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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

Di due in due

    La libertà di scegliere mi rende una donna libera. Tutti i giorni autogestisco la mia vita, e posso farlo perché sono una donna libera. Suona la sveglia e non ho il tempo di chiedermi alcun "perché", nemmeno mi guardo allo specchio mentre lavo i denti. Accarezzo i capelli giusto per rendermi conto che sono ancora lì. Annego per poco sotto il getto dell'acqua, rigorosamente gelida. Apro le persiane e fuori è come era ieri. Chiamo i bambini ché già si è fatto tardi. Due cambi, due zaini, due merende, due succhi di frutta. Procedo di due in due, tentando disperatamente di non infrangere l'ordine di quella sequenza.   L'ho fatto ieri, lo farò domani, non vedo perché io non possa riuscirci oggi... mentre ci penso guardo i calzini, quattro in tutto, due coppie...sì ci sono, ma qualcosa non torna. Mi vedo in bilico e sola, davanti a due coppie di calzini di cotone leggero. Un attimo prima mi invade l'istinto di buttarmi a terra e ...

Valerio Millefoglie - L'attimo in cui siamo felici

    Quando si dice che "è il libro a scegliere te" e non il contrario, si proclama la più assoluta delle verità. Lo so da sempre, lo sappiamo un po' tutti, e ancora una volta torno a parlare di un libro che, evidentemente, mi ha trovato per caso, e io non ho saputo dir di no. Era un banco di quelli piccolini, situato in un centro commerciale, qui dove vivo. "Libri a due euro", incredibile...mi precipito!   Che poi, i libri non arrivano mai per caso. Ci credo davvero. Qualche settimana prima avevo letto Momenti di trascurabile felicità , di Francesco Piccolo . Era come se in quel periodo avessi un bisogno inspiegabile di saperne di più, sulla tanto ambita e sfuggevole (si può dire?) felicità. L'attimo in cui siamo felici mi ha rapita a partire dal titolo, visto il momento. E poi a monte c'era un'idea assolutamente geniale, che ora vi racconto...   Un giorno un Dottor Medico ha deciso di consegnare alcune schede, attraverso le qu...

Aghi di pino e carta straccia

  Quasi quasi vi propino tutto ciò che mi scartano gli editori... Che dite? Aspetta però, Vale...tu ancora non hai scritto a nessuno, lo hai dimenticato? Fifona!   Ok ok, quella è un'altra storia però. Lo farò. Giuro! Oggi vorrei proporvi il primo racconto del primissimo concorso a cui ho deciso di prender parte. Non è un racconto vero e proprio, o sì. In realtà è una lettera. A parlare è qualcuno, senza specificare chi. Destinatario...stessa cosa. Non specificato. Il mio intento era quello di rendere attraverso una lettera - il modo più diretto e sincero di entrare in contatto con l'altro e con sé stessi, a mio avviso - alcuni sentimenti universali. In particolare qui, si parla di nostalgia. E della fugacità dei rapporti. Soprattutto. Perché per quanto un rapporto abbia le migliori premesse e sembra immortale, è destinato comunque a spegnersi o, nella migliore delle ipotesi, a cambiare.   *L'immagine che vedete è un olio su tela di M...

M'illumino d'immenso

    Ai tempi della scuola, ricordo bene, capitava spesso di aprire il libro e studiare, solo perché si doveva. Odiavo "imparare a memoria" io, avevo questo problema - se così si può definire - perché per imparare dovevo prima di tutto CAPIRE. Era più forte di me, infatti abbandonai la matematica, definitivamente, al quarto anno. Pensai: "Vabbè, una materia in meno può starci. E poi so addizionare, sottrarre, moltiplicare e addirittura dividere..." - Oh, mica è da tutti!   Se non è un'opinione, allora non mi piace. Fine della storia.   Capitava di rimanere interdetti anche davanti a una bellissima antologia, diciamolo. Allora mi vergognavo parecchio, tutte le volte in cui non riuscivo a capire ciò che leggevo. Eppure capitava, anche quando a leggere era la voce del prof. Io mi guardavo intorno pensando se quella difficoltà fosse solo mia oppure di tutti, e mentre mi crucciavo notavo una fastidiosissima indifferenza che era generale. Chi dis...

