto. Lo scrivo soprattutto per dire a voi che per quattro giorni il blog sarà "in ferie". Ecco, ci sono in teoria, in pratica sono altrove. E mi piaceva salutarvi lasciando questa immagine di me inquietante, indaffarata e "impanicata", mentre sistemo in modo del tutto innaturale le cose dei bambini, le mie, di mio marito, del cane...e poi le piccole commissioni da lasciare a chi rimane (come ...

The Amazing Spider-Man 2. "È complicato".

Vi siete mai chiesti quanto sia difficile recensire un C inecomic ? Io sì. In una scala da 1 a 10 direi che siamo sul "quasi" nove. Si cade ancora nel luogo comune, perché a molti evita gatte da pelare non indifferenti, che cataloga questi film come robetta destinata a super nerd incalliti. In alternativa, pappa buona per piccoli spettatori non proprio bambini, ma nemmeno tanto grandi.  Eppure a me continua ad affascinare in maniera sorprendente, questo universo tenuto in piedi da migliaia di fumetti, consumati nelle notti e nei giorni, dagli occhi affamati di appassionati di ogni parte del mondo. La prima cosa che faccio, appena visto un film Marvel (o derivati ), è una bella chiacchierata con gli amici nerd fidatissimi, quelli che, in poche parole, hanno letto di tutto e di più, di quel mondo. E quasi sempre, io ho la mia idea, e loro, una che è diametralmente opposta. Ma quante discussioni riescono a venir fuori da queste incongruenze critiche? Tante. Le migli...

Oceano mare di Alessandro Baricco

Non è la storia di un naufragio, questa. La prima sorpresa risiede esattamente qui, perché tu inizi a leggere Oceano mare e ti aspetti che tutto parta dal disordine e dalla perdita di ogni contatto con la terra. Una zattera, uomini che tentano di vincere il mare. E invece no. " Sabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare - il mare - nell'aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che soffia sempre da nord. La spiaggia. E il mare ". Sembra quasi di sentire il vento che soffia, la sabbia che si sposta e ti immagini tutto ciò che è destinato a mutare insieme al tempo, e poi ad un tratto vedi il mare. Effettivamente lui non cambia. Non ci è dato sapere né quando né come sia nato, eppure è lì, e non invecchia, e non muore. Il mare. Scrivere di Oceano mare è piuttosto complicato, forse parlarne un po' meno. Ad alta voce, con le mani che disegnano strane forme nell'aria e di sicuro aiuterebbero gli occhi ...

L'ultimo saluto a Angelo Bernabucci - Il compagno di scuola "teribbile".

Per una ragazzina cresciuta tra Garbatella e Cinecittà, è praticamente impossibile evitare il colpo. Se ne va uno più noti caratteristi del cinema italiano degli anni '80 e '90, Angelo Bernabucci . Degli anni '90 ricordo soprattutto la gioia e la leggerezza che contraddistinguevano quei film visti la domenica. Dalle risate in casa, divenute più belle e numerose con l'arrivo di mio fratello, si passa poi a quelle più spavalde, insieme agli amici sulle panchine dei giardinetti nel parco Serafini, quando ancora quel posto custodiva i nostri sogni. Per me quell'uomo dalla voce roca e smisurata, era semplicemente il "Teribbile". Non lo avevo mai pensato e conosciuto con un nome proprio di persona, un nome vero insomma. Bernabucci era il comico guidato dalla propria natura, era quel che era e non credo avesse mai avuto bisogno di studiare una parte. Me lo ricordo per tutte le battute che poi a scuola e in casa, tornavano a colorare le conversazioni di ...

Il sentiero dei nidi di ragno - La prefazione del 1964

Nel giugno del 1964, Einaudi propone a Italo Calvino una nuova edizione de Il sentiero dei nidi di ragno . Suo primo romanzo, pubblicato nel 1947. In questa prefazione/presentazione, l'autore riflette sulla propria opera, raccontando la Resistenza, in quanto testimone e protagonista egli stesso. Non è pienamente soddisfatto Calvino e, a detta sua, quel primo romanzo non è riuscito a cogliere appieno, il significato della Resistenza. Cosa che invece è riuscita bene, sempre a detta di Calvino, a Beppe Fenoglio , con Una questione privata . E oggi, giorno celebrativo di quel 25 aprile del 1945, io ho deciso di condividere con voi questo testo nato come "revisione", e divenuto poi una seconda opera, di altrettanta importanza storica e letteraria.  (Solo Calvino aveva questo dono). Ambientato in Liguria, nei giorni della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza Partigiana, Il sentiero dei nidi di ragno è un romanzo dai toni  fiabeschi, raccontato di ...

