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"Un venerdì da cinepanettoni". Mereghetti vs Sky


Si discute in queste ore riguardo l'articolo apparso ieri su Il Corriere della sera, scritto da Paolo Mereghetti, contro lo spot in onda su Sky dall'invitante titolo: Un venerdì da cinepanettoni.
Il critico italiano, che io peraltro non amo in particolar modo, ha fatto le sue considerazioni, ritenendo colpevole l'emittente televisiva di esaltare la bassa qualità e il disimpegno, promuovendo film cretini a sfavore di quelli di qualità.


<<Forse è solo un caso, una coincidenza fortuita, ma il livore gratuito che si legge in certi attacchi a Marco Bellocchio e il disprezzo grossolano che Sky ha messo in campo per pubblicizzare la programmazione di una serie di cinepanettoni mi sembrano i sintomi di un’unica, inquietante mentalità: il disprezzo qualunquista per una cultura che si vorrebbe all’altezza dei tempi e che quei tempi cerca di interrogare, contrapposta all’esaltazione di un cinema di disimpegno e disinformazione ma che permetterebbe di «rilassarti» e «farti una risata fuori stagione».
È questo il messaggio finale di uno spot in onda in questi giorni. Quattro amici al tavolo di un ristorante discutono come impiegare il venerdì sera: chi propone «l’ultimo film di Kiarostami», chi «Godot al mattatoio», chi deve scegliere tra «una performance tribale e un concerto di musica concreta», salvo poi decidere per un «cinepanettone per tutti». Lo dicono sorridendo ma anche vergognandosi non poco delle proposte precedenti, tipiche, ci viene suggerito, del culturame intellettuale che si riempie la bocca di belle parole (magari in difesa di Bellocchio, viene da aggiungere) e poi non può fare a meno di divertirsi con quel tipo di film, «con le sue allegre scorregge, le sue battute pesanti e gli inevitabili flussi di m… in faccia a De Sica e a Ghini, rutti compresi», come ha sintetizzato uno dei massimi teorici nazionali del genere>>.
Qui potete leggere l'articolo completo

A leggere l'articolo di Mereghetti è chiaro lo spirito polemico, del critico ferito nel "profondo". Ma non è chiaro, e forse non può esserlo in maniera definitiva, l'atteggiamento ideale che un lettore/spettatore debba assumere di fronte allo spot imputato. Voglio dire, la reazione di Mereghetti è stata quella di un cinefilo/critico che si è formato negli anni più importanti del cinema italiano. Per uno che si è laureato in Filosofia discutendo una tesi sul cinema di Orson Welles, è fin troppo palese lo sconcerto di fronte a uno spot del genere. Io non amo le sue recensioni, né tantomeno ho mai letto il suo Dizionario dei film, quello che dal 1993 sembra essere il più venduto in Italia. Giusto per intenderci...

C'è chi si trova d'accordo con Mereghetti, e dunque ha interpretato lo spot come uno squallido stratagemma commerciale mirato a incentivare ancora di più quella fetta spettatoriale che tanto ama perdersi nelle risate   (risate=parolacce, rutti e scorregge) e godersi al meglio il venerdì sera. Ma, molti si domandano (me compresa), non sarà un atteggiamento troppo "snob", del critico che vuole a tutti i costi imporre un pensiero assoluto che esiste da ormai mezzo secolo? E se il Mereghetti avesse espresso comunque il suo (condivisissimissimissimosibile) pensiero dando però all'articolo una leggera dose di umorismo, mettendo da parte l'ostentata rabbia e il risentimento del critico"con gli attributi"?

Io non discuto sul "merdume" cinematografico...quello è, e quello rimane. Attenzione a non fraintendere!!! Il fatto è, che delle volte, mi piace prendere le cose dando loro una sottile sfumatura di ironia e umorismo e concedere magari molteplici interpretazioni, anche a uno spot pubblicitario che di "primo acchito" condannerei a morte. I quattro "soggetti" del video altro non sono che parodia dello stesso pubblico che ogni Natale va al cinema a vedere i film di De Sica e Boldi. Quelli che vedono nel cinefilo che apprezza la qualità, l'intellettualone occhialuto e pesante, incapace di passare un venerdì sera all'insegna delle risate...