Sotto una buona stella

    Dopo aver raccontato fallimenti e peripezie varie, dei tre coinquilini "per caso" in Posti in piedi in paradiso , Carlo Verdone torna con fare tragicomico, all'interno delle mura domestiche. Questa però è una famiglia abbiente, Federico Picchioni ha tutto ciò che gli serve. Una bella casa, soldi, una donna affascinante...finché la vita non decide di metterlo duramente alla prova.   E per un uomo si sa, la prova più dura è quella della paternità. Così Federico si ritrova i suoi due figli in casa, vent'anni e voglia di fare pari a zero. D'altronde nessuno poteva immaginare un evento tragico, come la morte della madre di Lia e Nicolò, nessuno. Tantomeno Federico... Fare il padre all'improvviso con l'aggravante di un lavoro perso e una reputazione in pericolo. E la bella donna...be' anche lei, quando le cose si mettono male si fa prima a fare le valigie. Così è stato.   Da solo con due figli che non riesce a comprendere né a domar...

CriticissimaMente - Storia di un avverbio ostinato

    Stavo dando un'occhiata ai precedenti post scritti proprio in questo periodo. Per la precisione, quello di due anni fa e quello dello scorso anno. Be', non potrei compiere più di questi due passi indietro, per rivedere la mia storia e quella di CriticissimaMente . Perché esattamente tre anni fa qui, cominciava qualcosa.   Un groviglio di idee e battiti accelerati del cuore, una stanza mai vuota e una finestra da cui guardare il mondo. CriticissimaMente è la storia precisa della mia vita, un'ambizione messa in pericolo dall'indifferenza e dalla paura degli altri, dalla rassegnazione generale in cui tutti gli uomini di questo paese, sono sprofondati. Sì che col tempo, poi, quella paura mai condivisa ha iniziato a sgambettare i miei progetti, i miei sogni, la mia convinzione di spaccare. Ma nonostante questo, un giorno non molto lontano, decisi di fare qualcosa...   E per la seconda volta dico "qualcosa". Spiegare a parole CiticissimaMente è ...

Stefano Benni - La grammatica di Dio

    "Non si dovrebbe parlare di Dio. Non conosciamo la sua lingua".   Con questa premessa Stefano Benni apre il racconto Frate Zitto , uno dei venticinque raccolti nel libro La grammatica di Dio . Scoprire Benni in "non più tenera" età, come ho fatto io, vuol dire reimparare a guardare la vita, con quella smania addosso di prendere storie ovunque si guardi e provare a raccontarle. A chiunque, in ogni modo. Spiegando la solitudine e l'allegria, senza cambiare mezzo né mano. Il mezzo è la scrittura, la mano è quella sempre ferma, cinica e soffice, che permette agli occhi di vedere altrove, quando ancora incagliati, tentano di liberarsi.   Gli occhi di Stefano Benni sono certo più disillusi, e le storie, seppur in maniera diversa, sembrano gridare tutte la stessa verità.   "L'universo si manifesta e scompare senza parole, siamo noi a inventare una voce al suo terribile silenzio". Non vi è verità più vera.   Ed è qui che si ...

Boomstick Award 2015

  Lo ammetto, ero a un passo dal pensare: "ammazza che infami i miei colleghi blogger!". (Senza passo, l'ho pensato). Voglio dire, nell'infinito generato dalle catene di Sant'Antonio - mi son detta - possibile che non ci sia finita anch'io? E a seguire: "faccio davvero così cagare?". Poi per fortuna due carissimi amici hanno messo a tacere i miei tormenti da blogger, ebbene sì, mi hanno assegnato un Boomstick . Dunque ringrazio pubblicamente Alessandra Muroni del blog Director's Cult e il buon Karda autore di Cuore di Celluloide . Un premio comunque che va motivato, questo. Mica robetta... La cara Valentina dice di aver smesso con il giornalismo. Beh, meno male che non ha smesso con il suo blog, dove con caparbietà e un amore sconfinato per la scrittura, transla i suoi pensieri in parole. E che parole! -Alessandra- Perchè se esiste Cuore di Celluloide un po' è anche merito suo. Perchè è un'amica. E poi perché è grazie ...

