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Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento



E' sempre una piacevole sorpresa a riempirci il cuore, quando sullo schermo è da poco terminato un altro film giunto da Casa Ghibli. Ne ho molti in lista da recuperare, è vero, ma sono ormai certa di una cosa: più scopro questo cinema più lo amo!!!

Come si potrebbe dire altrimenti? Il Maestro dell'Anime stavolta si è fatto da parte, adempiendo il "solo" (si fa per dire) compito di sceneggiatore. Hayao Miyazaki scrive e il novellino regista Hiromasa Yonebayashi, ma già animatore di fiducia di Hayao, dirige questo Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento. Il risultato è un esordio che rientra con estrema cura nella preziosa gamma di film visti fino ad ora. Prodotto nel 2010 e presentato in Italia durante il Festival Internazionale del film di Roma il 4 novembre 2010, Arrietty è tratto da una serie di racconti fantasy per ragazzi Gli Sgraffignoli, della scrittrice inglese Mary Norton. Questi racconti avevano già in passato ispirato un altro regista, Peter Hewitt, per il suo I rubacchiotti (con John Goodman, quindi da recuperare). Hayao, una volta letti questi racconti, decise di farne un lungometraggio e l'idea iniziale vedeva proprio Hayao alla regia. Ma il maestro avrà avuto le sue buone ragioni, tante da affidare nella massima fiducia, le redini a uno dei suoi "discepoli". Dando uno sguardo veloce al curriculum di Yonebayashi, vediamo La città incantata e Ponyo sulla scogliera, effettivamente posson bastare...


La storia ci porta a Koganei, Tokyo, e siamo esattamente ai giorni nostri, 2010. Nella casa abitata in passato dalla madre, Shō dovrà passare la sua settimana prima dell'intervento al cuore. Questo ragazzino viene disegnato fin da subito con lo sguardo triste che riflette un particolare stato d'animo. Sembra infatti che negli occhi di Shō si intraveda ancor prima della malattia, una grande mancanza, un senso di solitudine profondo. Ecco perché Yonebayashi non aspetta troppo a farci conoscere la piccola Arrietty, un esserino speciale piccolo, tanto da stare nella mano di un bambino. E' chiaro che questa nuova "Memole" sarà la sola speranza per il piccolo Shō di ritrovare quell'entusiasmo di vivere ormai perduto. Il solo problema però è che non tutti gli umani sono identici, per alcuni ad esempio l'idea di catturare uno gnomo potrebbe essere allettante, ed è così anche per la signora Haru, quella che in qualche modo si occupa della casa e del ragazzo, quando la zia è fuori. Arrietty vive sotto il pavimento della casa in cui si trova Shō, insieme alla mamma e al papà. Vi dico fin da subito che, se non resistete alla bellezza dell'oggettistica e delle suppellettli in miniatura, beh, qui c'è da sentirsi male davvero. Giusto per rendere l'idea a quanti ancora non lo avessero visto, immaginate dei francobolli al posto dei quadri e delle spillette per appendi abiti, oppure immaginate questa piccola creatura che raccoglie i suoi capelli con una mollettina per i panni da stendere. Una casa delle bambole bella, esattamente come da sempre appare nei sogni delle bambine. 


Arrietty altro non è che l'ennesima conferma di una concezione di fare cinema assolutamente unica. Al di là dei colori illuminati, della forza dominante della natura incontaminata e di un mondo in cui è possibile davvero vivere di poco o nulla. I messaggi allo spettatore si moltiplicano dal momento in cui la "piccola" famiglia  riesce a vivere secondo un principio insolito del "prendere a prestito", ovvero tirare a campare con quel poco che basta a vedere una tavola modesta apparecchiata per tutti. Con un occhio ben aperto, sempre, sulla diversità, affinché si possa vincere una volta per tutte la paura del "diverso", dell'altro all'infuori di "noi". Con un velo di tristezza per un piccolo cuore malato, ma con una nuova speranza proprio lì, in fondo al quel cuore...
è questa la magia.

Bello come un Monet...

Commenti

  1. Film bellissimo e delicato, ennesima perla dello Studio Ghibli.
    Pensa che ai tempi mise addirittura d'accordo me e il Cannibale! ;)

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  2. Ho semplicemente adorato questo film dall' inizio alla fine!

    Passa dal mio blog se ti va
    http://lovedlens.blogspot.it
    M.

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  3. @Ford veramente, la cosa più assurda è che dopo aver visto un film nuovo mi convinco che difficilmente un altro possa piacermi tanto quanto quello. E poi ogni volta una sorpresa...sembrano essere parte di una perfetta armonia destinata a rinnovarsi ogni volta. Incredibile!!! =)

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  4. @Monica passo volentieri a trovarti. ;-)

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  5. Semplicemente dolce e poetico! Disegni bellissimi e colonna sonora da ascoltare contando che l'autrice Cecile Corbel ha registrato la stessa canzone in varie lingue!

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  6. Ancora mi manca questo, sono imperdonabile! DEVO recuperarlo :)

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  7. eh sì, un film magico.
    persino meglio di molti diretti direttamente dal maestro miyazaki

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  8. @Silvia la colonna sonora è straordinaria si. Rende ancora più magiche le atmosfere del film...

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  9. @Lisa si si devi assolutamente, poi mi dirai. ;-)

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  10. @Marco "assai" sta bene su ognuno di questi titoli...^_^

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  11. @Cannibal ma lo sai che hai ragione? Lo penso anche io, infatti per il momento questo e Totoro sono i miei preferiti in assoluto. ;-)

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  12. Molto bello! Alcune sequenze animate in maniera molto complesse e tirate troppo per le lunghe fanno desumere il passato di animatore del neo-regista, ma comunque un buon lavoro.

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  13. Non ho avvertito un tirare alle lunghe però va bene lo stesso. Alla fine, come dici anche tu, è il risultato che conta ;)

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  14. film tenerissimo e con una colonna sonora veramente bella!

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