Commenti

  1. oh come si dice, una cosa può anche non piacere? Non la seguire...hahaha, non amo molto Mereghetti come critico, ma ognuno ha il suo punto di vista, ora leggo il suo articolo, comunquesia certi critici snob hanno persino massacrato un grande regista di genere quale era Lucio Fulci...va bene, lo so che non centra niente con i cinepanettoni, ma per dire, c'è la gente a cui piace guardare "il merdume?" Lasciaglielo guardare hahaha, non è che ci cambia la vita da un giorno all'altro, una persona può sempre guardare quello che gli piace, bisogna pur staccare la spina ogni tanto. C'è gente a cui piace questo tipo di cinema, chi gli da diritto a sparare grosso su di loro? E se qualcuno spara grosso su quello che piace a lui? XD

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    1. Arwen anch'io non amo il Mereghetti, e in linea generale non amo il critico che "ostenta" il proprio sapere e i propri gusti raffinati. Certo, non è per questo però che posso fare a meno di avvilirmi allo stesso modo per il degrado culturale del nostro paese. Non è che io salti dalla gioia pensando che del cinema italiano quello che ha fatto la storia, buona parte dei nostri "connazionali", non sa nulla. Questo allarmerebbe chiunque però, non solo il critico con gli attributi, anche uno spettatore qualunque che ami il buon cinema. Quindi, a me non cambia certo la vita pensare a quella gente che ama i film dei Vanzina e compagnia bella, però mi rattrista. L'importante è non perdere di vista la "sottilie linea rossa" che separa e distingue ben bene il Merdume dal Cinema... =)

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  2. Io invece sono d'accordo con Mereghetti al 100%. Ha ragione, quello spot è davvero offensivo nei confronti di chi ama veramente il cinema. Io rispetto ogni opinione, e non ho niente in contrario verso chi va al cinema una volta l'anno e magari ama i cinepanettoni perchè gli consentono di passare due ore di relax... però non mi sembra assolutamente giusto, al contrario, denigrare chi la pensa all'opposto. Prendere beffardamente in giro chi ama Kiarostami e la musica classica, esaltando la più becera, greve e nazional-popolare produzione italiana mi sembra una caduta di stile abbastanza pesante. Sky ha tutto il diritto (ci mancherebbe!) di pubblicizzare i suoi cinepanettoni, ma vorrei che non lo facesse prendendo in giro coloro che preferiscono un'idea di cinema appena un po' culturalmente più alta rispetto a Boldi-Ghini-De Sica.

    Poi, è senz'altro vero che Mereghetti è un po' snob (anche se a me piace, il suo Dizionario è quello che più collima coi miei gusti), ed è vero che ha una formazione culturale e cinematografica molto elitaria e radical-chic (diciamo pure di ultra-sinistra anni '70). Però non mi sento di dire che in questo articolo si 'atteggia': mi sembra, piuttosto, il grido di 'dolore' di un uomo di cultura che ravvede in quello spot l'ennesima dimostrazione della regressione e l'imbarbarimento culturale del Paese negli ultimi anni.

    Sky si rivolge alla 'massa', con il linguaggio della massa e con le cadute di stile dell'italiano medio: che possiede 4 telefonini, l' I-Pad, la piscina in casa, il Suv, e non legge un libro dai tempi della scuola... e che guarda i cinepanettoni.
    Ha tutto il diritto di farlo. Ma, per favore, non dite che siamo 'snob' solo perchè ci piace Kiarostami. Per favore.

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  3. Ma, Kelvin, io non vorrei essere stata fraintesa. Forse nell'articolo manca un po' di chiarezza, (nel mio),il fatto è che ho voluto dargli un pizzico di ironia proprio in riferimento a quel che, secondo me, ha sbagliato Mereghetti. Attenzione, io ritengo che il merdume sia merdume, questo è insindacabile, e nonostante io faccia fatica a confrontarmi con coloro i quali il venerdì sera si sbellicano con i rutti e le scorregge di De Sica e Boldi & Co., cerco sempre di assumere un atteggiamento poco assolutista. Snob era inteso in quel senso. Io di primo acchito stavo per vomitare dalla rabbia e dal disgusto, però poi a pensarci bene, ma è una provocazione fin troppo palese non trovate? Cioè, quello che voglio dire, c'è davvero bisogno di un articolo che "palesi" dal canto proprio il rigetto e la rabbia verso uno spot che invita gli italiani al disimpegno e all'Anticultura? Cavolo, mica devo esser per forza un Mereghetti per incazzarmi come una bestia? Ma ho deciso di non farlo, o meglio, ho voluto prendere la cosa mettendomi addosso un filo di ironia e senso dell'umorismo. Ho visto in quei quattro soggetti la loro stessa presa in giro. Quel tipo di spettatore lì, vede un cinefilo che ha buon gusto come l'occhialuto incapace di divertirsi e immagina che il CINEMA, quello VERO, sia lo stesso che il rag. Ugo Fantozzi esclamava come Una cagata pazzesca!!! Ma, fossi in loro, nei destinatari dello spot, io rifletterei un attimino...
    Vabbè, ma forse è un modo diverso di interpretare... Io non amo il Mereghetti, però, nonostante il pensiero STRAcondivisibile, posso dire che avrei di gran lunga preferito leggere un articolo che esponesse gli stessi principi di un critico che si rispetti, ma con una buona dose di ironia...allora sì, che avrei letto un bell'articolo e a tutto tondo condivisibile. Per me un buon critico non deve per forza ostentare il proprio sapere e la propria cultura, e nemmeno palesare il merdume cinematografico... Nel pezzo questo sarebbe comunque trapelato, ma mettici un po' di umorismo, smorza il tono dell'intellettuale...
    Questo è chiaro, è il mio pensiero. =)

