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Settimo piano,int.22: la drammatica cornice dell’Italia moderna


Ha debuttato il 17 maggio al Teatro Antigone di Roma, “Settimo piano, interno 22”, l’ultimo lavoro della regista e autrice teatrale Annalisa Rossi. In scena fino al 20 maggio, lo spettacolo ripercorre i fatti, drammatici e grotteschi, avvenuti in un appartamento elegante sfitto ormai da due anni. A introdurre la storia una piccola e misteriosa portinaia a un passo dalla pensione. Le vicende raccontate sembrano essere parallele a quelle del nostro paese. I vizi e i tic di un’Italia moderna alle prese con un drammatico confronto allo specchio. Sul palco Maria Stefania Pederzani, Sergio Mandato, Carmela Giannella, Tina Agrippino, Lino Pietroni, si calano nei panni di gente comune le cui vite si riconducono tragicamente a un destino già scritto. 

Fare la regia ad un proprio testo- spiega Annalisa rossi – insegna a capire quale sia la distanza tra scrittura e messinscena. Durante le prove mi sono trovata a scoprire sottotesti e significati nascosti e inaspettati, in un lavoro che io stessa avevo da poche settimane completato. Ed anche se era mia intenzione descrivere tre storie simili solo nell’epilogo finale, mi sono ritrovata a fare i conti con una comune visione dell’esistenza, del valore della vita, di uno sbigottimento di fronte al declino di noi italiani, intesi come somma di individui un tempo solidali e ingenui, poi ribelli e forse illusi, oggi immersi nella solitudine e nell’indifferenza reciproca. I ventidue anni che separano i racconti – conclude la scrittrice e regista –  sono in armonia con il 22 dell’interno da affittare: questo numero viene scelto come simbolo della morte, che danza con noi sempre, seppur con musiche costruite con armonie diverse. La morte è il nostro comune momento di verifica ed anche la chiave che, aprendo la porta di una nuova vita in un aldilà inconoscibile, chiude dietro di noi un’altra porta: quella di una esistenza nel mondo della materia, ormai risolta nei suoi molteplici e forse inutili perché.                                                                                                                       

Come la portinaia canticchierà nel finale… vita che finisce, vita che rinasce.

Annalisa Rossi è inoltre autrice di testi per adulti e bambini, insegnante di teatro e operatrice di teatroterapia (donne e minori a rischio, diversamente abili, stranieri) in associazioni di volontariato e cooperative sociali. E’ stata Presidente dell'Associazione Culturale Laboratorio Metropolitano fino al 2010. L’ ultimo lavoro portato in scena come attrice e regista, "La Cerimonia" di G. Manfridi al Teatro Agorà di Roma, a novembre 2010. A settembre 2011 è stato messo in scena il suo ultimo testo , L’isola stregata. Oggi Annalisa Rossi è Presidente dell’Associazione LiberLAB Onlus, e Direttore Artistico della compagnia LiberScena, entrambe impegnate nella diffusione del teatro come mezzo di integrazione, riabilitazione e riscatto sociale.



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