"Ho il tempo", sono certa che io ce l'abbia da qualche parte. Come tutti del resto. Capita a volte, però, di smarrire un po' tutto, perfino il tanto temuto e ricercato "tempo". Lo amo e lo odio. E di tutta questa situazione paradossale ciò che mi avvelena di più l'anima fino a dannarla, è pensare che io da sempre combatta per non perderlo di vista. Faccio il possibile per ricordare a me stessa che in fondo l'essere umano tenda, per sua natura, a dare la colpa al Signor tempo, di tutti i suoi fallimenti. Il tempo come capro espiatorio, il tempo come il più facilmente condannabile sul banco degli imputati. Ma alla lunga tutta questa storia non può reggere, lo capirebbe chiunque.
Lo capisco nei momenti più comuni delle mie giornate, come quando uno dei miei bambini fa una richiesta specifica e io provo a dirgli: "aspetta un attimo amore, dammi il tempo!". Un bambino odia sentirsi dire così, e inizia ad odiare il tempo tanto quanto i grandi...
E' un rapporto complicato questo, con il Signor tempo. Riuscire a mantenere un certo equilibrio con lui (egli, colui, quel maledettissimo!!!) richiede una certa caparbietà. A volte somiglia alla scusa tra le più banali, della serie: "Ma quando ci vediamo?" e la risposta scontata: "Eh mi piacerebbe, se avessi un po' più di tempo".
Stronzate!!! Quasi sempre è così. Il tempo c'è, è lì a nostra disposizione. Eppure capita di perderlo di vista, di non capire più dove sia o peggio ancora vederlo, metterlo a fuoco e sentire la sua voce, ma non riuscire ad afferrarlo. Dio quanto lo odio il tempo quando fa così...
Questo periodo è davvero sfocato, come se la macchina da presa tremolante non riuscisse più a capire dove e come muoversi. Come se non avesse più il binario giusto. Quando si inceppa qualcosa, l'ordine e l'equilibrio spazio-temporale vanno a farsi benedire chissà dove. Forse il tempo è solamente l'ennesima dimostrazione del fatto che, laddove vinciamo e perdiamo, ci siamo NOI. Il resto fa da cornice, sono comparse. Anche se non è da escludere che queste condizionino la nostra vita.
Il tempo aiuta e condanna allo stesso modo (e allo stesso tempo). Assurdo vero?
Eppure, per quelli che, come me, fanno del tempo un amico prezioso e un rifugio incontaminato dove esista ispirazione e la più semplice delle possibilità di dire qualcosa e scriverla, è esattamente così. Quando pensiamo di aver perso il nostro tempo, non è lui ad averci abbandonato. No. Siamo noi ad averlo smarrito.
Va così un po' anche nella vita in generale, magari pensiamo di aver perso qualcosa o qualcuno e ci laviamo le mani da ogni responsabilità. Invece...
Io oggi credo di aver perso il mio tempo. Mi guarda, mi osserva costantemente, ogni tanto mi confida qualcosa, una parola un piccolo suono. Ma io non sento nulla, sento solo l'aria che si smuove in qualche modo e va a finire da qualche parte (Dio solo sa dove...). Ho perso il mio tempo, ce l'ho ma non lo trovo.
Ed è terribile.
intanto sottoscrivo quello che hai scritto...e poi buon Ferragosto a tutta la famiglia!
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RispondiEliminaGrazie Beatrix, mi riconsola sapere che si comprenda il senso di questi post abbastanza personali (quasi isterici) ;-) Buon Ferragosto anche a te!!!
RispondiEliminaBellissimo intervento! Ah, il tempo... questa entità angosciante, talvolta opprimente. Quella che ti fa sembrare che ormai è tardi, che ormai la scelte sbagliate non si rimediano. Il tempo che non si può invertire, che non si può fermare, che non si può influenzare... e soprattutto che non si può definire.
RispondiEliminaBellissima la parte in cui dici che: "Forse il tempo è solamente l'ennesima dimostrazione del fatto che, laddove vinciamo e perdiamo, ci siamo NOI. Il resto fa da cornice, sono comparse. Anche se non è da escludere che queste condizionino la nostra vita."
