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Gomorra - La serie (Ep. 5 e 6)



Faccio sempre così, scrivo di Gomorra il mercoledì, dopo aver visto gli ultimi due episodi e, come ormai è consuetudine, faccio un passo indietro e mi tocca perdere sul tempo, trovandomi in ritardo, a cadenza binaria.
Quindi oggi parliamo del 5° e 6° episodio, andati in onda martedì 20 maggio su Sky Atlantic HD e Sky Cinema HD

Dietro la macchina c'è Francesca Comencini, nel 5° episodio, e la storia si fa quasi individuale, passando dal percorso di emancipazione, più che riuscito, di donna Imma, alla tragedia personale del contabile di famiglia, Franco Musi. Devo ammettere con assoluta sorpresa che, questo episodio, rimane uno dei miei preferiti, almeno tra quelli visti fino ad ora, e sono otto. In più di un'occasione ho pensato di trovarmi sul set di un film Refn o Tarantino, e mi riferisco a quei giochi di luce interni, nei ristoranti o nei locali notturni ed è emblematica in questo senso la sequenza degli "spaghetti alle vongole" che vede coinvolti Musi e donna Imma. Fantastica!!!


La storia di Musi capovolge l'impatto che lo spettatore ha avuto, fino al 4° episodio, con l'intera serie. Perché dalle morti violente e dagli affari sporchi che vedevano coinvolte le famiglie avversarie e i conti da pareggiare con ogni mezzo, si passa al dramma individuale. Ovvero alle morti silenziose, e alle arterie ostruite con maggior finezza, le più pericolose, quelle velate da grattacieli sospesi e architetture perfette. Il finale del 5° episodio ha una forza enorme, la morte e una torta di compleanno che canta sulle note di quelli che furono i giorni felici, gli Happy Days di Fonzie. Poi un volo nel vuoto, la disperazione che chiude, solo temporaneamente, quel circolo vizioso dal quale è impossibile uscire. 


Nel 6° episodio torna Stefano Sollima, il protagonista è Ciro. Ormai stanco delle regole di donna Imma, si ritroverà ad affrontare, con tutta la paura del caso, la "questione Conte". Una trasferta a Barcellona e un incontro ravvicinato con i Russi, che ve lo dico a fare...c'è un momento che avrebbe rischiato seriamente di scivolare nel banale e nel trito e ritrito, e invece Sollima porta lo spettatore a riflettere su qualcosa che va oltre il giochino della roulette russa. La mafia non prevede amicizie, solo affari e morte, solo interessi malati, percentuali più o meno allettanti. "Amici"...pff.

Siccome ho visto gli ultimi due episodi e sto morendo all'idea di non potervi dire di più, vi lascio con il mio immancabile invito a seguire Gomorra. 
Ah, Genny è partito per l'Honduras e...
posso dirlo? Posso?
Mo' so cazz.

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