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C'è tutto un mondo intorno...

Gli alberi di Villa Borghese

Le immagini devono per forza affascinarmi, questo è chiaro. Poi, che queste si muovano creando la magia della continuità cinematografica oppure siano immobili, immutabili al di là dello spazio e del tempo...non cambia molto. Quello che ti può dare un quadro, una vecchia fotografia, delle volte supera l'emozione di una sequenza animata accompagnata da suoni e da qualsivoglia effetto. Forse quello che più ci affascina di una fotografia è il potere che ha di "immortalare" qualcosa o qualcuno, un momento, un'opera d'arte, un luogo in cui siamo stati e che abbiamo particolarmente amato, o odiato. Una sensazione, un'emozione...con una macchinetta in mano puoi catturare il mondo che ti sta attorno. Incredibile a pensarci, almeno a me dà una scarica di adrenalina di quelle difficili da quantificare. Avete presente la Suzi di Anderson in Moonrise Kingdom e il suo binocolo? Ecco, io delle volte mi sento così, quando mi ritrovo davanti qualcosa che mi colpisce davvero, se la "fermo" lì in quell'istante mi sembra come di averla osservata meglio, e rivederla quando voglio mi fa credere che poi ne posso scoprire aspetti sempre nuovi, cose che magari in un primo momento potevano essermi sfuggite. Un po' come conoscere una persona. 

Cavalleria lillipuziana

Oggi mi andava di condividere con voi quest'altra passione che mi porto dentro, anche se venuta fuori da pochissimo tempo. Non sono attrezzata, sia ben chiaro, al di là della smisurata curiosità non ho in mano che il mio iPhone oppure una vecchia Nikon che mi sta per dire definitivamente "addio". Quindi, quel che faccio io in realtà, è giocare al: "vediamo quante cose belle trovo oggi". Di qualsiasi natura esse siano. Guardo spesso il cielo, non so ancora perché, dunque molti scatti parlano proprio di nuvole e di luci strane che il sole si diverte a creare. Vi racconto una cosa, ma dovete promettermi di non scappare via col pensiero che chi scrive qui su CriticissimaMente sia solo una povera pazza. Promesso?
#rainbow

Una volta, mentre aspettavo l'inizio di un'anteprima stampa alla Casa del cinema, in quel meraviglioso complesso di Villa Borghese, mi ritrovai al di là di una delle tante siepi che delimitano i bellissimi prati del parco. Insomma ero lì, era verso la fine di luglio mi pare, dunque "si schiattava", causa temperature esagerate, e in quel momento mi cade l'occhio su uno dei cosiddetti "schizzetti" (erogatori) che allegramente rinfrescava il tappetone verde cui si poggiava. Vi sarà capitato per forza di vedere l'effetto "arcobaleno" creato dal sole e dall'acqua quando si incontrano...solo che poi non so quanti siano stati capaci di aspettare lì più di mezz'ora pur di riuscire a "beccare" l'attimo esatto in cui l'archetto policromatico sarebbe apparso. No no, non me lo dite, immagino la risposta...

Via lattea urbana

Il sole su Roma - Via delle quattro fontane

A un passo da "me". Primi esperimenti con Instagram
Uno scatto, un pezzo di storia. Nei pressi de La casa del cinema, Villa Borghese

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