martedì 16 luglio 2013

The Lone Ranger - Quando i critici cazzuti scrivono di cinema.



Sì ok, non sottovalutare mai le spese fa di noi degli elementi dotati di natura riflessiva e saggia, almeno fin quando teniamo la mano nella tasca...soprattutto fa di noi dei grandi conoscitori e ammiratori della Settima Arte, l'esigenza di scassare l'anima a chi fa cinema e a chi lo guarda con quella leggerezza che, ogni buon critico "d'oc", si è rigorosamente promesso di eliminare dalla lista delle proprie possibilità esistenziali, ancor prima che professionali.

Nonostante il mio ritardo vergognoso, e la mia assenza in questi giorni sul blog, devo ammettere che è bastato arrivare alla prima virgola del post per ritornare alle sensazioni fresche di visione in sala. Al momento preciso in cui io ho detto a me stessa, cacchio ma il Cinema allora può davvero esistere in funzione della sua più congenita abilità di "intrattenere"? Può, può eccome. Anzi deve...


Su questo ultimo film, che vede di nuovo insieme la ciurma capitanata da Gore Verbinski, se ne sono dette già di tutti i colori. No aspetta un attimo. A dirla tutta si è detta per bene la stessa filastrocca fin da prima dell'anteprima, e ancor prima di ogni prima possibile. Perché voi dovete sapere che il critico "cazzuto" è quello che può parlare del film ancor prima di vederlo. Eh già...davvero. Non ci credete? Eppure è così. E non immaginate quanto io mi diverta a leggere le elaborate paranoie critiche e saputelle di chi scrive, con quella presunzione di poter dire tutto, sottovalutando poi la fondamentale prerogativa di chi scrive e di chi legge, ovvero la voce del verbo "VEDERE". Io ho imparato senz'altro a farmi un'idea, così come facciamo tutti. E le idee vengono quasi sempre a priori, entriamo in sala con un'idea ben precisa. Poi accade che questa può legittimarsi oppure frantumarsi, per dissolversi poi nell'entusiasmo generale che chiude quelle due ore circa passate in sala. 

The Lone Ranger non è un capolavoro, ma è pure banale starlo sempre a sottolineare. Voglio dire, possibile che si deve e si può discutere, solamente ruotando attorno a questo terribile e fastidioso paletto che divide in due le acque della critica, condannando e condannandoci ad una sola alternativa di giudizio: capolavoro o no. E se non è un capolavoro è un flop. Flop uguale merdume cinematografico e così via...
No, io finché posso mi rifugio nella via di mezzo e provo a guardare quello schermo libera e incondizionata, anche perché se il critico cazzuto ha detto che The Lone Ranger è inguardabile e che Johnny Depp è ormai alla frutta, altro non ha fatto che darmi un buon motivo in più per correre in sala.
(Che simpaticoni i critici cazzuti...)


Mi è capitato di discutere in maniera accesa con amici e colleghi, diciamo così, ancor prima di vedere il film. Per le ragioni elencate prima. Un amico ad esempio sostiene che per andare al cinema, bisogna avere almeno un buon motivo e, a detta sua, The Lone Ranger proprio non gliene dava. Figuriamoci, il Pirata dei Caraibi trapiantato nel deserto. Rispettabile pensiero, per carità. Ma io non sono d'accordo. Eviterei di dire, anzi di ripetere, quanto io ami il "mio Johnny". Quindi non lo faccio e mi salvo, se non altro ci provo, dagli attacchi che mi condannerebbero (e così sarà) alla nomea della critica fasulla che va a vedere The Lone Ranger solo perché c'è Johnny Depp (embè?). Ma andiamo avanti.

