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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Non è al momento raggiungibile...

Carissimi amici e carissime amiche, come avrete notato in questi ultimi giorni, la mia presenza su queste pagine è abbastanza scarsina. Un po' colpa del caldo, l'estate rimane ancora una delle mie stagioni maledette. Un po' perché mi sto dando da fare, in altro modo, per arrotondare le "entrate". Mi sono specializzata nell'arte del fai da te (e non pensate male mi raccomando), anzi chiunque volesse saperne di più, mi contatti in privato... Ma, a parte questo mettiamoci pure (e soprattutto) che la scuola è finita...ecco. La mattina come mio solito, non appena il grande dei miei due maschietti andava a scuola, io avevo quel pezzetto di tempo per me. Per scrivere, anche perché uno è meglio "gestibile" di due, e nonostante i suoi svariati tentativi di manomettere il pc, sono sempre riuscita a portare a termine la mia "missione". In questi giorni caldi e caotici mi sembra di aver sconnesso i contatti con il mondo reale e non. Mi sembr...

Si dice che dopo il primo Superman sia tutto in discesa...

Va bene che somigliare a Gesù non è mai sbagliato, sì insomma in linea generale. Ma provate a immaginarlo col fisico e la barba incolta (ma sexy), un tale che all'occorrenza sfoggia un mantello rosso, una tuta blu e una " S " in pieno petto appoggiata ad una bellezza tutta inglese... Non male come effetto, ma in quella sala io avrei preferito ammirare dell'altro (nonostante quanto abbia  premesso). Dopo il trauma risalente a sette anni fa, che ancora oggi porta in sovraimpressione e in stampatello maiuscolo il nome di Bryan Singer,  (o di Brandon Routh ) le aspettative erano alte. Più che altro avevo  fiducia, almeno secondo una logica che, in teoria, a una schifezza abnorme non può seguirne un'altra pari o addirittura peggiore. Man of Steel non è una schifezza abnorme però, sia ben chiaro. Ha un suo perché ( perché? ). Ricostruire la storia di Kal - El , farlo con tutte le accortezze e rischiando pure una certa lentezza narrativa, è stata, per qu...

L'ultimo "ciao" a Tony Soprano...

Era a Roma, in vacanza, nell'attesa del Festival del cinema di Taormina che lo avrebbe avuto come ospite il 22 giugno. Felice di essere giunto in Italia, lui figlio di una donna partenopea, non avrebbe certo immaginato che questo, sarebbe stato il suo ultimo viaggio. Stroncato da un infarto a soli cinquantun anni. James Gandolfini è stato il padrino depresso nella serie tv I Soprano , dal 1999 al 2007. Considerata dal New York Times la più grande opera della cultura pop americana dell'ultimo quarto di secolo . Debutta nel 1992 nella parte forse a lui più cara, quella dell'italo-americano nel film di Sidney Lumet Un'estranea tra noi . Noi lo ricordiamo anche per i vari personaggi resi memorabili dalle sue espressioni, quelle di chi sempre un po' in secondo piano sanno emergere e fissarsi nella memoria dello spettatore. Mi vengono in mente alcuni titoli , Una vita al massimo di Tony Scott , Romance & cigarettes di John Turturro , Tutti gli  uomini d...

Heartburn - Affari di cuore

Mike Nichols è un regista statunitense di origini ebree, figlio di un intellettuale russo che conosceva Vladimir Nabokov e Boris Pasternak ...così lo introduce Wikipedia .  "ah, mi son detta. Con queste prime info sul regista io già mi sono fatta una vaga idea, voi no?". Parliamo di Nichols oggi, perché ho recuperato un suo film del 1986, Heartburn - Affari di cuore . Per intenderci, questo è lo stesso regista de Il Laureato e del più recente, non ultimo Closer . La prima cosa che mi ha convinta a restare sul divano, oltre ai due grandi interpreti protagonisti, ovvero Meryl Streep e Jack Nicholson , è stata la firma del soggetto che porta il nome di una grandissima scrittrice, quale è stata Nora Ephron . Il film è infatti un'idea semi-biografica, visto il matrimonio della scrittrice con Carl Bernstein .  Mark e Rachel sembrano una coppia normalissima, sposati con una figlia e un secondo in arrivo. Lui però ha la tipica faccina da bello e disgraziato,...

Quando gli attori piangono...

