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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Puncture

    Oggi parliamo di Puncture , un film del 2011 diretto da Adam e Mark Kassen , presentato al Tribeca Film Festival e giunto qui in Italia, vergognosamente, solo in formato digital download. Prenderei già questo come un buon motivo per recuperare il film, ma non esiterei a dire, e infatti lo dico, che a volte è sufficiente una storia considerevole, e una grande, grandissima prova d'attore.   Chris Evans non è solo il Capitano Rogers, tra l'altro Puncture esce nello stesso anno del film diretto da Joe Johnston e dedicato per l'appunto al primo vendicatore. E la piacevole sorpresa poi, di constatare capacità attoriali che andassero ben oltre quella commedia che non è, così dicono, un'altra solita stupida commedia americana . A dire il vero la sorpresa si ripete identica, come quella volta in cui vidi Chris Evans con tanto di barba e cappellino in testa, su un treno spedito a tremila all'ora nel pieno di una nuova era glaciale. Dopo Snowpiercer ...

Di normalità e vitamine volanti

Sono giorni questi, in cui mi viene da pensare alla vita e a cosa sia normale. Normale come bere quando si ha sete, chiudere bene il cappotto quando si ha freddo. La normalità è un concetto piuttosto complicato e sfuggente, al contrario di quanto il suo significato più convenzionale possa lasciare intendere. Chiedersi cosa sia normale oggi, nell'era dei social e degli stati d'animo stesi in bacheca, porta a delle risposte in grado di rimettere tutto in discussione. Siamo i frutti del progresso e le orme lasciate dai passi giganti e frenetici della tecnologia, quella enorme galassia sempre in fermento, pronta a soddisfare e a condannare al tempo stesso tutti i nostri bisogni. Primari o effimeri che siano. I giorni come questi, quelli in cui pensi a tante cose insieme, di solito si contano su più di due mani, e da giorni diventano periodi, momenti. Sono quelli che io amo definire " periodi boh ", quelli in cui nulla ti è chiaro e tutto si manifesta...

Ed è subito mezzogiorno

Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.  Non so perché continui a guardarmi, a cercare in tutti i modi la mia attenzione, già di suo sconnessa, fitta di pensieri latenti. Vanno di fretta anche loro, a quest'ora del mattino tutto corre e non vorrebbe affatto, che così fosse. Non vorrei nemmeno dartela vinta, e guardarti. Ancora, e ancora. Ma poi ti guardo, per ricordarmi che devo fare in fretta, corro in un perimetro tanto piccolo che potrei chiuderlo e metterlo in tasca. E invece continuo a circumnavigare questa casa, concentrandomi per lo più sull'ambiente che prende la sala e la cucina. E giro senza nave, senza mezzo che sappia illudermi che il tempo non conti, che non fa quel rumore assordante, che non è perversa come sembra, quella stronza malefica di una lancetta. "Tic e tac, tic e tac, tic e ancora tac". Ti odio . Impresa ridicola, sfiancante. A metà tra l'ordinario e l'impossibile. ...

I predatori dell'arca perduta

    Riscoprire le gioie cinematografiche che hanno fatto grandi i nostri cuori bambini, ingenui, sognanti. Farlo senza corre alcun rischio, esigendo quelle certezze che un tempo certo non pretendevamo, ma oggi sì. Nella preziosissima varietà di ricordi e titoli che ci hanno fatto grandi, uomini e donne critici per professione o passione, certo non può mancare il Professor Jones.   Giubbino di pelle e cappello d'avventuriero spavaldo, professore in aula e temerario esploratore nel mondo, sempre alla ricerca di nuovi tesori da scovare. Ad ogni costo. Tornano le immagini  di come eravamo noi negli anni '80, piccoli e curiosi, inconsapevolmente bramosi d'avventura. E alla fine è sempre la stessa storia, non ci resta che il cinema per compiere le nostre più grandi imprese. E il pregio più inestimabile di questi film, è la loro immortalità. Riuscire a mantenere intatto il sapore del mito, e stuzzicare in noi, non più bambini, quella vogli...

Banana Yoshimoto - Kitchen " キッチン "

    Quando ci si trova in libreria, e si è sul punto di prendere un libro, pronti, decisi ad allungare la mano fino a raggiungere lo scaffale che ai nostri occhi appare come il più grande, il più bello, accade qualcosa di sorprendente. In teoria i fenomeni riscontrabili durante quei minuti decisivi, non possono essere selezionati e studiati a dovere, ritengo impossibile la cosa. Perché si verifica una serie infinita di coincidenze oppure semplicemente (si fa per dire), capita che tu vai in libreria con le idee ben chiare ma questo non basta a fare di te un campione affidabile per la disperata ricerca in fatto di gusti e decisioni del lettore poco più che medio, perché al 99% dei casi tu, uscirai con tutt'altro libro in mano.   Prendere un libro di Banana Yoshimoto ad esempio può significare due cose, che la si conosce fin troppo bene e dunque si torna su quello scaffale, oppure che è giunto il momento di scoprire questa scrittrice, fenomeno lett...

Francesco D'Isa - Anna. Storia di un palindromo

    Durante questi giorni passati senza scrivere, perché non potevo proprio, ho letto molto. Direi che non tutti i mali vengono per nuocere, e ci credo pure, ma giusto un po'. Quel po' che viene spedito e salvifico, da una delle letture più piacevoli di questi giorni di abbuffate e svariati nulla. Anna. Storia di un palindromo , una storia d'amore che in realtà non lo è.   Conosco Francesco D'Isa come scrittore, lo conosco ora, con la storia di Anna. Curiosa incongruenza la mia, vista la sua già ben affermata fama di artista, soprattutto visuale, la cui ascesa tocca e si lega con gli ideali del connettivismo. Precisiamo però che D'Isa non può considerarsi esponente del suddetto movimento. Be', non chiedetemi cos'è perché a spiegarlo è davvero complicato. Io l'ho capito anche leggendo Anna, libro anche surreale, a tratti, e potrei azzardare dicendo che, si tratti con buone probabilità, di un movimento o di un ensemble di artisti - suona meglio...