A me bastava pensare a questo personaggio visto già in serial e film, alla più nota vista anche in Italia come Il cavaliere solitario, e ancor prima letto in un fumetto e ascoltato in un programma radiofonico. Verbinski sceglie di strutturare il suo Lone Ranger sulla scia di ricordi ed emozioni di un vecchio indiano esposto ad una mostra/museo, e fa in modo che il suo primo ascoltatore/spettatore sia proprio un bambino. Il vecchio indiano è Tonto/Depp, e dai suoi occhi e dalle sue immediate fattezze strambe parte la storia di questo uomo della legge divenuto Ranger mascherato, John Reid/Armie Hammer. Alla base c'è l'esigenza di una giustizia, la storia di un avvocato che rimane deluso dalla sua dea e la storia di un indiano emarginato. Questi due personaggi, le loro stesse storie finiranno per confluire in un unico fiume narrativo, scontrandosi e riconciliandosi a tremila all'ora, lungo i binari di un treno che sembra gridare al cinema di una volta. Non dimentichiamo che il CINEMA INIZIA PROPRIO CON UN TRENO...


Nonostante la sua durata, per molti eccessiva e inutile, io non ho mai sofferto il tempo durante la visione del film. Sarà che amo abbandonarmi alle sequenze più tipiche dell'action, un action che si esibisce nelle distese del western e ti solleva quel mucchio di polvere e terra che fa strizzare gli occhi. Il Tonto di Depp è perfetto e sembrerà assurdo confessarvi che io non abbia pensato a Sparrow neanche per un secondo, piuttosto io ho rivisto il senso di emarginazione e di solitudine che esplodevano pacatamente negli occhi di Edward (mani di forbice). Il Tonto di Depp non beve rum, non appare grottesco e non fa ridere. Oppure se lo fa, rimanda a quei sorrisi più amari, distanti anni luce da quelli che seguivano alle gesta del brigante Jack.

Volevo mantenere una certa forma contenuta, non ce l'ho fatta. Volevo parlare dell'Overture di Rossini e delle spettacolari musiche di Hans Zimmer. Volevo parlare di William Fichtner e del suo terribile Butch Cavendish. Volevo parlare della gamba d'avorio della signora Red/Helena Bonham Carter, quando un'attrice dà tutto in due battute e quattro colpi di ciak!. Volevo parlare del sapore western e delle sequenze dedicate al deserto e alla polvere, ai cavalli che sembrano rompere il silenzio in sala. Volevo parlare di un film che, nonostante il fiasco al botteghino americano e nonostante i critici cazzuti, a me ha ricordato la più nobile e semplice delle emozioni che sanno riempire le sale. Il divertimento, il sentirsi leggeri per un paio d'ore. Assistere ad uno spettacolo che può vantare l'abilità di un regista non perfetto ma abile nel "confezionare". Volevo scrivere una recensione che somigliasse almeno un po' a quelle dei miei abili e illustri colleghi. Ma io non sono una critica cazzuta. A me piace pure fiondarmi in sala senza stare ad ammazzarmi di paranoie, con l'entusiasmo  che mi riporta un po' a quando avevo dieci anni. Perché il cinema, cari critici cazzuti, che lo vogliate o no, è anche QUESTO!!! 





*Ora che ci penso, ho scritto "flop"? Aspetta aspetta, sì. L'ho scritto. 
Cavolo, allora sono un critico anche io...







28 commenti:

  1. Anche io ne ho parlato oggi: non ci avrei scommesso sopra, e invece sono rimasto sorpreso in positivo.
    Davvero un ottimo film d'intrattenimento "old school"!

