Se avessi dovuto scommettere su me, che scrivo di serie tv, vi giuro, non avrei puntato due lire.
E invece eccomi qua, il momento tanto (non)atteso è giunto. Parliamo di Gomorra?
Ma sì dai.
A distanza di otto anni dal libro di Roberto Saviano, e sei dal film, glorioso a Cannes, di Matteo Garrone, arriva la serie tv (hai detto serie tv?). Dodici puntate in tutto, in onda su Sky Atlantic e Sky Cinema HD, Gomorra esordisce più che bene, registrando un indice di ascolti da record.
Il regista è Stefano Sollima, colui che ha fatto del film di Michele Placido Romanzo Criminale, arte seriale, possiamo dire, visto anche lì, il grande entusiasmo da parte di critica e pubblico. Tornando ad oggi e a Gomorra, diciamo subito che non sono mancate le (prevedibili) numerose e accese polemiche riguardanti la serie.
Perché?
Be', in fondo è l'ennesima storia cine-televisiva che affronta la realtà di Napoli. Qui siamo nello specifico a Scampia, periferia nord, e a quanto pare il sindaco non ha ben accolto questo esordio seriale diretto da Sollima, così come si è fatto sentire il netto rifiuto da parte di artisti e giornalisti attivi sul web, soprattutto. Ne ho lette di svariato impeto, di queste critiche, più o meno pesanti. E mi è piaciuta la risposta di Saviano riguardo alla questione legata al rischio "empatia per la camorra". E si sa cosa si voglia/debba intendere. Lo si dice spesso (lo dicono), che il cinema istighi alla violenza, che certe cose non dovrebbero essere filmate, raccontate, perché occhio non vede cuore non duole, era così no?
E Saviano parla di un aspetto importante, forse quello che meglio distingue e fissa il confine, tra la finzione e la realtà.
"Credo che guardare Gomorra e poi emulare le gesta dei personaggi sia profondamente improbabile. Ma per una ragione: quei fatti già avvengono. Guardare alle serie televisive come a un ufficio stampa del male è uno sguardo un po' superficiale. Possono al massimo dare spunti a chi ha scelto di essere un criminale. Si torna sempre al punto di partenza: alla realtà che ha fatto fare una scelta del genere. Il film non può mai essere un'educazione al crimine. La realtà è già oltre, non è la fiction che può indurre qualcuno a intraprendere la strada del crimine nella vita. La materia su cui intervenire è quella realtà, non il film che la racconta. In 'Gomorra - La Serie' noi raccontiamo la realtà così com'è. È la nostra finzione perché ovviamente la serie è una finzione, fatta da attori. Non è un documentario".
Queste le dichiarazioni di Saviano (fonte panorama.it).
E io condivido.
Ma parliamo della serie, abbandoniamoci alla mera fantasia degli autori e spoileriamo un po'.
Ci sono due clan, due famiglie potenti che iniziano a farsi la guerra. Da una parte i Savastano, dall'altra i Conte. Don Pietro è lo "zio" che tutti rispettano, il capo, il boss. E così come tutti i Savastano, anche la moglie e il figlio Gennaro/Genny godono di tali "onori". Che poi alla fine si sa, gli onori sarebbero le colpe dei padri che inevitabilmente, come un male genetico, arrivano ai figli e poi ai figli dei figli, e così via. Non solo, perché seppur di sangue differente, a tale maledizione sono condannate anche le donne dei boss, e ammetto di avere da sempre, un debole per le protagoniste femminili dei suddetti film o serie tv. Imma è la moglie di Don Pietro, e mi pare lampante la sua finta corazza, quella che ha messo addosso semplicemente per non morire pazza.
E poi c'è Ciro...
(eh...Ciruzzo!!!)
Il degno figlioccio del capo, quello che merita tutta la sua fiducia, esclusiva (non voglio ricordare l'atto di fiducia estremo segnato dal cocktail di urina bevuto dal povero Ciro...vabbè l'ho detto), tanto da innescare il tormentato "dubbio". Infatti la guerra appena scoppiata con i Conte, non sarà l'unico problema di Don Pietro, perché il male più grande ora è il traditore. Quello che ha fatto la soffiata e ha mandato all'aria un carico non indifferente di merce.
