giovedì 10 luglio 2014

All'Isola del Cinema con Vinicio Marchioni e Tutta colpa di Freud



Se è vero che agli uomini è concessa una seconda possibilità, almeno cinematograficamente parlando, direi anzi dico, che l'estate romana e le proiezioni all'arena, allestita nel bel mezzo di un fascino unico al mondo e più che mai suggestivo, siano la più concreta conferma.

L'Isola del Cinema offre agli spettatori un'atmosfera incredibile, capace di mescolare l'amore per il cinema e quello per la bellezza storica e monumentale, nonché il più umile desiderio di respirare l'aria che attornia il fiume capitolino, sulle cui sponde l'arte crea la magia di saper radunare non solo stampa e tv, ma "la gente".

Ed è la gente ad alimentare il motore della città, attraverso l'interesse rivolto alla cultura e la curiosità mai stanca di "vedere", quella stessa curiosità che riempie le serate estive tra amici, a conversare di cinema, perché no. Recuperando un film perso durante l'inverno (la seconda possibilità di cui sopra). Magari parlando d'amore o dei problemi in famiglia, quelli più comuni che somigliano ai miei, ai tuoi. Oppure cercando di capire come stia cambiando il nostro modo di comunicare e di arrivare l'uno all'altro. Messaggini WhatsApp, scambi epistolari via mail, status su Facebook e i 140 caratteri su Twitter...

E io che ancora mi trovo a metà, e credo così sarà sempre, tra la stampa e la gente, ho avuto l'occasione e la fortuna di intervistare Vinicio Marchioni. Ieri sera, poco prima di vedere l'ultimo lavoro di Paolo Genovese (presente anche lui all'Isola del Cinema), Tutta colpa di Freud, ho potuto realizzare questa intervista (la prima, ad un attore di un certo livello), con tanto di i-Phone, tre domande improvvisate e un pizzico di emozione (un pizzico...).


Ciao Vinicio, allora Tutta colpa di Freud, una commedia sui nostri tempi. Che parla d'amore, affronta la diversità e i problemi legati alla comunicazione; avendoti qui davanti mi piacerebbe chiederti: quanto è importante comunicare oggi, nell'era del 2.0,  soprattutto pensando alla storia d'amore che vede coinvolti il tuo personaggio e quello di Vittoria Puccini, in un rapporto silenzioso, che non sfrutta le parole, che è epidermico.

Be' sì, è uno dei temi più importanti del film. Penso che oggi siamo abituati a scrivere messaggi su Twitter di 140 caratteri al massimo e ad essere sempre rapidissimi in qualsiasi cosa e forse non si ha nemmeno la possibilità di assorbire quello che ci arriva, di pensarci su un attimo prima di rispondere, si va sempre a mille su qualsiasi cosa. Paolo ha fatto un grande lavoro, scrivendo la storia d'amore tra un sordo e una ragazza "normale", perché è fatta solamente di sguardi, di silenzi e penso sia la comunicazione migliore. Anche perché, io penso, se riuscissimo a riprenderci un po' di pause di riflessione, migliorerebbe la comunicazione tra gli esseri umani. Se c'è un messaggio in questo film, è proprio questo, se due persone si amano e riescono a comunicare attraverso lo sguardo, già si dicono un miliardo e mezzo di cose.

Per un attore, dal punto di vista strettamente "tecnico", cosa significa recitare e dare il meglio di sé, senza però l'aiuto della parola, puntando solo sul linguaggio del corpo.

Credo sia una delle cose più belle e difficili che mi siano capitate fino ad oggi, perché per un attore, avere la possibilità di esprimersi solo con lo sguardo, è una grande possibilità. Contemporaneamente è stato un bel lavoro, fatto grazie alla preziosa collaborazione dell'Associazione Nazionale dei sordi, e di un"coach", il quale ci ha assistito durante tutte le riprese del film. E' stata per me una delle esperienze più importanti, perché per quattro mesi circa, sono stato immerso finalmente nel silenzio.

Un'ultima domanda poi ti lascio, cosa pensi dell'atmosfera che si trova, venendo qui all'Isola del Cinema.

Penso sia meraviglioso perché è uno dei posti più incredibili di Roma. Lungo il Tevere nel cuore di Roma, l'atmosfera è tanto suggestiva, che dire suggestiva è poco. Unica al mondo, e credo debba essere valorizzata il più possibile perché chiunque arrivi su questa isoletta, ne rimane meravigliato e tutte le attività, che ruotano attorno al cinema, sono fondamentali. Conosco un sacco di persone che durante l'inverno non riescono a vedere alcuni film, e dicono: "va bene, tanto lo recupero a luglio andando all'Isola del Cinema", e questa cosa è bellissima.

Volevo ringraziare di cuore Vinicio Marchioni, l'Isola del Cinema e tutte le persone straordinarie che ogni giorno lavorano, dando il meglio e anche di più, pur di promuovere l'amore per il cinema.
Grazie!


7 commenti:

  1. e brava Vale! e come fai a non essere emozionata....almeno un pizzico!!!

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  2. Mi piace Vinicio....mi piace assai...

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  3. Complimenti Valentina! "L'Isola del Cinema" (ah potessi venire!) è proprio una bella iniziativa e un'occasione per riscoprire e valorizzare molti film, soprattutto italiani, e la possibilità di incontrare registi e attori è davvero eccezionale. Ti meriti queste soddisfazioni, continua così!

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  4. Grazie Bradipo!!! Eh sì quel pizzico ci sta, per forza. =)

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  5. Beatrix è veramente un grande attore, disponibile e sensibile a tutto ciò che lo circonda. E' stata una gran bella esperienza per me. =)

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  6. Vero Peppe, se solo tu fossi stato più vicino alla capitale so che avresti partecipato a queste iniziative così importanti per il cinema, soprattutto italiano. Grazie per l'affetto di sempre, un abbraccio! ^_^

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  7. Che bell'intervista, complimenti! Non ho ancora visto questo film ma spero di rimediare al più presto perché mi ispira molto :)

    Un bacione

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