Che strana la domenica dopo Natale... La vivi senza sentirla. Non è più sul calendario, probabilmente perché l'hai buttato già via, in fondo l'anno è giunto al termine e questi pochi giorni sai che li ricorderai nell'ordine, senza necessariamente guardare la parete, dove tenevi i vecchi promemoria. Appuntamenti vari, fogli grandi e piccoli, appunti di ogni genere, che sembrano essere stati scritti da un milione di mani differenti. E invece è sempre la tua, la mano che scrive per non dimenticare mai nulla. La domenica dopo Natale è carta straccia, destinata a finire nei sacchi sistemati provvisoriamente fuori, insieme ai mille colori delle carte scartate, seguite dalla gioia dell'inaspettato e dalla delusione che non si può manifestare. Non si fa. Si dice "grazie", sempre sempre e solo grazie. La domenica dopo Natale resta in casa come resta un pandoro con i canditi, che non piace a nessuno. Resta come la confezione regalo con tanto di champag...
Storia di un avverbio ostinato