Passa ai contenuti principali

Storie di un'Italia moderna - "Colloquio in Svizzera".


Carissimi lettori, annuncio anche qui, come fatto in precedenza sulla pagina facebook,  l'avvio ufficiale della nuova rubrica di CriticissimaMente. La realtà della crisi nel nostro paese, è un fattore troppo importante da poter sottovalutare, noi qui parliamo fondamentalmente di Cinema, di Arte. Oggi come non mai però, mi sento in dovere di fare qualcosa, anche solo dare voce a chi vorrebbe raccontare la propria storia. Per discutere insieme, confrontarci e magari sostenerci a vicenda. Vi invito pertanto a scrivermi, se volete, all'indirizzo di posta (appena nato) del blog redazione.criticissimamente@gmail.com Il nome della rubrica è "Storie di un'Italia moderna". 


Ciao,
non ha niente a che fare con il cinema, spero non sia un problema....ma volevo approfittare di questa occasione per sfogarmi! Sono laureata in Architettura con tanto di Master, mi sono occupata di allestimenti, vetrine ecc....e ora mi trovo a fare la barista.... 
Mando tantissimi cv al giorno ma ora neppure più mi chiamano, più passa il tempo e più mi sembra che la situazione peggiori!
Mi trovo nel maledetto limbo che ho troppa esperienza per determinate cose e troppo poca per altre, trovandomi  rinchiusa 8 ore al giorno in un bar che mi fa schifo. 
Mi son trovata a fare colloqui incredibili. Mesi fa ho fatto un colloquio in Svizzera per una galleria d'arte...ok sono di Milano ma comunque 2 ore di macchina me le sono fatte. Avevo mandato la candidatura spontanea e dopo pochi giorni mi hanno chiamata dicendo che il mio Cv era piaciuto molto e cercavano una nuova figura affine al mio profilo....
Sai una volta li che mi hanno proposto? Uno STAGE di un anno a 400 franchi al mese ( circa 300 euro)...e dopo un anno nemmeno un contratto perché comunque un anno in quella prestigiosa galleria mi avrebbe permesso di trovare presto un nuovo lavoro!
Sono sempre molto educata e rispettosa...ma io questo l'ho proprio mandato a fanculo!

Scritto da "una cara lettrice".

Commenti

  1. "cara lettrice" insomma tutto il mondo è paese!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh già caro Bradipo. Se non altro così, non soffriamo di solitudine e ci evitiamo la depressione del fallito moderno. Non siamo noi sbagliati o inadeguati, è questo paese di ignoranti!!! Ci fa bene dirlo ogni tanto...^_^

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Quel mostro di me

Certi giorni mi vanno stretti, ci sto dentro a metà. Altri mi sembrano grandi come l'oceano. Sguazzo, mi perdo, sto serena. Scrivere Madrepàtria - Racconti dell'umana sorte ha significato molto per me.  Fin dal principio ho capito che quello, era il mio modo di esorcizzare i mostri più radicati nell'anima. Forse scrivere è davvero un atto terapeutico ancor prima che creativo. Ma certi mostri non li puoi cacciare via definitivamente, devi imparare a conviverci.  Questi racconti hanno avuto la forza di tenerli lontano da me, quei mostri, almeno per un po'. Di guardarli con scherno, prima da dentro e poi a distanza di sicurezza. Ma quali sono davvero questi mostri? Cos'è che sto allontanando? Ho paura che si tratti di me.  Di un ruolo sbagliato (così dicono), che ho rincorso a fatica, che poi ho cambiato, che poi ho abbandonato. Mi adatto continuamente, e continuamente non mi ritrovo. Scrivo, metto da parte, allontano i mostri, allont...

Dylan Dog, il film. Ogni cinefilo ha il suo incubo.

Licantropi e vampiri , direi che ne abbiamo fin sopra ai capelli di queste trovate alla Meyer , almeno nel mio caso, il primo pensiero finisce inesorabilmente lì. Non so quanto e come poi, questo abbia influenzato il mio giudizio. Solamente posso dire che, quando decisi di vedere Dylan Dog, il film , non immaginavo (al di là delle comuni perplessità) che avrei avuto a che fare con quello che, a tutt'oggi, io considero: il peggior film della mia vita!!! Abbandoniamo il rimando al film di Giovannesi , che qui a confronto è una boccata d'ossigeno per ogni cinefilo, e torniamo al film di Kevin Munroe . Il regista canadese aveva esordito nel 2007 con TMNT  (Teenage Mutant Ninja Turtles), dopo aver scritto e coprodotto nel 2001, un altro film d'animazione del regista Tony Shutterheim , Donner . Non è chiaro, tuttavia, quale malsano meccanismo sia scattato nella mente di Munroe quando, nel 2010, decise di portare sullo schermo la storia di un personaggio tanto popola...

Joker, La verità è che ci finiamo tutti.

Credo che il cinema a volte diventi davvero uno stato d'animo che non puoi descrivere.  Come la musica un rumore che non sai cos'è, né da dove provenga, eppure lo ascolti, ti piace, perché ti seduce e ti uccide, e ti salva. Il Joker di Joaquin Phoenix è esattamente questo, una lacrima che scende insieme al trucco, davanti allo specchio. Una risata disperata, che copre il dolore, il male di vivere. La paura di essere derisi, umiliati, e da lì l'esigenza di costruire una grande  menzogna, dove rifugiarsi, accettarsi oppure non farlo mai. Chi lo sa se poi è una scelta, oppure è solo una malattia. "Come ci si finisce qui?" Ci finiscono gli svitati, chi non sa cosa vuole, chi non sa se essere felici o tristi. La verità è che ci finiamo tutti. Perché nessuno sa cosa vuole realmente, e chi lo sa, è destinato ad assaporare il fallimento. Joker è solo l'ennesima vittima del gioco dei ruoli che è la vita. La follia il prezzo da p...