venerdì 27 marzo 2015

Italianen

 

Noi italiani si sa, in fatto di titoli siamo davvero in gambissima.
Soprattutto noi italiani, andiamo forte quando scriviamo articoli e riempiamo prime pagine. Sì insomma, com'è che si dice: "fare giornalismo", no?
 
Oggi Il Giornale ne dà l'ennesima conferma.
Visto e considerato che, ai tempi della tragedia della Concordia, un settimanale tedesco ha fatto "il simpatico" con tanto di ironia al limite del razzismo, oggi il buon Sallusti ha pensato bene di prendersi la sua rivincita.
Eccerto, voi tedeschi avete preso per i fondelli Schettino?
E io mi vendico.
M'hai provocato?
E io te distruggo.
 
Sallusti sì, direttore del quotidiano in questione nonché compagno della Santanché, quella che vede autobus volanti...
 
A quanto pare Sallusti ha voluto ribadire ai tedeschi che, alla fine, ognuno paga la lezione.
Cari tedeschi, noi abbiamo Schettino, voi avete "Schettinen".
Cos'è, satira? 
 
Il direttore poi ricorda le parole dell'italiano rivolte a Schettino quel giorno "torni a bordo, cazzo", così come quelle del tedesco al co-pilota Lubitz "apri la porta, cazzo".
Ho i brividi.
Be' ora possiamo dire grazie a Sallusti, per averci ricordato che non importa se tu sia italiano o tedesco, perché "cazzo" in fondo è universale, e se tu sbagli - ricorda - è giusto che muoia.
 
Io, da signora nessuno che osserva e vomita, di fronte a certi fatti, griderei questo (a Sallusti e a molti altri) "fate giornalismo, cazzo".
 
 

7 commenti:

  1. Ma qui stiamo cioccando. A livelli di cattivo gusto fuori dalla comprensibilità umana.
    Mi paragoni un coglione ad un probabile psicopatico con dei problemi che (sempre probabilmente) ha consapevolmente deciso di morire e portare con sé centinaia di persone tra cui bimbi di nemmeno un anno?
    Non si possono strumentalizzare 'ste tragedie, non ci si può "vendicare" facendo 'st'ironia (????) da asilo sulla pelle delle persone.
    Sto per vomitare, giuro.

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  2. Sallusti non è un uomo...e secondo lui dovremmo ridere o cosa???
    Mi vien da vomitare....

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  3. Poi dici perché una non ha paura degli zombie e preferirebbe quasi svegliarsi una mattina attorniata da putrefatti...
    Io mi vergogno sempre più di essere italiana, e questi ci riempiono i giornali con la loro idiozia nemmeno innocente, ma letale!
    Vomitiamo insieme.
    P.S. sempre più fiera di aver abbandonato un percorso professionale che mi avrebbe annientata, uccisa, sminuita.

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  4. Che c'è da aggiungere? E' di uno squallore che si commenta da solo.
    Non ho parole...

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  5. Io ormai non mi scandalizzo più. Oggi ho scritto in un test per un corso di inglese: penso che non ritornerò in Italia. Grazie Sallusti, ora so che non tornerò più.

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  6. premetto che non sono una lettrice del uotidiano in questione (e, a mie spese, ho imparato che questa precisazione è doverosa), di questi tempi.
    Francamente...non sarà una bella cosa, ma a me non importa,è ora che i tedeschi imparino un attimino di umiltà di fronte agli altri.
    I commenti dell'epoca del disastr della costa concordia non erano al limite del razzismo: erano razzismo vero e proprio, e così sarebbero stati considerati se avessero riguardato qualsiasi altro popolo...ma siccome noi siamo italiani, c'è l'idea che siamo delle m.de e quindi dobbiamo sopportare di tutto perchè gli altri ci sono superiori.
    E non penso (avendo anche letto l'articolo senza essermi fermata al titolo) che l'abbia fatto "perchè hanno criticato Schettino": no, i tedeschi non criticarono Schettino, dissero cose come: "chi poteva essere il comandante di quella nave, se non un italiano?"...il che mi pare un tantino diverso.

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  7. E a chi dice "ora so che non tornerò più in Italia" rispondo: bè ovvio, come è noto certe cose succedono solo qui, all'estero esiste la perfezione assoluta, tutti i giornalisti sono da Pulitzer, non c'è razzismo e al limite, se c'è, è solo nei confronti di quegli stupidi italiani che essendo esseri inferiori nemmeno dovrebbero rispondere.
    Va bene l'esterofilia, per carità, ognuno fa quello che gli pare...ma a mio avviso la realtà è un momentino diversa.

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