Passa ai contenuti principali

Burton-Killers di nuovo insieme per "Here with me"

Sostengo da sempre che la musica e il cinema siano due arti indissolubili, che si sposino e si innamorino ogni qualvolta si incontrino, l'una dell'altra, in una maniera assoluta e completa.

Questa mattina stavo per mettermi al lavoro e recensire Moonrise Kingdom, visto ieri finalmente, dopo una lunga attesa. Poi però accade che un'amica mi suggerisce il nuovo video dei The Killers, Here with me, affidato, per la seconda volta dopo Bones (singolo estratto dall'album Sam's town, 2006), alla regia di Tim Burton. E' chiaro che questa amica conosca bene i miei gusti cinematografici, ed è a conoscenza del mio amore per questo regista, lo stesso che ci portiamo dentro entrambe del resto. 

Di nuovo Burton, di nuovo una delle "dee" burtoniane per eccellenza che alterna attimi somiglianti alla Kim lasciata negli '90 insieme a Edward mani di forbice. Parliamo di Winona Ryder ovviamente, qui, nel video dei Killers, a incarnare la donna/ricordo di un uomo dal viso pallido e dallo sguardo malinconico, anche lui ricorda molto lo stesso Edward e lo si capisce fin dalla storia cantata da Brandon Flowers

Le ruote si avvolgono
Mi ricordo quando tu eri mia
Solo per arrivare a te
Baby, mi piacerebbe stare in fila
C’è un altro mondo
In cui stiamo vivendo questa sera
C’è un altro cuore
E questo si sta dissolvendo nella luce

Wheels are turning
I remember when you were mine
Just to reach you
Baby, I’d stand in line
There’s another world
We’re living in tonight
There’s another heart
That’s fading the light

L'attore è Craig Roberts, visto nel film di Richard Ayoade Submarine (2010) e in Red Lights di Rodrigo Cortés (2012) ed è incredibile, almeno per me, ritrovare molti dei modi di fare dell'Edward disegnato da Burton, il momento in cui ritrova la sua donna, la vede in carne e ossa, quello sguardo, quella camminata all'indietro quasi spaurita e disorientata, il modo di andare via come a rendere l'impossibilità di restare lì a guardarla. La Ryder dai capelli lunghi e biondi, una dea dal corpo di cera, un'atmosfera dark e malinconica, quelle spirali sparse qua e là e il momento finale, un epilogo da interpretare...
un pezzo di musica e cinema meraviglioso!!!








Commenti

  1. solo un commento: STUPENDO!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi domando sempre come riesca quest'uomo a farmi innamorare di tutto quel che fa...è incredibile!!! *_*

      Elimina
    2. so solo che la sua mente partorisce sogni neri che nn si chiamano incubi ma delizie da gustare con gli occhi e con la mente ... T.T ...

      Elimina
    3. Uh, che bella immagine ne hai dato...nero è in superficie, oltre quel nero c'è un mondo meraviglioso...siamo proprio innamorati di Tim, che ci vuoi fare? ^_^

      Elimina
  2. Vero Barbara!!! Te ne innamori all'istante...^_^

    RispondiElimina
  3. Eccomi a te, mia cara nuova lettrice! Peccato non averti incontrata in tempo per la mia bella presentazione all'Altroquando a Roma... ma tanto, prima o poi, in una città così magica ci devo ritornare... :)
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello averti qui...:-) Infatti, spero che tu possa ritornare e magari chissà, in occasione di una nuova bella presentazione...grazie per esser passato e a presto.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Quel mostro di me

Certi giorni mi vanno stretti, ci sto dentro a metà. Altri mi sembrano grandi come l'oceano. Sguazzo, mi perdo, sto serena. Scrivere Madrepàtria - Racconti dell'umana sorte ha significato molto per me.  Fin dal principio ho capito che quello, era il mio modo di esorcizzare i mostri più radicati nell'anima. Forse scrivere è davvero un atto terapeutico ancor prima che creativo. Ma certi mostri non li puoi cacciare via definitivamente, devi imparare a conviverci.  Questi racconti hanno avuto la forza di tenerli lontano da me, quei mostri, almeno per un po'. Di guardarli con scherno, prima da dentro e poi a distanza di sicurezza. Ma quali sono davvero questi mostri? Cos'è che sto allontanando? Ho paura che si tratti di me.  Di un ruolo sbagliato (così dicono), che ho rincorso a fatica, che poi ho cambiato, che poi ho abbandonato. Mi adatto continuamente, e continuamente non mi ritrovo. Scrivo, metto da parte, allontano i mostri, allont...

Dylan Dog, il film. Ogni cinefilo ha il suo incubo.

Licantropi e vampiri , direi che ne abbiamo fin sopra ai capelli di queste trovate alla Meyer , almeno nel mio caso, il primo pensiero finisce inesorabilmente lì. Non so quanto e come poi, questo abbia influenzato il mio giudizio. Solamente posso dire che, quando decisi di vedere Dylan Dog, il film , non immaginavo (al di là delle comuni perplessità) che avrei avuto a che fare con quello che, a tutt'oggi, io considero: il peggior film della mia vita!!! Abbandoniamo il rimando al film di Giovannesi , che qui a confronto è una boccata d'ossigeno per ogni cinefilo, e torniamo al film di Kevin Munroe . Il regista canadese aveva esordito nel 2007 con TMNT  (Teenage Mutant Ninja Turtles), dopo aver scritto e coprodotto nel 2001, un altro film d'animazione del regista Tony Shutterheim , Donner . Non è chiaro, tuttavia, quale malsano meccanismo sia scattato nella mente di Munroe quando, nel 2010, decise di portare sullo schermo la storia di un personaggio tanto popola...

Joker, La verità è che ci finiamo tutti.

Credo che il cinema a volte diventi davvero uno stato d'animo che non puoi descrivere.  Come la musica un rumore che non sai cos'è, né da dove provenga, eppure lo ascolti, ti piace, perché ti seduce e ti uccide, e ti salva. Il Joker di Joaquin Phoenix è esattamente questo, una lacrima che scende insieme al trucco, davanti allo specchio. Una risata disperata, che copre il dolore, il male di vivere. La paura di essere derisi, umiliati, e da lì l'esigenza di costruire una grande  menzogna, dove rifugiarsi, accettarsi oppure non farlo mai. Chi lo sa se poi è una scelta, oppure è solo una malattia. "Come ci si finisce qui?" Ci finiscono gli svitati, chi non sa cosa vuole, chi non sa se essere felici o tristi. La verità è che ci finiamo tutti. Perché nessuno sa cosa vuole realmente, e chi lo sa, è destinato ad assaporare il fallimento. Joker è solo l'ennesima vittima del gioco dei ruoli che è la vita. La follia il prezzo da p...