1992, la serie - Sogni sporchi e falsi miti

    1992 mette in scena un pezzo di storia letta e vissuta. Oltre i libri di scuola intendo, quindi per le strade, in casa davanti alla tv durante l'ora di cena. La serie creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo e partorita dalla mente di Stefano Accorsi, racconta il nostro Bel Paese proprio nel momento in cui si gettavano le basi - traballanti, corrotte, sporche, infette, sbagliate - del nostro futuro. Perché in fondo riguarda un po' tutti noi, generazione esplosa negli anni '90. Mentre noi esplodevamo infatti, l'Italia iniziava a perdere colpi, disseminando merda ovunque e mozzando di netto le nostre gambe.   Il pubblico più critico e accorto, certo non partiva con troppe pretese, visti i precedenti più che felici di Romanzo Criminale e Gomorra . Nell'accortezza e nel senso critico però, vi è sempre una vena meno lucida che porta gli occhi a guardare le cose in maniera meno distaccata e, di conseguenz...

La storia delle cose

      Premessa   Molti di voi mi conoscono come blogger, mamma, un po' cuoca e pure speaker radiofonica. Sì, sono tutte queste cose insieme ma...il mio più grande sogno è imparare a scrivere. Per questo, mi sono messa a studiare un po' di più. Sto sperimentando alcune cose, sto facendo palestra - si può dire? - ormai l'ho detto. Sapete come funziona no? In Italia intendo...se non hai conoscenze specifiche devi avere davvero talento e forse anche un pizzico di fortuna. Be', io la prima non ce l'ho, per la seconda mi sto impegnando e la terza vien da sé. Dunque mi sto buttando nell'arena, ma il mio desiderio più grande è quello di scrivere qui, e farmi leggere da voi. Voi vecchi e fedeli compagni d'avventura e voi appena giunti. Nella mia testa sognante e ingenua, c'è l'idea di raccogliere questi racconti e vederli pubblicati. Sì lo so, " me piacerebbe ". Be' ho detto fin troppo, questo racconto l'ho scritto per me e ...

Masha vs Peppa

    Io che dedico anema e core alle avventure della maialina più amata e detestata del mondo, non potevo non parlare di lei, Masha , l'acerrima nemica che minaccia la carriera rosa della piccola Peppa. Ammetto di essere non poco preoccupata, poiché in casa ho la fortuna di sondare dal vivo, l'indice di gradimento del piccolo pubblico.   I miei nani ultimamente sbuffano e vagano per la casa quando in tv passa Peppa. Vorrei dire loro: "bimbi, ma...come?", poi però capisco che è giusto così. Forse l'era Peppa è finita, passata, ma io cara la mia maialina ti giuro, continuerò a dedicare un po' di umili e divertenti pensieri a te, qui, su queste pagine. I miei figli crescono, è chiaro. Ma io non devo mica crescere ancora...da qui in poi la vita va avanti per finta, magari è un trucco, un'illusione. E mi ritrovo a dedicare del tempo a piccole cose, cercando storie semplici, di quelle che trovi ovunque ma solo se "vuoi".   Sì è v...

Maleficent - Buonanotte bestiolina

      Ho un debole per le premesse, io. Sono quasi convinta che, anticipando il mio ultimo pensiero, io possa dare l'immagine più sincera di me. Che lo voglia o no, alla fine il lettore torna su, a queste prime righe, e nonostante il mappazzone di pensieri e critica appena digeriti, è esattamente qui che capisce il senso di tante righe.   Ci voleva Malefica per farmi amare la Jolie . Eccola qui, la premessa. Ma la critica poi è altra cosa, perché se sei onesta devi pure ammettere le imperfezioni. Quelle che, alla fine dei giochi e per un'assurda fatalità, ti faranno amare il film.   E con Maleficent accade questo. Al di là del fatto che io ami da sempre i cattivi, poiché "cattivo" porta con sé un margine di errore troppo grande, ma ragione più vera credo stia nella messa in scena un po' dark e malinconica del rapporto madre-figlio, il quale - credete a me - gioca in maniera del tutto similare al di qua dello schermo. Ho sempre credut...