Chi è la spia, l'infame?
A differenza del primo episodio, nel quale viene iniziato lo spettatore, alle vite e alle vicende di Ciro e Attilio, quelli che capiamo da subito essere la coppia perfetta, come un padre e un figlio, nel secondo si entra nel vivo e brutale nervo della storia. La vendetta fai da te, messa in atto da Don Pietro, la stessa che gli costerà la galera e le poche possibilità di uscirne, almeno non a breve. Gli affari con gli africani, mica roba da niente...e poi il delicato passaggio del "trono". Se al boss succede qualcosa, chi prende le redini del clan?
Sì, suo figlio.
Ma Genny non è ancora pronto, vorrebbe dimostrare al padre che è forte, che può farcela, ma in fondo a lui ciò che importa davvero è trovare una ragazza che gli vuole bene. Un cuore a terra e una canzone, la voglia di correre su una moto fino a schiantarsi. Ma la paura non è ammessa, non qui. Non ora.
Ciro mi ha colpito (sì torniamo a lui) fin da subito, e credetemi, non solo perché è un grande "gnocco" (posso dirlo?). No no, sono sincera (?). Mi ha lasciato in sospeso e senza fiato la sua brutale violenza e freddezza, nel lavoro da svolgere per Don Pietro, poi però quello stesso ragazzo spietato è anche colui che piange e parla come un bambino, di fronte alla morte del compagno.
Ti chiedi da dove parta l'umanità di questi uomini e dove finisca. Ma la risposta non c'è ed è probabile che così sarà, sempre.
Gennaro: "Gli volevi bene eh?".
Ciro: "Era come un padre per me".
Gennaro: "E com'era come padre?".
Ciro: "Facile".
Provo a concludere l'articolo come fossi una tipa piuttosto avvezza a discorsi seriali...ci provo eh?
Ehm...dunque, se consiglio questa serie?
Altroché. L'ultima serie italiana vista è stata Distretto di Polizia, ci voleva un ritorno entusiasmante.
(Ma che veramente Distretto di Polizia?)
-Sì.
(E l'eco -non- rispose...)
Bene, ci vediamo per il 3° e 4° episodio. Vi aspetto!
ahah... davvero guardavi Distretto di polizia? beh, passare da quello a Gomorra (la serie) è un po' come guardare Pulp Fiction dopo Harry Potter.
RispondiEliminaSì sì prenditi pure gioco di me, in fondo me la sono cercata. ^_^
RispondiEliminaBe' in effetti abbiamo fatto passi da giganti, bene così. =)
I due episodi mi hanno incuriosito.
RispondiEliminaSpero che continui in meglio.
Secondo me sta andando sempre meglio, almeno avendo visto il 3 e il 4. Mi piace e spero continui così, fino alla fine. =)
RispondiEliminaNon ci si crede che è una serie italiana. ne facessero di più così... Una sorpresa inaspettata e gradita. I personaggi sono il vero punto forte di questa serie.
RispondiEliminaallora vale la pena vederlo, appena possibile gli darò un occhiata :)
RispondiEliminaFaina è quello che penso anch'io, i personaggi sono tutti forti e ben delineati, e per una serie soprattutto credo sia fondamentale. Ci piace ci piace! =)
RispondiEliminaAltroché Arwen, poi mi dici. =)
RispondiEliminaHo visto oggi le prime due puntate, non mi è dispiaciuta come serie..
RispondiEliminaSono contenta Ale, sta piacendo molto anche a me. Il 3 e il 4 vedrai ti convinceranno ancora di più. =)
RispondiEliminaOggi ho visto l'episodio "pilota" e mi si è aperto un mondo!!! Ora saprò cosa fare durante le pause pranzo al lavoro!!! ^_^ Una serie fantastica!!!
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