giovedì 18 settembre 2014

La variabile umana



Di Bruno Oliviero avevo sentito parlare soprattutto in merito al genere documentaristico. Così, curiosando un po', ho scoperto MM Milano Mafia, che devo recuperare, e nel frattempo sono riuscita a vedere quello che è stato il suo esordio nel lungometraggio, ovvero La variabile umana.

Al di là del titolo, che mi è piaciuto fin da subito, c'è in questa storia, una serie di "qualcosa" che mi ha profondamente incuriosita. Il primo fattore potrebbe essere legato alla presenza di Silvio Orlando, un attore che io stimo tantissimo e tutte le volte che mi capita di osservarlo, sul piccolo o grande schermo, mi sembra di assistere a un monologo teatrale recitato da una maschera drammatica davvero unica. Orlando ha nel viso e negli occhi un dolore che pare appartenergli, e questa sensazione io la provo sempre.

Poi potrebbe aver influito il genere. Un poliziesco a metà tra il noir e il dramma psicologico/familiare, a me fa sempre gola, e non ci penso su due volte. Lo vedo!


Devo dire che la storia parte in maniera piuttosto stereotipata, e in realtà allo stesso modo si evolve e si conclude. Con questo però non voglio dire che il film risulti banale o scontato. Sono al contrario felice di ammettere che, il film mi ha convinto soprattutto per come sceglie di schiudersi. Ovviamente merito del regista, e degli sceneggiatori. Perché La variabile umana aveva tutte le carte in regola per inciampare nel luogo comune del poliziesco made in Italy, e non lo ha fatto.

Non conosco Bruno Oliviero se non da oggi, con questo film appena scoperto, ma qualcosa mi porta a credere che ci sia del talento in lui. Mi piace come porta l'occhio dello spettatore nel vivo del dramma, attraverso movimenti di macchina lenti, l'alternarsi di una Milano che si scopre all'alba e poi al calar del sole. Mi piace il suo alternare il caos di una discoteca e la frenesia, alla calma piatta e alienante dei silenzi che spesso frantumano le vite familiari. Ci sono pochissimi dialoghi, e c'è la presenza forte di una musica davvero avvolgente, composta da un certo Michael Stevens ( Gran Torino)...

In conclusione, e senza stare a rivelarvi troppo su un finale che a me è piaciuto "davvero molto", vi dico di recuperare questo film, qualora non lo aveste già fatto.  

2 commenti:

  1. Lo aggiungo subito alla mia lista.. grazie!
    A presto, un bacione :*

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  2. eh eh mi hai convinto...parto al recupero veloce come Gervi!!!!

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