L'aspetto interessante dei Festival non è soltanto l'entra-esci-corri da una sala all'altra. Certo, questo è ciò che lo rappresenta meglio di qualunque altra immagine a nostra disposizione. Ma, la cosa più straordinaria è quel pezzetto di tempo che all'improvviso ti avanza e ti permette di fare una scelta differente dalle solite. Per scelte solite intendo quelle che danno la priorità ai film in concorso. Ieri così trovo il modo di andare (per la prima volta) nella saletta dello Studio 3, per una retrospettiva dedicata a Claudio Gora (pseudonimo di Emilio Giordana).
Regista e attore italiano poco conosciuto, caratterista degli anni '60 e '70, lo ricordiamo per aver interpretato il commendatore nel film di Dino Risi, Una vita difficile oppure il fidanzato di Catherine Spaak ne Il Sorpasso. Grazie all'ampio programma presentato all'Auditorium dalla Cineteca Nazionale CSC, in occasione del centenario della nascita, il pubblico avrà la possibilità di recuperare un autore, che ha segnato l'importante passaggio dal Neorealismo al cinema moderno degli anni '60. La retrospettiva è stata curata da Emiliano Morreale.
Leggendo l'opuscolo con le varie info più o meno utili a comprendere il film che stavamo per vedere, mi va l'occhio sul nome di un certo Buster Keaton, e dico: "cavolo, non ho mai visto Keaton sul grande schermo!". Insomma, già abbastanza emozionata all'idea, mi abbandono all'atmosfera di questa piccola sala, accompagnata dalla presenza di pochi altri spettatori. Età media: 60. Però mi è sembrato di vedere due o tre miei coetanei, e non è poco. Il film di Gora è del 1953, si intitola L'incantevole nemica.
La storia racconta l'ossessione di un industriale (Carlo Campanini), specializzato nei formaggi, riguardo alla presenza di comunisti che avrebbero in qualche modo pianificato un attentato per eliminarlo. Così, un semplice contabile della sua fabbrica (Robert Lamoureux), diventa una pericolosissima e spietata spia russa. Con l'aiuto, si fa per dire, del suo fidato braccio destro (Ugo Tognazzi), il signor Albertini farà di tutto per comprarsi il buon contabile, invitandolo in casa, aumentandogli lo stipendio e, addirittura, concedergli la mano della bella figlia Silvia (Silvana Pampanini).
La semplicità e l'onestà di questi film, fanno rimpiangere ancora una volta qualcosa che, con buone probabilità, non avremo più. Gli italiani del secondo Dopoguerra vivevano pieni di speranza, guardando a un cambiamento. Il cinema ce ne ha parlato soprattutto con il Neorealismo, raccontando la vita nelle strade, la quotidianità, la povertà e tutto ciò che la guerra aveva distrutto. Gora si stacca leggermente da questo filone storico-cinematografico e prova a disegnare un quadro meno drammatico, piuttosto comico e garbato, dell'Italia di quegli anni. La Pampanini incarna a meraviglia una donna spietata, classica figlia della borghesia, con il debole per gli uomini da primo posto sul podio. Roberto, il contabile creduto comunista, è invece un umile operaio che vorrebbe cambiare le condizioni dei lavoratori puntando su azioni di gentilezza e non violente. Quando capirà che tutto era una misera messa in scena da parte del suocero/capo, avrà la sua piccola vendetta. Buster Keaton interpreta se stesso in un cameo di pochi minuti. La sua timida e silenziosa presenza, eppure così presente, regala a chi guarda, delle gioie che solamente il cinema, "quel cinema", ha saputo dare.
Dobbiamo recuperare i nostri grandi autori, lo dobbiamo a loro e, soprattutto, a noi stessi!
Cinema dei tempi andati... Che meraviglia...
RispondiEliminaClaudio Gora è stato uno dei più grandi attori del Cinema italiano degli anni '50 e '60, e oltre. Penso a lui e subito ho in mente "Un maledetto imbroglio" di Pietro Germi, "Tutti a casa" di Luigi Comencini e "Una vita difficile" di Dino Risi, solo per citarne alcuni. La Retrospettiva sul lavoro che ha fatto da regista è un'ottima iniziativa per ricordare questo artista anche come eccellente autore.
RispondiElimina@Luca e immagina quale emozione vederlo in sala... =)
RispondiElimina@Peppe si vede che ami e conosci il cinema italiano. Sapevo che avresti apprezzato la recensione...^_^
RispondiEliminaEh sì, immagino... Anche se non sono un "italianista" esperto come Peppe...
RispondiEliminaMai visto purtroppo... dovrei recuperare
RispondiElimina@Marco sì, merita veramente. ;-)
RispondiEliminaEh già, il nostro Peppe è l'esperto numero uno di cinema italiano ormai "storia"...^_^
RispondiEliminaGrazie all'autore e ai commentatori. Spero che la retrospettiva e il libretto su Gora servano nel loro piccola a qualcosa...
RispondiEliminaGrazie a te Emiliano, per essere passato e per aver realizzato questa importante retrospettiva. Purtroppo ho perso il libretto su Gora, ma posso dire per certo che recuperare questo autore sia stato prezioso per me. ;-)
RispondiEliminaSilvana !
RispondiElimina"Quando fra l'altre donne ad ora ad ora
Amor vien nel bel viso di costei,
quanto ciascuna è men bella di lei
tanto cresce 'l desio che m'innamora..."