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Visualizzazione dei post da luglio, 2013

Mr. Brooks - Dio concedimi la serenità di accettare anche questi film...

Mr. Brooks è un imprenditore di successo. Un uomo dall'apparente calma super controllata, uno con un capello mai fuori posto. Con l'ufficio immacolato e dalle abitudini rigorosamente rispettate fin nei minimi dettagli. Mr. Brooks frequenta un gruppo di alcolisti anonimi ed è solito affidarsi a una delle più note preghiere circolanti nelle terapie di questo genere, quella scritta del teologo  Reinhold Niebuhr , La preghiera della serenità. Dio, concedimi  la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,  il coraggio di cambiare le cose che posso,  e la saggezza per conoscere la differenza. Sulla scia di questi intimi confessionali del signor Brooks, il regista Bruce A. Evans , cerca ("cerca") di costruire un thriller che gioca sulla duplice identità del protagonista, riflessa tra l'altro allo specchio in più di un'occasione, quasi si sentisse il bisogno di sottolineare allo spettatore che Marshall fosse effettivamente l'alt...

Hesher è stato qui

Forse qualcuno di voi sa dell'espressione " Kilroy was here ", nota tra gli americani durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, oppure avrà visto quel disegno sul muro, e ricorderà l'omino calvo col naso lungo. Quel che è certo è che, molti di voi, avranno pensato a Cliff Burton nell'immediato, quando sullo schermo è apparso quel capellone tatuato di Hesher. Joseph Gordon-Levitt in effetti non ha mai nascosto di essersi ispirato al bassista dei Metallica per rendere al meglio le fattezze vagabonde e disturbate proprie del personaggio voluto da Spencer Susser . Opera prima per il regista, Hesher è stato qui è un ritratto amaro e claustrofobico sull'accettazione della perdita. T.J./ Devin Brochu è un ragazzino distrutto e disorientato dalla morte della madre, avvenuta in un incidente d'auto. La stessa su cui viaggiavano lui e il padre Paul/ Rainn Wilson . Questi non avrà reazione alla perdita della moglie se non quella di affogare ne...

Cena tra amici

Piove, è domenica e i bambini stanno dormendo. Ergo, ho il tempo per scrivere qualcosa... Un paio di giorni fa ho visto questa commedia "fvancese", Cena tra amici , e mi son detta subito: ma noi italiani quando partoriremo un'idea, anche solo accostabile a questa nata dalle menti di   Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte ? Mai. La risposta pervade i nostri corpi di un profondo senso di rassegnazione e amarezza, inutile negarlo. E poi a pensarci bene, i nostri autori orchestrerebbero il tutto partendo già da qualcosa che non avrebbe lo stesso sapore ironico e pungente che domina il salotto di Pierre e Babou. Il nostro Vincent magari diventerebbe Vincenzo, e annuncerebbe ai presenti l'arrivo di un figlio maschio che vuole a tutti i costi chiamare...che so, Benito??? No, non sarebbe lo stesso. Chi ha visto il film sa ovviamente di cosa sto parlando. Perché a mettere in moto questa commedia deliziosa e intelligente, dai tempi accelerati e punge...

Fight Club

" Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante me**a del mondo ". La vita tranquilla di un normalissimo e benestante assicuratore di una casa automobilistica, Edward Norton , viene profondamente stravolta dall' arrivo di  Tyler Durden  ( Brad Pitt ), un individuo piuttosto insolito dedito alla vendita di saponi. Norton però, stereotipo dell' uomo moderno, soffre di insonnia e di una terribile ansia che lo porteranno a frequentare gruppi di incontro per malati terminali. Qui in effetti il protagonista riceve come una sorta di beneficio consolatorio-psicologico, poiché si rende conto di essere l' unico sano tra i "veri" malati. La sua "quasi" ritrovata tranquillità però viene nuovamente messa in discussione dall' incontro con  Marla  ( Helena Bohnam Carter ), un' altra fi...

The Lone Ranger - Quando i critici cazzuti scrivono di cinema.

