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Di normalità e vitamine volanti



Sono giorni questi, in cui mi viene da pensare alla vita e a cosa sia normale.
Normale come bere quando si ha sete, chiudere bene il cappotto quando si ha freddo.

La normalità è un concetto piuttosto complicato e sfuggente, al contrario di quanto il suo significato più convenzionale possa lasciare intendere.
Chiedersi cosa sia normale oggi, nell'era dei social e degli stati d'animo stesi in bacheca, porta a delle risposte in grado di rimettere tutto in discussione. Siamo i frutti del progresso e le orme lasciate dai passi giganti e frenetici della tecnologia, quella enorme galassia sempre in fermento, pronta a soddisfare e a condannare al tempo stesso tutti i nostri bisogni. Primari o effimeri che siano.

I giorni come questi, quelli in cui pensi a tante cose insieme, di solito si contano su più di due mani, e da giorni diventano periodi, momenti. Sono quelli che io amo definire "periodi boh", quelli in cui nulla ti è chiaro e tutto si manifesta davanti ai tuoi occhi, con un'arroganza e una naturalezza tale da metterti in imbarazzo, da schiaffeggiarti senza nemmeno darti il modo di  capire quale sia delle due, la guancia che fa più male. Quella più rossa, quella ancora calda, ma lì per lì non lo sai, non lo capisci. 
Io mi trovo nel mezzo di questo periodo, e non è la prima volta, e non sarà nemmeno l'ultima. Trovare delle linee guida che sappiano accelerare i tempi di questo enorme e destabilizzante "boh", è impossibile. Rimane piuttosto la possibilità di accettarli, di viverli come pause necessarie alla crescita, al miglioramento anche. Perché una volta usciti da questi periodi boh, non si è mai identici.

Mi viene in mente una battuta di Matthew McConaughey, Ron Woodroof nel film Dallas Buyers Club, quella in cui anche un uomo abituato a cavalcare tori, fiero del suo cappello da texano, si domandi cosa sia una vita normale. E cosa avrebbe significato viverla davvero, nel suo caso specifico e tanto drammatico. E quelle a cui ci abitua il grande schermo, sono vite per nulla ordinarie, non come le nostre.
Voglio dire, alcune storie sono state scritte apposta per arricchire la nostra conoscenza, per andare a colmare, nel bene o nel male, quella instancabile voglia di scoprire tutto ciò che sfugge all' abitudine. Alla nostra vita così normale.
Eppure mi sembra di afferrare il senso delle sue parole, nonostante la mia vita sia così distante da quella di Ron Woodroof.
Perché?

Forse perché in questi giorni mi viene quella strana voglia di fare cose banali, quelle che per abitudine dimentico, e poi imparo ad amare, nei periodi boh.
-Boh.

Sinceramente non so dirvi che senso abbia ora parlarne, scriverne.
Forse sento solo il bisogno di dire a voi che, se le pagine restano bianche e aggiornate senza costanza, né criterio, altro non è che il sintomo di questa strana esigenza di vivere la vita così com'è.

Vivo le mie giornate senza voglia di scrivere, condividere, aggiornare status o comunicare quel giornaliero "mi sento", oppure "sto guardando". Il computer messo via da giorni, il telefono che ad un tratto torna a fare il telefono. Chiamare e rispondere. Rispondere e chiamare.
Al massimo un sms.
Vedere un'amica e invitarla a prendere un tè. "Magari ci sentiamo su facebook".
Eh no. No! No! Al diavolo facebook.
Vediamoci. Parliamo. Stiamo insieme.

Durante i periodi boh poi mi capitano cose curiosissime, tipo rivedermi in tutto ciò che io contestavo dei miei genitori, mia madre soprattutto.
Esempio: sono cresciuta con la storia della spremuta d'arancia e delle sue vitamine volanti, per cui:"Bevi subito altrimenti tutte le vitamine volano viiia!". Ok mamma. E tu lì che tracannavi un litro di spremuta per farla felice. Però alla fine andava bene così, era normale.
Be', oggi lo faccio anch'io con i miei figli.
E un po' mi fa sorridere, e un po' mi piace.
Che vi devo dire, colpa del mio periodo boh, e di tutti i boh che verranno.

Ma a volte la normalità ti rende così...NORMALE, che quasi ti ci affezioni.

"Luca bevi la spremuta, su, prima che volino via tutte le vitamine".
"Mamma perché volano via?".
"Lascia fare, è una lunga storia...ma fidati, è così".


Commenti

  1. Anche io attualmente mi trovo in un periodo boh.

    Ora che ci penso, io mi trovo quasi sempre in un periodo boh... :)

    RispondiElimina
  2. In effetti anch'io faccio prima a contare i periodi normali, quelli senza boh. XD

    RispondiElimina

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