    RispondiElimina
  2. Concordo in pieno! Mi inserisco di forza nella discussione "motivi per andare al cinema": io di solito ci vado sulla base del mi ispira/non mi ispira, e se un film è fra quelli che non mi ispirano mi devo sforzare un sacco per vederlo, però così facendo molte volte mi sono scoperto a cambiare opinione. Che bello scoprire di essersi sbagliati! Il problema semmai è quando il film che "mi ispira" si rivela deludente! ;-)

    RispondiElimina
  3. Eppure a me e a tutti quelli che, come me, erano li seduti sulla poltrona del cinema "sparafleshati" nel lontano western il film è piaciuto ... Molte risate e scene mozzafiato ... Non avrà una trama complicatissima, ne sarà stato il top degli effetti speciali ma la regia e l'interpretazione di ogni personaggio mi ha fatto vedere il film come se lo guardassi attraverso gli occhi del bambino da te citato ... Eccezionale ... Basta cercare il solito pelo nell'uovo Depp ha fatto il Depp, punto. Vogliamo dare un premio o un valore simbolico a qualcuno? Io lo do come attore non protagonista a "Spirito Di Cavallo". Sì, al cavallo bianco ... A dir poco GENIALE ... Eppure devo dire che se non ci fossero i Critici Cazzuti bisognerebbe inventarli ... Più che altro perché al 90% delle volte sono loro a spingermi ad andare a vedere un bel film al cinema e ogni sacrosanta volta mi ritrovo a smentirli ... Grazie Critici Cazzuti almeno so chi prendere per il culo ... XD

    RispondiElimina
  4. Quanto tempo che non passo a trovarti! l film mi manca, ma volevo dirti che condivido in pieno quando sottolinei la banalità dello specificare ogni volta che un film non è un capolavoro. Non lo potranno mai essere tutti, e per fortuna, oserei dire!

    RispondiElimina
  5. Visto. Flop meritatissimo. Depp è uguale a Jack Sparrow e il personaggio di Armie Hammer non te lo ricordi che è nel film da quanto è piatto.

    Non si tratta di essere cazzuti, si tratta di prediligere la qualità. Questo è il tipico polpettone riciclato Verbinski/Buckheimer, come se l'agonia di 4 Pirati dei Caraibi non fosse bastata. Se volete l'intrattenimento VERO andate a vedere Pacific Rim.

    RispondiElimina
  6. credo che avere dei pregiudizi sia inevitabile quando si tratta di cinema, ma è chiaro che sempre di pregiudizi si tratta e non c'è cosa più bella di poterli smentire ( mi è successo con star trek, che fino a poco tempo fa rifiutavo a scatola chiusa).
    Qui è ovvio che non si tratta di Kant e che parliamo di un film d'intrattenimento, battere su questo con insistenza è effettivamente una critica poco costruttiva e poco argomentata...io personalmente non avrei niente contro il film in sè, ma sono davvero stufa di vedere Depp nascondersi dietro l'ennesima maschera da cosplay ( con tutto il rispetto per i cosplay eh!)e fare sempre lo stesso genere di personaggio ( non so se sia davvero così, ma quel trucco mi urla Jack Sparrow da ogni lato!)per mamma Disney. Poi ora che il sequel di Alice sta diventando realtà. god help me. Voglio vederlo di nuovo recitare come prima, in un ruolo cazzuto per restare in tema, forte come sa fare lui. basta blockbuster Johnny, per favore.basta pirati dei caraibi, basta maschere e basta smorfie. Basta.

    RispondiElimina
  7. io da critico cazzuto posso dire che mi sono addormentato già davanti al trailer e al solo pensiero di dovermi sorbire 2 ore e mezzo di 'sta roba sto male... :)
    spero comunque che poi il film mi faccia cambiare idea...

    RispondiElimina
  8. Grazie @Franz, in effetti anche io vado quasi sempre a fiuto. M'ispira sì o no, oppure così e così. E' proprio vero, brutte le aspettative deluse così come è bellissimo rimanere sorpresi e stravolgere ogni sfiduciata aspettativa. ;-)

    RispondiElimina
  9. @Andrea GRANDE!!! Evviva i critici cazzuti...^_^

    RispondiElimina
  10. @Mari bentrovata, a dire il vero sono poco presente io in questo ultimo periodo. Spero però di tornare abbastanza attiva. Quando lo vedrai poi mi dirai, per il momento che dirti, fortuna che esiste qualcuno libero da costrizioni mentali (come noi). Il cinema, l'Arte, ne hanno bisogno, così come la razza umana. A presto =)