Sei proprio un tetragono!

Dopo aver discusso di meritocrazia , torna la nuova rubrica di CriticissimaMente, " La parola di oggi è ". Per questa seconda puntata ho pensato di dare spazio a un vocabolo scoperto da pochissimo tempo, utilizzato al fine di soddisfare svariati scopi, siano essi letterari, geometrici o botanici. Ma io trovo questo termine assai versatile, di quelli che stanno bene un po' dappertutto. tetràgono agg. e s. m. [dal gr. τετράγωνος, comp. di τετρα- «tetra-» e -γωνος «-gono»]. –  1. In geometria , sinon. raro di quadrangolo e, in passato, anche di parallelepipedo rettangolo e di cubo.  2. In botanica (solo come agg.), di fusto o di altro organo allungato che presenta quattro spigoli, come nelle labiate.  3. fig . Fermo, costante, resistente a ogni urto e contrarietà; irremovibile: è un uomo t.; ha un carattere t.; si dichiarava t. a ogni tentativo di corruzione; era un’idea fissa, radicata, t. a qualunque esperienza (Soldati); questo sign. deriva d...

Pagine viaggianti - scambio di libri in metropolitana

Oggi, 23 aprile, è La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore . L'idea di questa celebrazione è nata in Catalogna, dove il 23 aprile, giorno di San Giorgio, ad ogni libro venduto si regala una rosa. A mobilitare le istituzioni, pubbliche e private (bibliotecari, insegnanti, autori, editori) è l'UNESCO.  Sfogliando in rete il calendario degli eventi culturali, legati alla manifestazione, ho trovato qualcosa di, lasciatemelo dire, veramente curioso. Pagine viaggianti è alla sua seconda edizione, ed è un progetto realizzato dall'Associazione culturale Libra , in collaborazione con Atac S.p.A . Durante la giornata mondiale del libro, è possibile trovare in metropolitana, a Roma, dei volontari che regalano libri. Non solo, chiunque abbia a portata di mano un libro, può scambiarlo, contribuendo in questo modo alla distribuzione destinata a case famiglia e istituti penitenziari. Dalle 8 di questa mattina fino alle 18, tutti i passeggeri delle lin...

Il senso del dolore di Maurizio de Giovanni

Con Il senso del dolore , Maurizio de Giovanni realizza la prima delle quattro stagioni dedicate al Commissario Ricciardi . Un uomo di statura media, magro, con gli occhi verdi che spiccano sul viso. Capelli neri sistemati con la brillantina, e un ciuffo quasi sempre fuori posto. Il naso sottile e le mani piccole. Trentuno anni, quanti erano gli anni di quel secolo.  Napoli, 1931. Da non amante dei gialli, ho preso in mano questo libro con tutti i dubbi del caso. Non sapevo nemmeno immaginare la mia reazione, ma tanta era la curiosità a quel punto, che di corsa, appena tornata a casa dalla libreria, apro il libro e inizio a farmi una vaga idea. Di me con un giallo in mano, e di un uomo baciato dall'eterna solitudine e sofferenza. Ed è questo l'unico modo per farsi un'idea del commissario Ricciardi. Pensarlo come un uomo seduto a un tavolino del Caffè Grambinus, in piazza Trieste e Trento. Due occhi verdi impenetrabili, che al di là della vetrata scrutano...

