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In libreria - prima e dopo

 
 
Prendo spunto dalla riflessione di un amico e collega della blogosfera, Michele, uno degli autori del blog La nostra libreria (tra i più seguiti da queste parti!) e decido di raccontare come e quanto sia cambiata, oggi, la mia esperienza in libreria.
Michele parla di avventure e disavventure, riflette sulle differenze sostanziali tra la libreria di catena e la libreria indipendente. Ed è vero, la maggior parte dei casi evidenzia che cambiano molte cose. A partire dal rapporto che hanno i titolari con i clienti e, ahimè, con i libri stessi.
 
La mia esperienza in libreria, da quando ho pubblicato il mio primo romanzo, è molto cambiata.
Ad esempio prima mi bastava trovare quello che cercavo, nella grande o nella piccola libreria, e nella peggiore delle ipotesi mi accontentavo di quei meravigliosi incontri casuali. Di autori magari sconosciuti o ancora poco noti. Oppure mi divertivo a spulciare sullo scaffale delle grandi novità, o dei più venduti.
Poche pretese, poche pippe mentali, ecco....
 
Adesso invece entro in libreria e me ne sbatto riccamente dei nuovi titoli. I più venduti li guardo sempre, ma nella maggior parte dei casi smadonno e mi agito come una scema. Picchietto con la mano su una pila di libri a caso, magari quelli fluo di Fabio Volo. Per dirne uno.
Guardo più le case editrici che gli autori.
E poi osservo con cura la gente. Mi piace capire dove va a finire... cosa cerca.
Mi immagino la vetrina piena delle copie del mio libro, oppure me lo immagino in vetta alla top ten dei più venduti.
Allucinazioni tipo oasi nel deserto. Lo so.
Mi diverto lo stesso, sia chiaro.
Ad esempio quando grido a mio marito, o a voce alta attirando il sospetto di tutti, titolari compresi: "Iiiiiih, guarda guarda. Amo'. Questo autore lo conosco, è mio amico su facebook!"
 
 

Commenti

  1. A me invece viene il nervoso ultimamente, sapere che il mio romanzo non ha avuto una corretta distribuzione e sia al massimo in 2-3 librerie in tutta Italia mi fa salire una carogna che non ti dico. Sono mesi che non entro in una libreria, compro on-line. Per il resto devo dire che negli ultimi anni ho privilegiato librerie di catena possibilmente grandi, quelle a due tre piani intendo, per girovagare, curiosare, senza essere distratto da titolari o commessi che ti coinvolgano in proposte di aiuto o consigli.

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  2. E come ti capisco!!!
    Cerco di non pensarci, a volte. Poi però mi basta vedere un libro del ciufolo messo lì in bella vista per mandarmi in tilt. *_* Credo che l'editoria sia un sistema molto anomalo e poco meritocratico. Vabbè, tutto molto all'italiana. ;-)

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  3. Ti capisco... Dopo certe esperienze qualcosa cambia

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  4. Intanto ti ringrazio per aver citato il blog... "nostro" (nostro... del Capo!!! XD)
    In effetti spesso è complicato cogliere dal di fuori tutte le problematiche legate alla libreria come luogo di vendita: distribuzione, fornitori, pubblicità che veicola un certo tipo di "prodotto"... Ovviamente per il Lettore il massimo è avere a disposizione una libreria non impersonale, dove cercare, chiedere, scambiare opinioni e, soprattutto, trovare, talvolta, libri non troppo scontati.
    Anche a livello di vendita on line non mancano i problemi (dalla mancata effettiva distribuzione di autori e CE poco noti, alla lunga questione Amazon legata allo sfruttamento del lavoro dei dipendenti). Non è facile capire e orientarsi e scegliere, affatto! Penso sia lo stesso da lettore, da scrittore e da venditore-libraio :P
    Ciao Valentina, un grande abbraccio ^_^

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  5. Eh già Marco... cambiano molte cose. L'importante è salvaguardare l'essenziale. =)

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  6. Ciao Glò, ma figurati. Anzi, era il minimo che potessi fare. Come ho letto il vostro articolo ho pensato che sarebbe stato carino condividere la mia esperienza.
    Un abbraccio a te. ^_^

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  7. Ma grazie (^-^)
    Autore, capo, fondatore e dittatore ( ̄ー ̄)

    Compro solo online perché:
    - risparmio; il cartaceo negli store online è sempre scontato e gli epub costano sempre poco
    - comodità di ricevere i libri a casa
    - accedere al catalogo di tutte le librerie; mi devo informare certo, ma tra siti e blog ne ho scoperte tante di case editrici medio-piccole, situazione che non avviene nella libreria fisica (indipendente o di catena che sia).

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  8. Al Capone Pignolo... =P
    Grazie a te per lo spunto interessante. ;-)

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