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Cinquanta sfumature di grigio. Il best seller più squallido dell'anno.



 E fu così, che per un terribile e ingannevole “passaparola” dilagato nel web tra le “combriccole vecchio stile Harmony”, più di 10 milioni di persone solo negli USA, e in soli sei giorni, hanno letto il best seller più squallido dell’anno.

Questa mattina mi cade l’occhio su un articolo apparso sul Corriere della sera.it, il cui titolo recita: «Cinquanta sfumature di grigio» e la trilogia erotica: boom di nascite in Inghilterra.  L’autore è Francesco Tortora e il fatto assolutamente curioso, palese almeno per chi il libro lo ha “sfortunatamente” letto, è constatare quale effetto possa avere sui lettori di mezzo mondo, e a quanto pare anche sui giornalisti,  un libro che senza mezzi termini si può definire inutile e “obbrobrioso”.
La cosa che a me sconvolge di più ad essere sincera è l’idea di navigare in rete cercando notizie o recensioni su un libro per ritrovarmi poi accidentalmente scaraventata nelle ridicole e vorticose confessioni delle mamme inglesi, con la fiamma ardente ritrovata,  grazie alla loro (ormai) beniamina del sesso proibito Erika Leonard James. Possibile che la gente trovi così interessante accostare il boom delle nascite in Inghilterra a un fenomeno tristemente editoriale, tanto triste e tanto fenomeno, da vincere addirittura il record sbalorditivo detenuto fino a “ieri” dalla Saga del Maghetto scritta dalla Rowling?

Vabbè dai, però se oggi la chiamano Mommy Porn, vale davvero la pena comprare il suo libro no? Quale considerazione si ha delle lettrici medie? Mi domando io. Di tutte le donne che dedicano gran parte del loro prezioso tempo alla lettura, casalinghe, lavoratrici, giovani, mature, sole, sposate, mamme, amiche… Io non accetto il fatto che si parli di questo libro come di un fenomeno letterario e si associ il “dramma” ai gusti e alle esigenze provenienti soprattutto dal pubblico femminile. Anche se è evidente che parliamo di un libro scritto e pensato  per il “gentil sesso”. Non voglio sembrare contraddittoria, ma è chiaro che se una donna entra in libreria e compra così, per caso, Cinquanta sfumature di grigio, lo legge tutto d’un fiato, ne rimane affascinata (magari resterà l’unica a godere di tale beneficio) tanto da chiamare l’indomani la migliore amica “obbligandola” a correre in libreria… beh, sappiamo come va a finire. Altro che catene di Sant’ Antonio...

Ma, lasciamo perdere il “gossip” e veniamo alla “critica”, quello che a me interessa. Siamo sicuri che bastano frustini sadomaso e il giochino del “Io sono il Dominatore e tu la mia Sottomessa” per poter parlare di Letteratura erotica? Io non ho competenza tale da sfoderare “i Classici” del genere, ma chi ne ha letti più di me, potrebbe invitarvi a leggere alcuni di questi titoli per poi riprendere in mano il libro della James e provare a riflettere un attimino: Justine o le sventure della virtù di François de Sade (Rizzoli), L’amante di Lady Chatterley di David H. Lawrence (Rizzoli) e per finire direi la Lolita di Vladimir Nabokov (Adelphi), forse l’unico libro del genere che io abbia veramente letto e apprezzato in ogni minimo dettaglio.

Il linguaggio della James risulta noioso, ripetitivo, banale ai livelli nel nostro carissimo Moccia. Assente il pathos che ogni romanzo “d’ammore” dovrebbe avere. Manca del tutto il coinvolgimento del lettore, si ha quasi la sensazione di  sfogliare il diario di una diciassettenne alle prese con le sue prime esperienze sessuali. Si ripetono pesanti e fastidiose le circostanze che anticipano i momenti più ardenti. Lei che si morde il labbro e a lui gli parte la vena; Lui che guarda verso l’alto, lei che parla con la sua Dea interiore farfugliando sempre con se stessa. Ma basta… Sembra una versione leggermente più  colorita delle “peripezie” amorose dello sbiadito Edward Cullen e dell’imbranata Bella Swan. Lui ricco, bello e misterioso. Lei, imbranata, goffa che rischia la vita ad ogni scalino…
Ne abbiamo abbastanza!!!

Sembra ormai certo che la Universal abbia addirittura acquistato i diritti del libro e si stia già pensando a un Christian Grey fatto da Ryan Gosling. Ma...magari il grande schermo compie "il miracolo"...(?)

Della serie: “Che cosa faranno ora Ana e Christian”? “Ci sarà un lieto fine per loro”?
Per i più coraggiosi, i capitoli successivi al primo, Cinquanta sfumature di grigio (io con il primo direi che STO!!!): Cinquanta sfumature di nero e Cinquanta sfumature di rosso. (Miii, che fantasiiia…)


Commenti

  1. Beh. Se il protagonista dovesse essere Gosling.. credo che potrei fare uno sforzo sovrumano... e guardarlo. :p

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  2. E come contraddirti Ade? =) Infatti giusto un miracolo potrebbe rimediare al nulla narrato in questo romanzo, e con un Gosling sullo schermo direi che già stiamo a un buon punto. ^_^

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