sabato 17 maggio 2014

Matrimoni, canzoni e un viaggio "interstellare".



In teoria non dovrei essere qui. In pratica dovrei essere di là in camera a stirare un vestito elegante, mooolto elegante. E invece no.
Perché l'incombere di un matrimonio deve privarmi dei miei piaceri quotidiani? Delle mie piccole grandi cose che mi fanno sentire in pace con me stessa. Perché?

Mi ribello al tempo che non ho e ai vestiti eleganti di tutto il mondo, e scrivo qualcosa. Non aspettatevi nulla di che, ve lo dico. Ma cercate di capire pure che, io, se non scrivo e lascio queste pagine anche per un solo giorno, potrei metaforicamente "schiattare" di dolore e senso di colpa. Dunque...

Tra un'ora tutta la famiglia deve esser fuori di casa, bimbi, marito, vestiti stirati, e me compresa. Così sarà, lo giuro. Ma siccome ieri è uscito il tanto atteso trailer di Interstellar, che fai, non dici nulla? Be' mi pare troppo. Evviva la Warner Bros che si è finalmente decisa a distribuire un trailer comprensibile e godibile sotto ogni punto di vista. Linguistico, visivo e sonoro. Soprattutto, perché come molti avranno "udito", da sfondo c'è Evey Reborn, il brano di Dario Marianelli composto per il film V per vendetta


"Tutto quello che può accadere, accadrà. Non è una cosa poi così brutta, la Legge di Murphy". Almeno così prova a dirla, Matthew McConaughey. Per il resto attendiamo novembre, i trailer acutizzano solo l'ansia e la smania di vedere. Tirare conclusioni dopo soli due minuti e mezzo è sempre poco intelligente. Ma ciò non toglie che, qualcuno possa aver già perso l'interesse o, al contrario, averlo alle stelle. 

Novembre, novembre...non so perché, ma da Chris Nolan sono passata a canticchiare tutte le canzoni che parlavano di questo mese. Ho detto a mio fratello di prepararsi, perché Nolan quest'anno ha deciso di fargli un bel regalo, e gli ho proposto una festa di compleanno come si deve. In sala, io e lui, in mezzo il nostro regista preferito, e di nuovo lui e me. Così parte una carrellata di canzoni, alcune stupidotte, altre belle da morire. Come questa.


A questo punto non mi rimane che scappare e mettermi addosso un bel mascherone che sprizzi gioia finta da tutti i pori. Odio i matrimoni, ancor di più odio la gente che ci va. Falsi, tutti, dal primo all'ultimo. Me per prima. Allora me lo dimentico per un attimo e torno alle piccole gioie quotidiane. Una canzone così, che nemmeno è bella ma oggi mi piace. Mi piace così tanto da cantarla a squarciagola.



Ho difeso le mie scelte io ho 
creduto nelle attese io ho 
saputo dire spesso di no 
con te non ci riuscivo. 

Ho indossato le catene io ho 
i segni delle pene lo so 
che non volendo ricorderò 
quel pugno nello stomaco. 

Aaa novembre.


4 commenti:

  1. Buon matrimonio allora ahaha :) dai, vedrai che alla fine non sarà così male!

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  2. Rientro giusto ora...sì, diciamo che è stato un bel matrimonio. Ma non si può far durare un pranzo dodici ore cazzarola! XD

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  3. Vero Marco, c'è taaanta attesa qui eh. ^_^

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