Brava, noi ci siamo, ci siamo sempre... Il tempo è quello che è, bisogna assecondarlo... soprattutto non averne paura e non giudicarlo. Esiste davvero un tempo speso bene ed uno speso male? Possiamo davvero essere in grado di giudicarlo, senza nemmeno essere arrivati alla fine ed avere un quadro completo del tutto? Io dico di no...
Anche io ho un rapporto estremamente complicato con il tempo, lo amo e lo odio e quindi ti capisco benissimo. Però forse, la soluzione per non stare male è vederlo anzichè come una condanna, come una possibilità! Il tempo, in fin dei conti è tutto ciò che abbiamo fortunatamente e possiamo sfruttarlo a nostro piacimento, senza preoccuparsi troppo se è il modo giusto o sbagliato. Anche perché non lo sapremo mai... Il tempo è vita. Finché c'è tempo c'è vita.
Mi è sempre rimasta nel cuore una frase che ripeteva spesso il mio prof di filosofia, quando dopo aver divagato, ci diceva "avremmo tempo di approfondirlo nei prossimi 25 anni"
Quel "nei prossimi 25 anni" l'ho sempre considerato un messaggio pieno di forza vitale e di speranza.
Guardiamo di non sentirci troppo il fiato sul collo da parte del tempo. Forse in quel modo riacquisterà quella leggerezza che più gli si addice essendo un'entità astratta e non quella pesantezza che siamo soliti attribuirgli.
Mi sa che è la prima volta che scrivo su questo tuo blog... e perciò ti faccio i più sinceri complimenti! Veramente ben fatto! Brava!
Grazie mille Vittorio e allora Benvenuto da queste parti. Sai leggere commenti così sentiti e argomentati è la più grande ricompensa che si possa chiedere quando si riesce a buttare giù delle righe, anche un po' scombinate, ma vere. Grazie ancora, ho visto che hai un blog. Passerò a trovarti, presto
RispondiElimina(se ho tempo...) ;-)
E' proprio vero. Siamo noi che perdiamo tempo, e non lui che ci abbandona... e ce ne accorgiamo sempre dopo, quando il tempo ci manca e rimpiangiamo tutte quelle cose che non siamo riusciti a fare. Il problema non è il tempo, è la nostra predisposizione a fare determinate cose che ci condiziona: dipende dalla volontà, se siamo davvero determinati a fare una certa cosa il tempo riusciamo comunque a trovarlo. Provo a spiegarmi: spesso diciamo 'mi manca il tempo per leggere...' e poi magari passiamo due ore a vedere la televisione, oppure a fare jogging o vedere un film. E allora? Semplicemente la lettura ci 'obbliga' a uno sforzo intellettivo (e anche fisico) che è superiore ad altre attività più 'facili' e che noi traduciamo con 'mancanza di tempo'.
RispondiEliminaE così è anche nella vita: spesso adduciamo la mancanza di tempo come una scusa per mascherare le nostre difficoltà.
Ma tu non stai perdendo tempo: il solo fatto di aver scritto questo post vuol dire che sai affrontare le tue paure e le tue insicurezze meglio di molti altri. Fatti forza: a ferragosto il vento non c'è, ma poi a settembre l'aria si smuove davvero. Tutto riparte.
Un abbraccio!
Grazie Sauro!!! Le tue parole mi fanno sempre un gran bene. In effetti credo che affrontare le nostre paure, sia la sola possibilità che abbiamo di vincerle. Io ci provo sempre, questo non mi fa mai sentire sconfitta. Ed è importante. Un abbraccio e Buon Ferragosto. ;-)
RispondiEliminaConcetto filosofico e metafisico sempre affascinante, più concreto di quanto si possa pensare!
RispondiEliminasiamo che noi che maltrattiamo il tempo e lui si vendica lasciandoci i segni addosso...bello, bello, bello questo post!
RispondiEliminaVero Silvia...tangibile e sfuggevole. Vallo un po' a capire... ;)
RispondiElimina@Bradipo e quando si vendica lui...sò dolori!!! ;) Grazie mille per aver apprezzato questo post. :)
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