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  4. Ho capito quello che dici, Vale... Tuttavia però non me la sento lo stesso di crocifiggere Mereghetti. Che, lo ripeto, è proprio come dici te: un intellettuale snob di sinistra, privo di ironia, freddo e radical-chic. E di sicuro sarebbe molto più simpatico se, ogni tanto, la smettesse di fare il 'professore' e scendesse sulla terra. Ma in questo caso sinceramente non mi sento di dargli addosso: perchè trovo che ci sia poco da scherzare in un paese dove, purtroppo, la cultura sta sempre più diventando sotto-cultura. Siamo la nazione che legge meno giornali, che compra meno libri e che possiede più telefoni cellulari al mondo. Siamo appena usciti da un'esperienza governativa che ci ha insegnato a sbattercene della cultura, che ci ha propinato l'idea che la cosa più importante è fare soldi a qualunque costo, che basta passare qualche serata nei salotti (e nelle camere da letto) di qualche politico 'giusto' per ottenere tutto quello che si vuole. Anche in tempi di crisi, nei paesi più civili e evoluti non si rinuncia mai a investire sulla cultura, da noi invece si cerca di tagliare qualsiasi cosa abbia a che fare con arte, sport e spettacolo, considerate spese 'superflue'.
    Per questo dico che si può scherzare su tutto, ma non prendere in giro chi ancora nella cultura ci crede. E quello spot lo ritengo davvero fuori luogo e tipico dei nostri tempi. E capisco Mereghetti, seppur 'antipatico' quanto si vuole...

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  5. ...Non solo,ma questo spot offende chi ama l'arte contemporanea,la musica sperimentale e ogni forma di cultura che non sia facile...e poi che vuol dire?che ci si diverte solo con i cinepanettoni?? se no ci si annoia???? e tutte le commedie divertenti ma non volgari,italiane,francesi o americane??? ma via,via,non ho letto l'articolo di Mereghetti ,che non è il mio vate,ma lo spot è orrendo,mistificatorio e offensivo.

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  6. Capisco cosa volevi dire, ma secondo me hanno ragione Kevin e l'anonimo qui sopra.

    Non direi che lo spot sia una provocazione, anche perché difficilmente una persona che apprezza Stockhausen si troverebbe a suo agio guardando un cinepanettone. Non è quello il target cercato.

    Mi pare invece che l'idea dello spot sia mostrare che tutti quanti a quel tavolo mentano, obbligati dalle circostanze, quando dichiarano i loro gusti culturali.

    Credo che lo spot sia un tentativo di rassicurare lo spettatore non completamente becero che abbia ancora qualche dubbio sul cinema spazzatura. E per farlo si svalutano i prodotti culturali più alti, marcati come noiosi e fasulli.

    Il confronto con Fantozzi, secondo me, non regge. In primo luogo perché a quei tempi dare della cagata a La corazzata Potemkin faceva oggettivamente ridere. Nessuno l'aveva fatto prima, si tratta di un commento inaspettato che rompe un tabù. E poi perché Fantozzi arriva a tanto dopo essere costretto all'ennesima visione della pellicola.

    Un novello Fantozzi, per far ridere oggi, dovrebbe sorbirsi una infinita serie di cinepanettoni, e alla fine invocare Eisenstein.

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  7. Trovo i cinepanettoni di una noia mortale e persino tristi. Mereghetti è il critico di cinema che leggo più volentieri. Misurato, mai offensivo e conciso.

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