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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

Ma mi faccia il piacere!

    Per dirla come quel Totò a colori alla faccia dell'onorevole Trombetta, "ma chi?", e per evitare di sbattere la testa contro un muro...sì insomma, tentiamo! Oggi parliamo di una copertina. Una copertina che riprende e ammazza, nel senso più letterale del termine, un'opera emblematica per il Decadentismo italiano, con la quale torniamo alla letteratura di fine Ottocento e, nella fattispecie, al romanzo raccolto poi nella silloge narrativa I romanzi della rosa .   Parliamo di quel Piacere dannunziano, sì. Perché questa mattina la prima immagine condivisa sui social è stata la copertina di questo libro, edito da Mondadori e in vendita dal 23 giugno 2015 (nelle migliori librerie eh?!). Il Piacere di Gabriele D'Annunzio ripubblicato e privato della sua stessa natura da una casa editrice per niente insignificante (o fin troppo!). Ma perché?   Non che sia sbagliato riproporre, nella collana narrativa moderna e contemporanea , un'opera del g...

Il bambino con il pigiama a righe

    Lo scorso anno ho avuto la fortuna di riscoprire un piccolo capolavoro letterario come L'amico ritrovato di Fred Uhlman. In sole 92 pagine l'autore è riuscito a rievocare lo stato d'animo di uno dei periodi più neri della storia dell'umanità. Così come accadeva, con gli occhi persi e commossi, dinanzi all'opera di Uhlman, anche qui, ci si ritrova intrappolati dalla storia, dalla brutalità inconcepibile. Lo schermo riporta alla memoria l'orrore, come la carta e la storia fatta di ricordi narrati da un bambino.   Lo sguardo dell'innocenza trafitto dall'orrore. L'amicizia che parte per sua stessa natura, sbagliata e condannata a morire. In tutti i sensi.   Il regista inglese Mark Herman non sfrutta affatto i cliché, né tantomeno si abbandona a quella fastidiosa mania di fare il sentimentale o di cambiare rotta fino ad arrivare al mondo delle fiabe. Perché qui non è ammesso sognare, solo ricordare la storia e mantenere vivo lo schifo...

Mia, una storia d'amore

    Di cinema e di libri, di musica e teatro. Ma soprattutto della mia vita. Vorrei davvero riempire queste pagine secondo questi impulsi, che poi alla fine sono i più veri e i più "stimolanti" se consideriamo quanto la vita poi, rappresenti la migliore fonte d'ispirazione di ogni qualsivoglia scrittore, o aspirante tale.   Nella me più critica ci metto davvero tutto. A volte trovo l'ispirazione seguendo l'odore del caffè appena pronto, l'odore della casa pulita e l'aria che entra dalla finestra grande. Il dolce in forno, la cipolla che rosola in padella e dona alla casa quel senso di vissuto, vero. Magari è pura follia, ma io ripongo in queste piccole gioie i segreti del migliore esercizio per quanto riguarda l'arte dello scrivere.   Così oggi, dopo un periodo di assenza, torno a parlare di me con la storia di Mia. Mia è una meticcia di un mese e mezzo. Una lupacchiotta in miniatura. Come sono arrivata a lei? Come lei è ar...

Welcome to Wayward Pines

    Avrei voluto scriverne già dopo il primo episodio, ma sarebbe stato un giudizio affrettato. Tuttavia, dopo i primi cinque episodi, la verità mi porta a non scalfire quel primissimo giudizio, costruito su un'imminente perplessità derivata da un inizio certamente intrigante e ricco di mistero, che diventa poi, ahimè, prevedibile e povero di carattere.   Wayward Pines è la miniserie televisiva del momento, se così sì può dire. Ispirata alla trilogia di romanzi scritta da Blake Courch, e ispirata a sua volta alla serie degli anni '90 I segreti di Twin Peaks e allo stile di David Lynch . Ok...ma davvero riusciamo a dire che la serie, ideata da Chad Hodge e prodotta da M. Night Shyamalan , sia all'altezza delle trame e delle realizzazioni sceniche partorite dalla mente di Lynch? Ora, con tutto il bene che voglio a Matt Dillon e allo stesso Shyamalan, il quale ha diretto il primo episodio, ma state dicendo davvero?   Ho letto di mistero e suspens...

