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Tim Burton parla di Dark Shadows...



Com’è stato trasformare la serie tv Dark Shadows in un film?
Beh, ho cercato di ricreare le sensazioni che avevo mentre guardavo la serie. Lo show è stato davvero un fenomeno unico, con un’energia tale che era difficile da riportare in un film. Quindi quello che ho cercato di fare è riportare le sensazioni che avevo provato. Ovviamente lo show era molto serio, mentre noi abbiamo cercato di metterci un po’ più di humour, basandoci sul fatto che il protagonista è rimasto chiuso in una bara per duecento anni. Ma abbiamo cercato di ricreare lo spirito della serie, quel modo di recitare tipico delle soap opera e le sensazioni che suscitavano.

Come hai deciso che Johnny Depp fosse l’attore giusto per interpretare Barnabas Collins?

A dire il vero, il progetto è partito proprio da lui. Ne avevamo parlato molti anni fa perché a entrambi piaceva la serie culto Dark Shadows. Solo dopo molto tempo, però, ho capito che il bambino che c’è ancora in Johnny aveva il desiderio di interpretare Barnabas Collins. Credo fosse uno dei suoi sogni. Di solito queste cose nascono in modo diverso, ma questa volta credo fosse una cosa importante per lui, un modo per riconnettersi con il passato.

E Michelle Pfeiffer come ha ottenuto la parte?
È stata una grande sorpresa, perché non lavoravo con lei dai tempi in cui interpretava (benissimo, tra l’altro) Catwoman. Ricordo che aveva fatto un grandissimo lavoro, improvvisando acrobazie sui tacchi alti, usando la frusta, facendo uscire uccelli vivi dalla bocca… Poi ho saputo che era anche una grande fan di Dark Shadows e ho preso l’opportunità al volo, perché insieme a me e a Johnny era l’unica all’interno del cast a conoscere veramente la serie nel dettaglio. Per questo è stato importante averla nel ruolo di Elizabeth. È davvero una grande fan della serie, tanto che si riguardava gli episodi tutte le mattine prima di iniziare le riprese.



Quanto tempo ci avete messo a creare un set così elaborato?
Un bel po’. I set erano molto elaborati, ma anche poco dispersivi, una cosa importante perché il film contava molto sulle interpretazioni degli attori. La casa ovviamente è una parte importante del film, ed era fondamentale che tutto il cast la conoscesse a fondo per entrare in sintonia con essa. Poi abbiamo cercato dei villaggi di pescatori, ma non ne abbiamo trovato, neanche in Maine, quindi alla fine abbiamo usato un’enorme struttura piena d’acqua a Pinewood. Sembrerebbe una cosa costosa, ma in realtà non abbiamo dovuto costruire niente, quindi abbiamo risparmiato molto. La cosa importante era lavorare con grandi artisti della scenografia, ed è quello che abbiamo fatto.

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