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La poesia si fa per strada, con la rassegna letteraria "Per certi versi"

 
Alessandra Racca
 
L'estate pullula di eventi all'aria aperta e di buone iniziative. Che siano dedicate all'arte, al cinema, o alla letteratura poco importa. Purché la gente possa sfruttare queste occasioni al fine di migliorarsi, di arricchirsi.
 
Anche perché, le cose belle accadono di fuori. Questo è un po' il grido di battaglia della rassegna letteraria Per certi versi, giunta ormai al suo quinto incontro, e che si terrà in quel di Cagliari presso il Bar Le streghe, venerdì 1 luglio alle 20:30.
 
La rassegna è curata dalla scrittrice Valentina Neri, a moderare l'incontro sarà invece il giornalista e poeta Giuseppe Mereu. Gli ospiti della serata, Alessandra Racca e Arsenio Bravuomo, sono molto attivi nel portare i versi tra la gente e con l'occasione presenteranno le loro ultime fatiche.
Rispettivamente Consigli di volo per bipedi pensanti (Neo Edizioni) e Son sempre solo (Miraggi).
 
Vi lascio con le parole di Alessandra Racca, molto convincenti e convinte, a mio avviso. E auguro a molti di voi di poter partecipare a questa splendida iniziativa.
 
Arsenio Bravuomo
 
«La poesia performativa, quella più pop, non è inferiore a quella silenziosa; tutt’altro, è più immediata e appassiona subito gli ascoltatori. Purtroppo a scuola dagli anni ’60 in avanti è stata ignorata ed è un peccato enorme. Si è fatto e si fa tuttora un danno economico e culturale perché c’erano e ci sono i potenziali lettori che non vengono adeguatamente formati, e che sono di fatto potenziali acquirenti di libri. Si tratta di uno scollamento dalla creazione dell’opera alla sua fruizione, e colpisce anche l’arte figurativa. Una volta la poesia era condivisa: mio nonno aveva acquisito una conoscenza molto superiore rispetto alla mia. Aveva addirittura rudimenti di metrica e di alcune figure retoriche; mentre il mio universo di riferimento è mutato, sebbene io abbia studiato più a lungo. Per me e per i ragazzi di oggi, ciò che è venuto allora è particolarmente ostico, e ciò che ci circonda si conosce di sfuggita. Riceviamo strumenti superficiali per afferrare il presente, poiché la scrittura si nutre di linguaggio attuale».
 

Commenti

  1. A parte l'iniziativa comunque interessante, una cosa mi fa sorridere...certo che con un nome come Arsenio è difficile credere sia veramente un 'Bravuomo' ;)

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