La cultura vuole che, alla base di una vita dignitosa e vivibile, ci sia il netto rifiuto dell'indifferenza. Soprattutto se questa, potrebbe un giorno, gettare terra su ciò che non sappiamo/conosciamo. Io ci credo a questa teoria (anche perché l'ho inventata io adesso), tanto che oggi ho deciso di parlarvi di una "tizia" del Settecento, della quale non sapevo nulla, nemmeno l'esistenza.
(Via ignoranza, viiiia).
Da sempre attratta dai giochini spettacolari dei famosissimi Google Doodles, mi fermo questa mattina ad osservare il volto di una donna, sicuramente una dama, chissà una scrittrice oppure una scienziata, mi son detta. Be', non lo so finché non lo scopro, e così ho iniziato la mia ricerca su Google.
Maria Gaetana Agnesi è stata una matematica e benefattrice italiana, nata nel 1718 a Milano, il 16 maggio. Ma a dirla tutta, questa donna è stata tante cose insieme. Filosofa, aspirante monaca, genio dei numeri e poliglotta (a nemmeno vent'anni conosceva sei lingue oltre all'italiano). Studiando i trattati dei più noti matematici, la Agnesi, arrivò al suo sorprendente, "Istituzioni analitiche ad uso della gioventù". E già il titolo a me manda in tilt. Roba analitica e gioventù, nella stessa frase...bah.
Ad ogni modo, in questo trattato, la Agnesi parla di una curva chiamata "versiera". Una linea che praticamente segue procedimenti geometrici e forma una sorta di campana (come possiamo vedere nel disegno animato di Google). Ma la cosa più curiosa è che, spulciando in rete, scopro che qualcuno parla di lei come della "ricercatrice di Cristo". E io ho pensato: "non mi dire che l'ha pure trovato!".
Più che altro mi interessava sapere in quale senso, si parlasse di lei come di una donna che "cerca Cristo". Leggendo un po' qua e un po' la, svelo l'arcano.
A quanto pare, alla Agnesi, venne proposta una docenza all'Università di Bologna, con tanto di consenso del Papa, Benedetto XIV. E lei rifiutò.
Per dedicarsi a Dio.
Ebbene, Maria Gaetana Agnesi ancor prima di essere una donna dotata di uno straordinario talento, era una di quelle con "il pallino di Dio". Per carità, le opere di beneficenza alle quali si dedicò le fanno solo che onore, però pensa se una come la Agnesi vivesse ai tempi odierni.
Forse la storia di Maria Gaetana Agnesi altro non è, che la prova dei tempi che cambiano (e di brutto!).
Però a me un po' è dispiaciuto, anzi ha fatto rabbia, il fatto che lei abbia rinunciato alla carriera per la beneficenza. So che oggi questo non avrebbe senso, sarebbe inconcepibile. E sapete perché?
Perché oggi siamo costretti a fare beneficenza, e con questo intendo tutti i lavori per i quali non è previsto compenso. E penso a chi lavora "a gratis". E so che non si tratta di una scelta coraggiosa, ma di una misera realtà che non ammette potere decisionale. Con questo che voglio dire?
Che nel Settecento ancora potevamo scegliere. Oggi no.
Eh, se lo so! Non ho potuto fare a meno di commentare, adoro il mio lavoro, ma... Devo farlo gratis.
RispondiEliminaChiara bibliotecaria volontaria
Effettivamente anche io stamattina mi sono chiesta "e chi è sta tizia??" e mi sono documentata. Appena ho letto "matematica" il mio interesse è sceso comunque dal tiepido e cortese 6 ad un drastico "meno infinito" XD
RispondiEliminaBridigala...un male comune. Ecco perché ho voluto riflettere sulla storia di Maria Gaetana Agnesi. ;)
RispondiEliminaSì Bolla anche io faccio così. Matematica? Ehm, no grazie. XD
RispondiEliminaPerò poi sono andata avanti, m'ha incuriosito la storia di Cristo, ecco. ^____^
Sì, devo dire che ho reagito come la Bolla una volta appreso chi fosse Maria Gaetana Agnesi. La matematica è stato il motivo principale per cui scelsi di frequentare il liceo classico: 2 ore a settimana (e già mi sembravano troppe)... Comunque Interessante la storia di questa donna... ^_^
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