Lizzie Siddal - L'Ofelia distesa nell'acqua

Questa mattina leggo il giornale e, d'un tratto, vengo rapita dall'immagine di questa donna distesa su un tappeto d'acqua, avvolta dai colori della natura. Si tratta di un dipinto preraffaellita (1851-1852), l'autore è John Everett Millais . E' L'Ofelia di Amleto , ed è un olio su tela bellissimo. Quanto vorrei essere a Torino in questo momento, penso tra me e me. A partire da ieri, 19 aprile, fino al 13 di  luglio , a Palazzo Chiablese, saranno esposti oltre settanta lavori appartenenti alla Confraternita dei Preraffaelliti . Giunte dalla Tate Britain di Londra , le opere, rappresentano la sintesi della pittura nell'epoca vittoriana. Oltre al fascino legato alla storia del movimento, il quale rifiutava (come dice il nome stesso) le scelte del pittore ritenuto colpevole di aver permesso l'accademismo, Raffello Sanzio , ci sono poi tutta una serie di suggestivi aneddoti legati alla confraternita.  A quei tempi la donna, godeva di partico...

Le canzoni con cui sono cresciuta

E' aria di Top Ten , di nuovo. E indovinate di chi è la colpa? Sempre lui sì, Marco Goi alias Cannibal Kid , il quale riesce a coinvolgere amici e colleghi con una facilità a dir poco surreale.  Questa volta il gioco consiste nel ripescare le canzoni con cui siamo cresciuti, quelle che ci hanno accompagnato nell'infanzia, nell'adolescenza fino ai grandi (si fa per dire), che siamo oggi. Ricordo quanto mi divertivo a registrare su cassetta le canzoni che passavano alla radio. A quei tempi, anni '90, ascoltavo Tele Radio Stereo , ci passavo davvero gran parte del mio tempo. Mentre immaginavo a cosa sarebbe accaduto domani, sognavo, pensavo, e poi di nuovo sognavo...e ascoltavo musica, sì. Con lei ho vissuto praticamente tutte le fasi della mia vita, ogni momento ha una canzone. Ogni ricordo rievoca le parole che allora prendevo, da quelle canzoni, e facevo mie. Quella che segue sarà tuttavia una lista priva di un ordine ben preciso. Ne elencherò dieci, di...

Dieci anni insieme al San Carlino e ai suoi burattini

Viale dei bambini, vicino alla terrazza del Pincio a Villa Borghese. E' qui che nasceva, dieci anni fa, il teatro stabile di burattini, Il San Carlino . Sembra di sentire un'armonica che annuncia l'arrivo sull'isola che non c'è, e a me piace parlare di questo piccolo teatro di figura, proprio come di un luogo incontaminato, riservato a piccoli spettatori curiosi. Il Teatro San Carlino è un Punto Verde infanzia del Comune di Roma,  ma è allo stesso tempo una realtà privata che non gode di finanziamento alcuno. A garantire ogni anno la programmazione intensa da offrire al pubblico, è il lavoro appassionato di una famiglia e di un piccolo gruppo di collaboratori. Come tradizione vuole, quest'arte antica si tramanda ancora oggi di padre in figlio, davanti agli occhi affascinati degli spettatori, in uno scambio vicendevole di emozioni e applausi.  In occasione del suo decimo compleanno, il Teatro ha deciso di riproporre al vecchio e nuovo pubblico,...

Gli sdraiati di Michele Serra

Gli sdraiati siamo anche noi. Non credo nell'evoluzione della specie, ai passaggi generazionali che portano e lasciano via via, nuove tavole scese dal monte Sinai. Perché vedere e vivere il mondo procedendo orizzontalmente, è anche affare nostro. Lo è stato, se preferite. "Ma dove cazzo sei? Ti ho telefonato almeno quattro volte, non rispondi mai. Il tuo cellulare suona a vuoto, come quello dei mariti adulteri e delle amanti offese. La sequela interminata degli squilli lascia intendere o la tua attiva renitenza o la tua soave distrazione: e non so quale sia, dei due "non rispondo", il più offensivo. Per non dire della mia ansia quando non ti trovo, cioè quasi sempre. Ho imparato a relegarla tra i miei vizi, non più tra le tue colpe. Non per questo è meno grave da sopportare". Con questo incipit Michele Serra , già si vuole spogliare della convenzionale virilità tipica del padre-soldato, quello che mai tentenna e nulla teme. Non esistono gradi o m...