    RispondiElimina
  11. @Vincenzo ti sei sentito tirato in causa, dì la verità...(scherzo) ;-) Guarda siamo alle solite, io devo vederlo Pacific Rim e sono quasi sicura di quanto dici. Prediligere la qualità, chi sei tu per stabilirla? Qui non si tratta di stabilire, si tratta di allenare un po' la mente e il corpo ad accettare dell'altro che non sia per forza il film distribuito in tre sale e mezzo, turco, polacco, o quel che vuoi (si fa per dire ovviamente). Fare critica non significa per forza storcere il naso di fronte a film leggeri e d'intrattenimento. Almeno io la vedo così, può darsi che sbagli, ma a questo punto mi sento fortunata. Mi godo di più il cinema...;-)

    RispondiElimina
  12. @Alessia con te posso parlare in maniera più civile e tranquilla, infatti io comprendo il tuo stato d'animo così come (credo) tu comprenda il mio. Hai tutto il mio appoggio quando gridi a Depp di fare un ruolo libero da maschere, trucco e smorfie varie. Perché chi conosce e apprezza Depp sa quanto può dare in performance che all'apparenza sembrano normali, ma molto più complesse di quelle che indossano la maschera. Il sequel di Alice mi ha fatto imbufalire abbastanza, che te devo dì? Hai ragione su questo, speriamo vada tutto in fumo...*_*

    RispondiElimina
  13. @Cannibal non mi fare il cazzuto pure tu eh? Aspetta, aspetta...ne riparliamo poi. ^_^

    RispondiElimina
  14. Una recensione veramente cazzuta, dotata pure di un bel paio di attributi, di spirito, sentita, insomma bella, proprio bella.
    Brava Valentina ;)
    Io la mia la pubblico domani.

    RispondiElimina
  15. @Valentina
    Va bene che l'arte (?) è soggettiva, ma non possiamo nasconderci dietro il dito del relativismo. Chi sono io per stabilire che non ha nulla di originale? Sono uno che l'ha visto e ha esclamato "Caspita! Hanno cambiato ambientazione a Pirati dei Caraibi!"...Poi non credere che sono uno di quelli che vede solo roba d'essai, amo TUTTO il cinema, purché sia originale. Anzi, considero il cinema d'intrattenimento un genere altissimo e difficilissimo da fare, visto che si deve fare qualcosa di artisticamente valido senza fallire al botteghino. Mi spiace ma Johnny Depp con una quaglia in decomposizione in testa non è valido.

    RispondiElimina
  16. Io non l'ho visto, per il semplice motivo che non m'interessava... non mi ha mai appassionato il 'fumetti-western', preferisco di gran lunga il western vero. Ma è una cosa mia.
    Per questo dico che non va stroncato a priori: purtroppo certi critici (cazzuti?) temono di perdere la reputazione parlando bene di film spudoratamente 'commerciali' come questo, dimenticando, come dici te, che il cinema è nato principalmente per INTRATTENERE: e se chi lo guarda si diverte il film può dirsi riuscito, perchè lo scopo è quello. L'ho sempre detto, non si vive di solo Sokourov!
    Sto per scrivere la mia recensione su 'Pacific Rim': anche quello non puoi certo definirlo un capolavoro, nè un film da ricordare, però è fatto maledettamente bene e ti tiene incollato dalla prima all'ultima inquadratura.
    Quanti film 'd'autore' possono dire altrettanto?