Ieri sera in compagnia dei miei amici/fan di CriticissimaMente è uscito fuori un giochino divertente. Si parlava di attori, nello specifico delle loro più memorabili espressioni, intente a rendere il dolore del pianto. Almeno una volta nella vita, o nella propria carriera, un attore si è beccato un copione con su scritto: e ora PIANGI!!! Forse è davvero il pianto, il banco di prova più difficile per un attore? Io non credo. Ma una cosa è certa, se non lo fai nel modo giusto, potrebbe scattare nello spettatore uno strano e incontrollabile attacco di risate spietate. Le stesse che, fisseranno nella memoria collettiva quella espressione indimenticabile e inverosimilmente credibile (sì insomma, "te sei rovinato/a"). Sul sito  www.bonsai.tv  ho trovato questa top ten dedicata proprio ai pianti meno attendibili e più divertenti, lasciati dai nostri attori e dalle nostre attrici... Io dico subito che la numero 8, vince incontrastata...e la 5 e la 10 non avrebbero meri...

Nel frattempo in Israele, spuntano sirene...

La gente impazzisce per queste cose, e ammettiamolo fanno gola anche a noi più scettici che abbiamo l'abitudine di smontare in tre secondi l'entusiasmo generale più in voga al momento. Pensate un po', due ragazzi in Israele hanno avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Nei pressi delle coste di Kiryat Yam  questi due baldi giovani, hanno avvistato un essere piuttosto insolito, proprio mentre stava godendo della brezza marina e perché no, di un po' di sole che non fa mai male (oddio avrà messo la protezione ora che ci penso?). Quanta invidia, io che da sempre sogno di nuotare insieme a una delle mie eroine disneyane, Ariel , la rossa principessina ribelle e soprattutto "curiosa" di vedere ciò che stava in superficie... Ieri curiosando un po' in rete, mi va l'occhio sulla notizia di questo video, che sta praticamente spopolando su you tube, ha superato addirittura le 500.000 visualizzazioni. E così, tra l'entusiasmo...

La nostalgia della foglia di fico

Partendo dalla bufera scatenata pochi giorni fa riguardo alla donna nuda "autofotografata" insieme ai suoi due figli, io proporrei un piccolo salto indietro. Anzi, a dirla tutta io proporrei la fine immediata di questa tendenza becera e bacchettona che sembra aver attecchito bene bene sulla maggior parte degli individui "umani". Allora parliamo della nudità nell'Arte , un tema esistente dai tempi preistorici anche perché, allora, era abbastanza evidente ricercare un modello in sé stessi piuttosto che altrove. Il corpo umano, la fisicità e lo spessore più umanamente "accettabile" che due occhi possano ammirare. Non è così?   Nei «corpi ignudi [...] consiste la perfezione delle nostre arti» . Così parlava Giorgio Vasari agli allievi dell' Accademia del disegno , correva l'anno 1500 e ci si trovava nel mezzo, in senso artistico, tra Rinascimento e Manierismo. Dallo " scorticato di Cigoli ", alle trovate pubblicitarie di og...

Robin Hood - Un uomo in calzamaglia

Di fronte alla parodia cinematografica, considerati i precedenti non troppo lontani, tendo a storcere un po' il naso, quasi sempre. Difficile che io vada in sala per vedere uno Scary Movie , piuttosto che un Mordimi (anche se questo, potrebbe essere addirittura meglio del parodiato ). Credo che il senso dell'umorismo, quello vero, si sappia distinguere dalla banalità di una risata sollecitata da macchiette o situazioni piuttosto tipiche da film "demenziale". Ecco perché parlare di Robin Hood - Un uomo in calzamaglia non significa solamente parlare della parodia di quel Principe dei ladri diretto da Kevin Reynolds e interpretato dal'altro Kevin (C ostner ). E basta un nome a togliere ogni dubbio: Mel Brooks . Eh sì, il papà di Frankenstein Junior , il re della parodia e della farsa, uno che se la scrive, se la dirige, se la recita e, come se non bastasse, se la suona (e se la canta!!!) . Dagli anni '70, anni d'oro per la parodia brooksiana ( Mezz...

E alla fine arriva Muze, l'app che ti "accompagna" al cinema.

Quando una notizia fa gola davvero, merita di essere annunciata al mondo intero. Certo di qua non passerà proprio il mondo, ma è sufficiente sapere che a voi carissimi lettori e amici, arrivi. Oggi parliamo di Muze , cos'è? A volte scegliere ci mette in difficoltà, quante volte abbiamo detto: stasera voglio vedere proprio un bel film. Ma, "quale"? Poi magari ci affidiamo ai pareri dei nostri amici cinefili, oppure sbirciamo ovunque in rete per recuperare trailer, recensioni news e tutto ciò che serve a farci fare un'idea più chiara. Eppure, nonostante questa accurata ricerca di un'idea che ci porti in sala, convinti della decisione presa, si rivela presto un antipatico e spiacevole abbaglio.  E se qualcun altro scegliesse per me? Se non altro non sarei costretta a frustarmi psicologicamente e ad incolparmi per chissà quanti giorni...ecco perché parlare di Muze, un'applicazione che propone, in modo automatico, un elenco di film da guardare, sul...