The English Teacher

  Immaginate un'insegnante di letteratura inglese, una donna affascinante, rossa fiammante e...soprattutto zitella! Ma per un pezzo di donna come Julianne Moore è davvero difficile sembrare goffa e impacciata, la zitella per antonomasia, quella che nel corso dei suoi quarantacinque anni non ha fatto che sviluppare anticorpi contro gli uomini. Be' capita. Chiamiamolo istinto di sopravvivenza... Eppure la Moore nei panni della professoressa Linda Sinclair è tutto fuorché improbabile. Questo ovviamente perché parliamo di un'attrice straordinaria.   La commedia attinge al drama per poi staccarsi e diventare commedia. Di base è quasi un dramma studentesco, perché la storia ruota attorno alla difficoltà di venir fuori per ciò che si è e si ama davvero. Non c'entra il sesso, ma le passioni. Le scelte legate al nostro futuro, del tipo "prendo giurisprudenza per far felice mio padre, ma io volevo fare il drammaturgo".   Se nel complesso il film ris...

La sedia della felicità

    La sedia della felicità  segna il testamento artistico del regista padovano, scomparso nel 2014. Carlo Mazzacurati lo ricordo soprattutto per la storia di Vesna e Antonio, nel film del 1996 Vesna va veloce e L'amore ritrovato del 2004. La mia idea del cinema italiano si è via via arricchita negli ultimi anni, proprio seguendo quei recuperi necessari, affinché di quel nostro vecchio e compianto cinema, non vada a svanire del tutto il ricordo.   La storia di Dino e Bruno si muove in terre venete, attualizzata dai problemi sociali e d'integrazione, non per forza legata agli immigrati, anzi. I protagonisti infatti fanno fatica a stare al passo coi tempi, tatuatore lui estetista lei, alle prese con un fornitore più strozzino che amico. Il tradimento e il divorzio che sono tipicamente italiani, fanno da antefatto alla più surreale e grottesca caccia al tesoro che parte in una villa abbandonata con tanto di cinghiale e arriva fin sopra le alte ...

Mad Max: Fury Road - Un Western fuori di testa

      Questo Mad Max risulta essere così ben definito, tanto da spingere verso l'oblio della memoria cinematografica quegli spettatori che, come me, non hanno la più pallida idea di cosa sia stata la saga action di ben trent'anni fa. Mad Max: Fury Road dunque non è da prendere come film a sé - anche se io ho fatto esattamente così. George Miller avvia la trilogia nel 1979 con Interceptor , proseguendo poi nel 1985 con Mad Max - Oltre la sfera del tuono . Una volta assorbite e metabolizzate queste informazioni di base, arrivano i tormenti più complessi. Tipo: " machedavero questo Miller di Mad Max è lo stesso che ha scritto Babe maialino coraggioso e diretto Babe va in città ? E ha preso l'Oscar per Happy Feet e ha diretto pure L'olio di Lorenzo , quel film che faceva tanto piangere mamma davanti alla tv?". Ebbene, sì. Sembrerebbe assurdo e inspiegabile, proprio come l'ultimo Max di Miller. Eppure affascinante, ipnotico, violento...

Massimo Testa - Il pessimismo di un poeta non pentito

  Torna la collaborazione tra CriticissimaMente e Pietro De Bonis . Amico e scrittore, il quale ci propone una nuova, scoppiettante intervista. Massimo Testa nasce a Roma il 23/03/1956, laureato in giurisprudenza, negli anni ’80 esordisce come poeta. Per diversi anni scrive per il giornale D’Italia e il Paese Sera come critico – recensendo di cinema e teatro. Pubblica due romanzi, uno dei quali narrativa per ragazzi. Nel primo decennio degli anni ’90, parallelamente alle attività letterarie, si cimenta come attore di prosa debuttando allo storico teatro Rossini di Roma con la compagnia stabile di Checco Durante. Ha lavorato con Nino Manfredi, ma la prematura scomparsa dell’attore inibirà la realizzazione di un progetto. Da gennaio 2014 porta in scena una sua commedia in cui ha partecipa l’attrice David di Donatello, Athina Cenci, in   segno di una grande amicizia che li lega. Per diversi anni le sue commedie sono state rappresentate al teatro Petrolini di Roma. Ultim...

Cookie

      Pensavo fosse buono, croccante. E invece era un cookie . Che poi mi domando io, sarà davvero necessario? La mia storia è probabilmente simile a quella dei vostri blog. Sembra che dire "diario personale" sia sinonimo di roba scadente, di pessimo gusto, banale, pari all'anonimato o al nulla, o poco più. Be' io non la vedo proprio così. Sarà che qui ho investito molto, me stessa e le mie ambizioni più vere. Scrivere e migliorarmi, per accompagnare magari le fasi delicate e difficili che portano alla realizzazione di qualcosa di più, di un semplice sogno. CriticissimaMente è un blog. Non è un sito che rappresenta un'azienda. Non è il biglietto da visita da lasciare ai clienti e non prevede introiti. Su queste pagine il lettore non troverà mai schermate gigantesche animate da annunci o simili. Non mi pagano per scrivere, al massimo mi capita di scrivere "su commissione", ma anche in quel caso specifico, ci metto il mio nome, il...