Il varietà per varie età - Il nuovo spettacolo dei Fatti Apposta

Il trio comico I Fatti Apposta torna in scena con un nuovo spettacolo. Al Teatro Brancaccino  di Roma dal 2 al 4 maggio 2014, Il varietà per varie età , offrirà allo spettatore una forma teatrale travolgente. Gag, canzonette, balletti e siparietti divertenti atti ad evocare momenti di un filone artistico ormai perduto. Passando da una comicità classica a numeri di attualità, lo spettacolo gode della presenza di testi scritti dagli stessi attori: Sandro Felice Leo , Salvatore Mazza e Roberta Giancristofaro . Uno show all'insegna del Musical, del Teatro e del Cabaret ricco soprattutto di tanta comicità. Infatti, come recita la stessa locandina dello spettacolo:" Dovrebbe fa' ride ". E io non avrei dubbi, dal momento che ho avuto la fortuna di conoscere Sandro Felice Leo e la sua compagnia La tana dell'Arte , nel 2012, quando al San Genesio andava in scena Il Gastone di Petrolini .  Dunque, dinamismo e originalità sono garantiti. I Fatti Appos...

Grand Budapest Hotel

A volte basta trovare una storia, non per forza originale e, subito dopo, trovare il "modo" di raccontarla.  C'è chi riesce in una delle due imprese, chi fa cilecca in entrambe.  E poi c'è Wes Anderson ... Sì, quello che non sbaglia mai un colpo. Difficile da credere, almeno fin quando non si è appurato che, così è. Per il Grand Budapest Hotel Wes Anderson, si ispira allo scrittore austriaco Stefan Zweig , autore di novelle e numerose biografie. E' negli anni trenta infatti che, il regista statunitense, vuole ambientare la sua storia. Quella che fondamentalmente vede un'amicizia solida e grottesca, instaurarsi tra il concierge del rinomato Gran Budapest, Monsieur Gustave/Ralph Fiennes e il suo "garzoncello", Zero Moustafa . C'è la perfezione geometrica e l'armonia che pervade lo schermo, a partire dalla Hall dell'albergo fino alle singole stanze. Da sfondo e per contrasto, l'avvicinarsi di una guerra che ...

Ciao Prof!

Non so mai quantificare la tristezza, la sensazione di vuoto assoluto che si crea a metà, tra lo stomaco e la gola. Oggi ne scopro l'odore, il sapore acre che sei costretto a mandare giù anche se non vuoi.  Avrei voluto parlarti prima, rivederti ancora un'ultima volta. Almeno per dirti qualcosa di me, della mia vita. Del punto in cui mi trovo e di tutto quello che mi sfugge, inesorabilmente. Avrei voluto sentirmi dire da te:"Vale, dove ti trovi oggi è esattamente dove dovresti essere. Continua così!". Se tu me lo avessi detto io ti avrei creduto, lo avrei fatto senz'altro. E invece non ne ho avuto il tempo, rimani nei miei ricordi e rimane questo ultimo incontro immaginato solo nella mia testa. E fa male.  Avrei voluto sentire la tua, sugli ultimi film Marvel, ricordo quanto amavi Peter Parker. Avrei voluto parlare con te di Jep, delle sue feste e dei suoi trenini diretti da nessuna parte. Avrei voluto massacrare insieme a te la critica italiana, ...

Due anni davvero critici...

Due anni che colleziono su queste pagine, raptus di critica strampalata. Talvolta pacata, "professional" e altre meno. Molto meno... Sfogliandole poi, mi rendo conto della mia " doppievolezza " (non si può dire lo so, ma suona talmente bene che...il brucaliffo approverebbe).  Cos'è? E' un po' quanto accade alla nostra persona quando si sdoppia e sceglie dove continuare a camminare. O imboccare la via della tipa a posto, pacata e razionale, oppure quella della tipa che cresce sull'onda dell'attimo, impulsiva e incapace di ragionare. Lo so che su queste pagine avete conosciuto entrambe le mie "me", me ne vergogno anche se ci penso, ma in fondo, chi non è un po' Dottor Jekyll e Mr. Hyde ?  (A proposito, voi chi preferite, Jekyll o Hyde? ) Se mi chiedessero cos'è che tiene in vita un blog, probabilmente non accennerei ad alcuna strategia, non avrei da abbozzare un grafico o un algoritmo o cose simili. Semplicem...