Johnny Depp, una biografia non autorizzata e scombinata.

Avevi quella felpa sportiva bianca, un numero dieci blu nel petto, un paio di cuffie e una tv sulle gambe...quando due mani piene di artigli a un certo punto ti risucchiarono, fino a farti sparire, ricordi? Che domande, se lo ricorda sì, fu il suo esordio cinematografico... Era una domanda retorica, la mia. Va bene devo imparare a controllare la mia dea interiore del raziocinio e invitarla ad andare a dormire, in fin dei conti è quasi l'una di notte. Ecco, l'una di notte di una domenica come tante, anzi no. Il 9 giugno di esattamente 50 anni fa la signora Betty Sue Palmer , stava mettendo al mondo il suo quarto figlio: John Cristopher Depp . (Iniziare a scrivere consapevoli di non avere ancora nulla di chiaro e definito in testa, vi è mai capitato? A me sì, molte volte. E sta accadendo di nuovo, ora). Panico...panico. Calma Vale. Ce la puoi fare. Quante ne troviamo di biografie in rete, diecimila? Centomila, un milione non lo so . Sicuramente molte, tante ch...

Il pescatore di sogni

Non è un film memorabile, certo. Il pescatore di sogni rappresenta alla perfezione quegli strani casi in cui ci troviamo ad apprezzare un film, nonostante le sue imperfezioni. Perché c'è qualcosa, nel mentre così come appena terminata la visione che, inspiegabilmente ci cattura, ci appaga. Io credo che un film possa esser godibile e al tempo stesso non un capolavoro. Esistono quelle vie di mezzo, anche nel cinema e il film in questione credo si trovi proprio lì, nel mezzo. Lasse Hallstrom è un regista svedese, tra i suoi film da ricordare io citerei Buon compleanno Mr. Grape , Chocolat (non si capisce che ti piace Johnny Vale...no) oppure Achiko , Il vento del perdono e il più recente L'ipnotista . Ispirandosi al romanzo di Paul Torday Pesca al salmone nello Yemen , Hallstrom dirige il suo pescatore di sogni nel 2011. La storia racconta di questo dottore esperto in ittiologia Fred Jones/ Ewan McGregor , operante al servizio del governo inglese. Un uomo assolutam...

Nino Manfredi, "l'uomo caduto da un pensiero".

So' io che ho preso in pieno in faccia er celo, so' io che so' caduto da un pensiero, so' io che 'n ce speravo quasi più e un giorno all'improvviso... ..Che bello sta' co' te Sono passati dieci anni ormai, dal giorno in cui quell'uomo " caduto da un pensiero " se ne andò per sempre, verso quel cielo che gli è stato concesso a tempo indeterminato. Ateo da sempre, o quasi, Nino Manfredi  nasce a Castro dei Volsci, Frosinone, nel 1921 da una famiglia contadina. Saturnino era il suo vero nome. Uomo dedito completamente all'Arte, attore di cinema e teatro, cantante nonché voce radiofonica. Di lui si ricorda soprattutto quella maniera affabile di interpretare un personaggio. Un uomo che metteva l'anima ancor prima del corpo e arrivava al cuore dello spettatore attraverso due occhi che, da soli, bastavano ad attestare una grande carriera. Esordisce al Piccolo Teatro di Roma a venticinque anni, nella compagnia d...

Walk the line - Quando l'amore brucia l'anima

Quando lessi il nome di James Mangold prima di vedere il film Walk the line , tradotto "alla meglio" (come al solito) qui in Italia in Quando l'amore brucia l'anima , rimasi un po' sorpresa. A dirla tutta la cosa mi incuriosì ancor di più, dal momento che quel regista era lo stesso di titoli indimenticabili come Ragazze interrotte e quanto più dissimili tra loro, pensiamo a Cop Land , Kate & Leopold oppure il remake del western Quel treno per Yuma . Certo non si può dire che Mangold non sia un regista versatile... Stavolta nelle sue mani c'è un adattamento biografico che racconta la vita di Johnny Cash , dei suoi problemi legati alla tossicodipendenza, del suo amore per la musica e soprattutto, dell'amore per June Carter . Partendo dai libri Man in black (scritto proprio da Cash) e Cash: An Autobiography scritto da Cash e Patrick Carr , Mangold ripercorre la vita del cantante statunitense, partendo da un lungo flashback nato dal dolor...