venerdì 11 aprile 2014

Tim Burton - The last of its kind


Tim Burton. The Last of Its Kind. 1994. Collezione privata, acrilico su tela.

L'ultimo della sua specie, del suo genere. Un tipo di uomo che probabilmente non avrà doppioni negli anni a venire. E non parlo sfacciatamente e con il cuore gonfio di tutto (chi mi conosce lo sa, è questo che mi provoca dentro Tim Burton), perché nell'arte di questo regista/e molto altro, c'è tutta la battaglia degli emarginati che si protrae da secoli e secoli. Da sempre.

The last of its kind è un pezzetto di Burton che ha il sapore e la bellezza, del più intimo fremito dell'artista. Nonostante io non abbia avuto modo (e lo dico con dolore), di esplorare dal vivo, la collezione di Burton al MoMA, provo a rimediare visitando di tanto in tanto o, il suo sito che definirlo "bellerrimo" è poco timburton.com, o quello del MoMA. Un'esperienza che consiglio a tutti, almeno una volta nella vita. 


Giusto ieri stavo cercando in rete qualcosa a proposito del suo The last of its kind, e ho trovato un articolo scritto da una curatrice della mostra dedicata a Burton (MoMA novembre 2009 - aprile 2010). Mi ha colpito l'entusiasmo sgorgante dalle righe dell'autrice Jenny He, con il quale lei cerca di invitare il lettore, a cogliere sempre l'intimità di un artista al fine di comprenderne il senso più compiuto. Ecco perché mi piace quando dice:"La rivelazione dell'arte privata di Tim Burton per i visitatori del MoMA può essere simile alla mia rivelazione personale durante il nostro primo incontro con Tim nel suo studio a Londra quasi due anni fa ".

Per dire che in fondo noi, di quel regista, conosciamo solamente i suoi film, eppure ce n'è da scoprire talvolta sulla vita e l'arte più intima di un artista. Io amo questo aspetto e cerco di recuperarlo quasi sempre, provo a scovare in rete, tramite amici che magari ne sanno più di me, e poi riesco a farmi un'idea più soddisfacente. Solo così sento di aver "conosciuto" un autore o regista che sia. Inutile stare a ribadire qui cos'è Burton oltre al regista di Edward mani di forbice, chi lo conosce sa che alla base della sua visione del mondo, si cela il disegno, la pittura, l'esigenza di raccontare storie non convenzionali. 

Lo studio di Burton a Londra. Foto di Jenny He.

Mi piace soprattutto quando l'autrice di questo articolo scrive:"Sembra che l'unica cosa che mi può distrarre da Tim stesso è la sua arte, in particolare, un dipinto appeso in un angolo solitario del suo ufficio".

Quando sento lo stupore e lo percepisco, perché so che arriva da un contatto diretto, vero e non sognato (come i miei), è come se il mio amore per lui crescesse ancora, più convinto che si tratti di un sentimento unico, forse l'ultimo, della sua specie. E forse è questo che provava Tim, mentre realizzava il suo dipinto e prendeva vita, insieme alla sua creatura. Una spirale che d'un tratto si appesantisce e punta il dito accusatorio contro quell'ultimo essere rimasto al mondo. Il solo ed unico, il diverso. Messo all'angolo dai preconcetti. 

8 commenti:

  1. E del resto ogni film da lui diretto è un'opera d'arte, e quindi Tim Burton ci dimostra il suo talento anche attraverso dei linguaggi diversi dal Cinema, quale grande Artista completo e unico :)

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  2. Che cosa meravigliosa. Burton tra l'altro rimarrà un grande artista nonostante da anni a questa parte il suo talento sia stato sprecato per filmacci assurdi.

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  3. Vero Peppe! Infatti chi non lo conosce fino in fondo si perde molto e spero che da queste piccole storie ci si invogli sempre più a scoprire tutto di lui. =)

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  4. Frank sì è meraviglioso, però permettimi di dissentire sui filmacci e sul talento sprecato. Vabbè che io sono di parte, però anche in Alice che rimane a tutt'oggi uno dei peggiori Burton (a detta universale), io c'ho trovato il suo talento. Nonostante non fosse il meglio, ma c'era comunque tutto lo spirito del suo cinema in quel film. E rimane per me l'unico che si possa considerare "passo falso", ma per motivi diversi. Era un'impresa quella e lui ci si è buttato per ovvie ragioni commerciali, anche lui ha una vita e una famiglia, deduco che i soldi gli servano come a tutti noi umani. Ma detto questo, non mi sono mai sentita di condannare un regista per un passo falso, stesso ragionamento lo applico agli altri registi. Vedi Cronenberg, il quale considero grande autore ma non considero grandi film i suoi ultimi lavori. =)

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  5. Che dire... Meraviglioso è poco, ma è meraviglioso!

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  6. Animascarlatta più dico che lo è, più mi sembra poco. Ma continuo a dirlo! =)

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  7. Vero Marco! Mi sento esplodere d' aMmore condiviso in questo momento. Ci capiamo!!! =)

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