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Siamo Choosy. Siamo bamboccioni. Siamo "inoccupabili".



Cari "ciovani", questo articolo è rivolto a voi...

Ragazzi andiamo male, molto male. Possibile mai che al giorno d'oggi, io ancora debba sentire che l'Italia sia un paese di capre analfabete? E' chiaro poi che il povero Giovannini rimanga basito e non trattenga l'interminabile turbamento. Pensate a cosa avrà patito il nostro caro ministro del lavoro, nel momento in cui scrutava timidamente i dati Ocse. A seguire poi, il fatale verdetto. 

Inutile stare qui a discutere o a tentare di salvarci con la storiella della nonna che ci ha lasciato l'altro ieri, no. Quella funzionava qualche decennio fa. Oggi la realtà del nostro paese ci vede sul banco degli imputati (ci = noi giovani) senza possibilità di salvezza. Siamo colpevoli!!! Ultimi (o quasi) per scarse competenze linguistiche e matematiche, e non lo dico io, lo dice l'Ocse. (Ma cos'è sta Ocse?) E' l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, comprende 34 paesi/membri aventi in comune un governo democratico e un'economia di mercato. 

"L'Italia esce con le ossa rotte", queste le parole del ministro. E continua: "dati che ci mostrano come gli italiani siano poco 'occupabili', perché molti di loro non hanno le conoscenze minime per vivere nel mondo in cui viviamo e non costituiscono capitale umano su cui investire per il futuro". Ma Giovannini dall'alto delle sue vedute, non ci mette troppo a fare la sua mezza smentita, dicendo che la sua affermazione non stava a significare che i giovani siano inoccupabili, nooo. Semplicemente voleva dire che la colpa di questa imbarazzante fotografia italiana sia un'opera realizzata a più "mani", che mancano investimenti in capitale umano, che non c'è formazione. E Giovannini è preoccupato soprattutto per le donne e per i neet (termine che fa ministro figo), ovvero i giovani che né studiano né lavorano.

Io sono una donna, laureata e senza lavoro (donna e neet insieme, che schifo). Probabilmente Giovannini di fronte alla mia situazione si strapperebbe i capelli. Io non so quanta mea culpa ci sia in questa situazione, così come non posso conoscere le colpe di tutti i miei simili inoccupabili. Una vocina però dal basso, con assoluta delicatezza e umiltà, mi pone una domanda:

"Ma il signor Giovannini, ora che ha ben chiare le colpe, proverà a cercare i rimedi?".




Commenti

  1. E la risposta è.... no, credo proprio di no.

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  2. Ho sentito pure io di questa cosa e, sinceramente, non mi stupisco. Nella mia vita di studente ho avuto dei professori incompetenti, che fanno il loro lavoro controvoglia [quando quello del professore non è un 'semplice mestiere' amo parere] e che non sanno motivare gli studenti. Poi ci sono famiglie che non li educano ad essere curiosi ma che li smollano davanti a un televisore. Cosa si vuole che ne esca da un ritratto simile?
    E riguardando la vignetta che apre questo post, la contesto un attimo. Purtroppo è vero, l'Italia è fatta da choosy. Perché per quanto possa essere giusto il voler lavorare per ciò in cui si è studiato, quando la situazione riguarda tutto il paese bisogna smettere di lamentarsi e darsi anche ai lavori più umili. Perché nessun lavoro è umile o toglie dignità - e lo dice uno che ha fatto il pulicessi.

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