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Mia, una storia d'amore

 
 
Di cinema e di libri, di musica e teatro.
Ma soprattutto della mia vita.
Vorrei davvero riempire queste pagine secondo questi impulsi, che poi alla fine sono i più veri e i più "stimolanti" se consideriamo quanto la vita poi, rappresenti la migliore fonte d'ispirazione di ogni qualsivoglia scrittore, o aspirante tale.
 
Nella me più critica ci metto davvero tutto. A volte trovo l'ispirazione seguendo l'odore del caffè appena pronto, l'odore della casa pulita e l'aria che entra dalla finestra grande. Il dolce in forno, la cipolla che rosola in padella e dona alla casa quel senso di vissuto, vero.
Magari è pura follia, ma io ripongo in queste piccole gioie i segreti del migliore esercizio per quanto riguarda l'arte dello scrivere.
 
Così oggi, dopo un periodo di assenza, torno a parlare di me con la storia di Mia.
Mia è una meticcia di un mese e mezzo.
Una lupacchiotta in miniatura.
Come sono arrivata a lei?
Come lei è arrivata a me?
 
La rete, come sappiamo, crea legami senza badare a distanze. Vidi Mia la prima volta su un annuncio riguardante le infinite adozioni disperate, che di questo periodo "BASTARDO" si sa, sono troppe. Era un po' che mi balenava l'idea di allargare la famiglia, un altro figlio - ho pensato - no, troppo complicato. Però una femmina mi piacerebbe davvero tanto...ma è sicuro come la morte, "mi viene un altro maschio!!!". Ok. Meglio non rischiare. Quattro contro una, 'gna posso fa!
E se prendessimo una cucciola?
Lo sgomento sul viso di mio marito (un po' lo capivo, abbiamo già Milo/Jack Russel di nove anni maschio - Persia/micia nera e bellissima di undici anni e Nina/porcellina d'India patatosissima e due figli...) è durato un paio di settimane, dopo svariate discussioni io mi sono rassegnata. E ho provato con tutte le forze a mettere da parte quegli occhietti e quel muso, adorabili, unici.
 
Sì ok. Sarebbe una follia. Ok ok. Lasciamo perdere...dai.
 
Dopo due settimane seppi che una famiglia si era interessata a Mia, e dopo pochi giorni, seppi del ripensamento.
Mia era di nuovo in cerca di una famiglia, e il rischio di finire in canile aumentava sempre di più.
Insomma, inutile dirvi che io non avrei sopportato l'idea e la vita di quel cane, ormai, dipendeva da me. Lo so che per molti queste, sono le classiche "fisse" o pippe mentali che colorano soprattutto l'universo femminile. Ma io ci credo al destino. Ci credo a quella cosa che lega due vite, anche solo attraverso uno sguardo.
 
Mia ormai era entrata nella mia vita, ed eccola qui. Accanto a me che scrivo al pc e racconto di lei a tutti quanti voi, abituati alle mie critiche strampalate.
La storia di oggi parla d'amore. Dell'amore incredibile che lega l'uomo al cane.
E di questo periodo, ricordarlo, non può che fare bene - almeno spero.

 
Il dissenso di mio marito è diventato l'atto d'amore più estremo. Mia era in Puglia, a Taranto. Mi ha detto "partiamo, andiamo a prenderla!".
L'amore vero accorcia le distanze.
L'amore vero non conosce razze.
L'amore vero parte da qui, da una storia semplice semplice, eppure incredibile.

 

Commenti

  1. Che bestiolina dolce!
    Hai fatto benissimo a prenderla: il destino e l'amore (anche se a distanza) non conoscono confini!!

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  2. Vero Bollina. E' una patatona dolce e paracula. Soprattutto...<3

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  3. tuo marito ti ama davvero tanto! Somma ammirazione! Mia c'ha una bella faccia da paraculetta...tra un po' sarà lei la padrona di casa...

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  4. Che dire.... è davvero una bella storia :)

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  5. Mi sa che c'hai ragione zio Bradipo...poro Miletto, gli è già partita la "nave". XD
    Però sono belli quando stanno insieme. Lei è cucciola, ma sono sicura che quando cresce...sì insomma ci siamo capiti. =)
    Mio marito ha fatto un gran bel gesto. Lo so...

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  6. Quanta dolcezza!! E i cuccioli - anche quando crescono sono cuccioli - riempiono la vita e la rendono migliore ogni giorno... e questa piccola Mia è già la star di Criticissimamente!! <3

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  7. Ohhh! *__* Bellissima (e paracula, sì) ^^

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  8. Vero Cristina, te la rendono migliore. <3

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