I giorni si ripetono identici, c'è chi sostiene che la ripetitività sia un dato di fatto.
Ma anche no, dico io.
Io che non credo agli astri, ai fondi del caffè che raccontano le vite di tutti, alle previsioni meteo...oddio le previsioni meteo. Le detesto!
Sempre uguali, sempre prevedibili.
"Leggermente mosso il Mar Tirreno".
-Io ooodio il Mar Tirreno.
Le storie sul tempo, i luoghi comuni e "non ci sono più le mezze stagioni", "tempo al tempo", "il tempo sistema le cose".
Stronzate.
Non credo ai libri che interpretano i sogni, non credo nemmeno che a pochi uomini sia data la possibilità di farlo. I sogni sono di chi li fa, sono ciò che di più intimo e nostro abbiamo.
Odio le feste, la domenica delle Palme, ognissanti, martedì grasso, il veglione dell'ultimo dell'anno, il pranzo del primo. Odio tutto ciò che si fa per "convenzione", perché lo dice il calendario, lo fanno tutti - lo faccio anch'io.
Sapete a cosa credo?
Ai giorni della settimana.
A uno in particolare.
I giorni della settimana si ripetono in sequenze sempre identiche, è vero. Sono condannati a una vita che ruota come un cerchio, sul quale un piccolo criceto corre disperato senza arrivare mai davvero.
Il lunedì lo odiano tutti, perché si torna a lavoro, perché è appena finito il week end, o perché semplicemente lo odiano tutti e così dev'essere.
Il martedì è un giorno che passa e non te ne accorgi, è più o meno così per tutti. Per me no ad esempio, io il martedì ho il mio programma radiofonico. Amo il martedì!
Il giovedì è il giorno che precede il venerdì, ed è qui che impariamo ad essere pazienti. "Ancora un po', ed è finita anche questa settimana".
Quando andavo a scuola amavo il venerdì. Lo amavo così tanto da amare persino le ultime due ore di matematica che in realtà odiavo dal profondo. Ma lo amavo.
Sabato e domenica per me sono uguali, identici. Per molti altri sabato e domenica vanno insieme, camminano sotto braccio. Il ponte, il week end fuori dai nonni, la casa al mare, la casa in montagna e così via. Pochi non amano il sabato e la domenica. Ad esempio chi lavora o chi, come me, è soggetto alle cosiddette crisi esistenziali della domenica sera.
No, non ho dimenticato il mercoledì.
Il mercoledì è il giorno che sta in mezzo, e io che non credo a nulla vivo alla costante ricerca della via di mezzo, tutti i giorni. Senza tuttavia trovarla. Ammiro il mercoledì, lo stimo in una maniera tale che riesco addirittura a considerarlo un caso a sé stante, fuori dal calendario, fuori da ogni sequenza.
Il mercoledì a molti sfugge, a me no.
Il mercoledì mi ricordo che devo scrivere; il mercoledì c'è quasi sempre il sole anche se non è affatto così; il mercoledì vedo l'episodio registrato il lunedì, di Grey's Anatomy; il mercoledì sta in mezzo ed è felice così.
Il mercoledì mi ricorda Mercurio, un pianeta che amo - il più coraggioso, il più vicino al sole; mercoledì è una bambina vestita sempre di nero, con le trecce a scendere sulle spalle; il mercoledì mi fa ripensare alla famiglia settimana di Calendar Men, un cartone che guardavo insieme a mio fratello, magari lo davano proprio il mercoledì...oppure no, ma fa lo stesso.
Era di mercoledì, quando su un letto scomodo e sotto una luce accecante io urlai con tutta me stessa: "non ce la faccio, giuro non ce la faccio".
Erano le 19 e 56, era il 19 novembre del 2008, e stavo compiendo la mia più grande impresa, la prima perché ne conto in tutto due.
Prima che vedessi mio figlio, io ero convinta di non farcela, ma lui subito dopo è venuto al mondo, sotto quella luce bianca, per impartirmi la prima lezione. La forza nel corso degli anni potrebbe venire meno, potrebbe accadere sempre. Potrei sentirmi stanca, stanca da morire, da svenire, da vomitare, da crollare a terra, da non poterne più.
Quando sono a un passo dal tracollo, mi ricordo di quel momento, quel mercoledì, quel grido che mi accompagnerà sempre, per ricordarmi che nonostante il dolore, la paura, io posso farcela.
In fondo ho sei giorni a disposizione per non farcela, quasi tutti per gridare ancora una volta quel "non ce la faccio".
Tutti.
Tranne il mercoledì.
Auguri amore mio!
davvero bello questo post :) e mi hai fatto venire curiosità su Calendar men
RispondiEliminaGrazie mille Dantès. Allora urge recupero...=)
RispondiEliminaOh...praticamente coetaneo della bacarospetta... Si può considerare un futuro fidanzamento ...
RispondiEliminaUn po' in ritardo ma... auguri!!!! :)
RispondiEliminaIo adoro i mercoledì perchè esce Topolino :)
RispondiEliminaFai gli auguri al tuo figlioletto, anche se in ritardo!