Ne ho sentito parlare davvero poco, di questo libro. E mi dispiace soprattutto per quelli che non hanno la fortuna che ho io, di avere una grande amica libraia, in grado di capire i tuoi momenti, e come gira il tuo gusto letterario in base a come gira la tua vita. E' il primo libro che leggo della Offill, il prossimo sarà senz'altro Le cose che restano , edito sempre da NN Editore , e seducente, come questo, a partire da una copertina dal fascino elegante e vintage. Ancora non ho capito bene che tipo di libro io abbia letto. Se un romanzo, una sorta di diario personale, un esercizio psicologico che ti fa tornare indietro e poi al presente, e così via, finché non rimane un enorme buco nero sulla pagina, che ti obbliga a riflettere, a pensare. Attenzione. Sopravvivere come nello spazio. Smettere di dare un nome alle cose. Sono le mie note a margine. Mentre l'autrice gioca abilmente con la sua scrittura, passando dalla prima alla terza persona,...
Storia di un avverbio ostinato