    RispondiElimina
  17. @Denny grazie infinite per gli attributi soprattutto. :) Passo domani a dare un'occhiata allora. ;)

    RispondiElimina
  18. @Vincenzo io non mi nascondo affatto, dico solo ciò che penso. Ciò che vedo e come lo vedo. Tutto qui. Facciamo alla fine la stessa identica cosa, cerchiamo di fare arrivare agli altri le nostre impressioni, io però non pretendo mai di riuscirci, così come non pretendo che mi si dica: ok Vale, è come dici tu! Anzi, le discussioni più interessanti le ho fatte con chi ha visto nello stesso film cose completamente opposte alle mie vedute e alla mia interpretazione. Quindi va bene tutto. La quaglia in testa che quaglia non è, rimane comunque una delle note più drammatiche di tutto il film. Non vale? Pazienza...per me vale eccome.

    RispondiElimina
  19. Infatti Sauro il problema è questo, perché bisogna vergognarsi di apprezzare anche questo cinema? Io non lo so...mah. In ogni caso, viva i critici cazzuti che da oggi in poi mi odieranno a morte per aver sostituito il radical chic che tanto gli piaceva. ;) Sono curiosa di vedere questo Pacific Rim, tutti i miei amici sono fomentati. Vengo a leggere la tua appena on line. Un abbraccio :)

    RispondiElimina
  20. Vale sono con te cazzo! Spara a zero sui criticoni presuntuosi! Si può giudicare un film solo dopo averlo visto. Eddai..
    Poi magari si spara a zero su un film eccezionale! Così hanno condannato Gatsby e tanti altri ancora prima dell'uscita!
    Mi spiace solo di dover aspettare i primi di agosto per vedere The Lone Ranger.

    RispondiElimina
  21. @Valentina Orsini
    Il nascondersi non era riferito a te, ma era un discorso generale.

    @Valentina Salmin
    Gatsby non funziona proprio, la critica ha poche colpe. Film ambientato nell'età del jazz con colonna sonora rap (?) con computer grafica e movimenti di macchina senza senso...pieno di spiegoni introspettivi. Perde tutta l'ambiguità del libro. Del resto soggetto difficile, ci si era schiantato pure Coppola negli anni '70...

    RispondiElimina
  22. A me è piaciuto...
    Ma ammetto di essere affezionato al personaggio

    RispondiElimina
  23. @Grazie Valeeeeeeeeee. =D Guarda, sono sincera per quanto riguarda Gatsby parliamo di un film che ha lasciato interdetta anche me. Non l'ho condannato però mi aspettavo molto ma molto di più. ;-)

    RispondiElimina
  24. @Vincenzo e Vale
    Secondo me Gatsby ha azzardato troppo nel suo volersi fare film di un romanzo troppo complesso. Almeno, difficile da mettere in scena. Luhrmann era a mio avviso quello che avrebbe potuto farlo meglio. La mescolanza di generi è la sua cifra stilistica però, anzi rimane per me una delle scelte che apprezzo sempre e così è stato anche per Gatsby. Il resto però non va, come regista che porta tutto all'esasperazione senza frenare mai sembra che tolga l'aria allo spettatore in sala, senza dargli il tempo per una pausa. E credo ne avremmo avuto bisogno. Almeno io ho sofferto per questa cosa. Però una cosa che ancora non mi spiego, sembra che rispetti alla perfezione il romanzo, eppure il film ha qualcosa che non va. Che lascia un po' di amara insoddisfazione addosso...

    RispondiElimina
  25. @Marco fa piacere saperlo. Ed è bello scoprirsi affezionati a certi personaggi...=)

    RispondiElimina
  26. A me il film è piaciuto.Ok non è un capolavoro da oscar ma è un film carino,ben fatto e se proprio volete un motivo per dire che il film merita allora date onore ad uno straordinario William Fletcher nel ruolo del cannibale Butch Cavendish:)

    RispondiElimina
  27. A me il film è piaciuto.Ok non è un capolavoro da oscar ma è un film carino,ben fatto e se proprio volete un motivo per dire che il film merita allora date onore ad uno straordinario William Fletcher nel ruolo del cannibale Butch Cavendish:)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Protected by Copyscape Web Plagiarism Detector