Sì ok, non sottovalutare mai le spese fa di noi degli elementi dotati di natura riflessiva e saggia, almeno fin quando teniamo la mano nella tasca...soprattutto fa di noi dei grandi conoscitori e ammiratori della Settima Arte, l'esigenza di scassare l'anima a chi fa cinema e a chi lo guarda con quella leggerezza che, ogni buon critico "d'oc", si è rigorosamente promesso di eliminare dalla lista delle proprie possibilità esistenziali, ancor prima che professionali. Nonostante il mio ritardo vergognoso, e la mia assenza in questi giorni sul blog, devo ammettere che è bastato arrivare alla prima virgola del post per ritornare alle sensazioni fresche di visione in sala. Al momento preciso in cui io ho detto a me stessa, cacchio ma il Cinema allora può davvero esistere in funzione della sua più congenita abilità di "intrattenere"? Può, può eccome. Anzi deve... Su questo ultimo film, che vede di nuovo insieme la ciurma capitanata da Gore Ver...

I tuoi maledettissimi impegni, e "quello che una musica può fare".

Non si può combattere il tempo, al limite lo puoi ammazzare... Ci vuole tempo per imparare a non avere tempo, e qualcosa mi dice che tutto l'inghippo sta nel salvaguardare la voglia di giocare con il tempo, con la vita, con gli impegni e con tutto ciò che ci manda quotidianamente in tilt. Max Gazzè in questo suo ultimo videoclip, racconta e sintetizza in poco più di quattro minuti, il male più comune dell'uomo contemporaneo. Il male del tempo.   Nella frenesia delle nostre giornate perdiamo per strada il nostro entusiasmo, la nostra predisposizione ad attendere due minuti che l'altro ci suggerisca qualcosa. Un pensiero, una battuta, anche un'uscita stravagante e senza apparente senso. Perché non siamo più in grado di ritagliarci del tempo? Dov'è il nostro reale difetto di fabbrica...nessuno può dirlo con certezza però vedete, la magia della Musica... Nel '99 Max cantava Una musica può fare , e oggi torna come un'eco su quelle parole di spe...

Voce del verbo NO!

Un paio di sere fa, mi è capitato di riordinare il mio cassetto del comodino, accanto al letto. Ritrovo per caso un libro acquistato circa un anno fa, scritto da questa psicoterapeuta infantile Asha Philips , I no che aiutano a crescere . Le mamme e i papà che seguono questo blog, potrebbero prendere questo post come un piccolo consiglio pratico, ancor prima che letterario. Quasi mai mi fermo davanti allo scaffale "psicologia" o educazione infantile, nonostante il mio essere madre di due bambini. Ho sempre visto questa avventura con i figli come qualcosa che non può essere insegnato a mo' di corso, così come ho sempre creduto che l'essere genitore sia un meccanismo naturale che si avvia e si migliora (almeno si spera) nel corso degli anni. Quella volta, caso strano, mi va l'occhio su questo libricino dalla copertina azzurra, sarà stato il volto di una bambina in bianco e nero e la sua linguaccia a richiamare la mia attenzione, credo. Certo anche il tito...

La magia di un "Hoketi poketi"...

Come cambierebbe la nostra vita se all'occorrenza, avessimo davvero a portata di mano una formula magica, due paroline inconsuete e "voilà". Ci avete mai pensato? Io non faccio a meno di pensare a questa cosa, soprattutto la mattina. Perché è la mattina a rivelare, fin dal primo sole, l'andamento di una giornata... Giorni fa in radio abbiamo parlato di uno dei Classici più belli della Walt Disney , La spada nella roccia , un film del 1963, diretto da Wolfang Reitherman , adattamento del romanzo di Terence Hanbury White , o meglio, del primo capitolo di una tetralogia intitolata Re in eterno . Negli Stati Uniti quello stesso anno, la gente ebbe la fortuna di vederlo in sala, durante il periodo natalizio. Il periodo magico per antonomasia. Penso a tutti quei bambini seduti davanti al grande schermo, e mi immagino le loro espressioni. Estasiati e affascinati dalla semplicità di una fiaba che, dietro svariate trasformazioni e incantesimi, nasconde una delle pa...